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#Sanremo2019 l’ascolto delle 24 canzoni

Sanremo, l’ascolto delle 24 canzoni in gara e i duetti previsti sul palco dell’Ariston

E’ con le immagini del nuovo promo di Raiuno che ricorderà l’appuntamento con il prossimo Festival che si è aperta la giornata dei pre ascolti in Rai che hanno permesso ai giornalisti di apprezzare in anteprima i 24 pezzi in gara dal 5 al 9 febbraio. Nel nuovo promo Baglioni è in cima allo scalone (ma sarà quello che vedremo davvero o solo il frutto di un fotomontaggio?) e da lì, con indosso il suo smoking e come se fosse la prima delle serate festivaliere, saluta il pubblico. Ma qualcosa non va e il Presentatore/Dirottatore artistico ruzzola giù dalle scale fino allo scalino più basso. Poco male, non si è fatto niente ma lì le immagini vanno a nero. Si sente solo la voce di Claudio che ricorda le date del Festival e un “Se tutto va bene” che sembra proprio una risposta alle polemiche degli scorsi giorni. Come a dire, hanno cercato di farmi cadere ma mi sono rialzato e spero tanto che da ora in poi non ci siano altri intoppi. Bello, ficcante e in perfetto stile Baglioni che in quanto ad arguzia non teme nessuno.

«Avrei preferito che l’ascolto dei pezzi fosse fatto all’Ariston – dice Claudio finalmente a cospetto dei tanti inviati delle testate più diverse — con l’orchestra dal vivo perché penso che con la registrazione i brani possono risultare un po’ diversi ma tant’è. Spero che le scelte della commissione che hanno votato separatamente siano di vostro gradimento. Considerate poi che voi avete ascoltato 24 pezzi e noi 400, abbiamo cercato di appianare le divergenze. Nel panorama della musica italiana che va nelle direzioni più diverse la bizzarria, l’originalità, la vitalità, la sincerità e la verità sono temi diversi ma trattati contemporaneamente; abbiamo badato a questi aspetti. Da direttore artistico ho messo le mani su qualche canzone e, per esempio, ho ricevuto la canzone da Bungaro e ho pensato che Francesco Renga fosse l’interprete perfetto e gliel’ho offerta. Lui ha accettato anche perché sembra scritta apposta per lui. Anche per Patty Pravo/Briga ci ho messo del mio ma questo è il compito di chi ricopre il mio ruolo. Come ho già detto, spero che il Festival possa essere locomotiva e non vagone e questo deve essere un Festival della Canzone Italiana. Certo come tutte le commissioni nessuno è infallibile ma la legge è questa e noi abbiamo scelto così. Poi ve lo dico: ormai ho raggiunto la pace dei sensi ma purtroppo non quella dei consensi».

Baglioni ci ha poi fatto sapere che non farà come l’anno scorso con dei siparietti dove canta alcuni suoi classici perché non ha voglia di ripetersi. Proprio sui testi delle canzoni poi il direttore artistico ha tenuto precisare che «il Festival mostra ciò che esiste oggi con i temi che vengono dibattuti tutti i giorni dentro e fuori il Parlamento. L’assenza dei grandi padri, delle grandi guide, delle voci dissenzienti, c’è tanta la confusione e un grande interrogativo che attanaglia tutti noi e gli autori dei pezzi che sono italiani e vivono le contraddizioni di questo Paese. Non si vede l’orizzonte tanto che sufficiente disagio anche su brani apparentemente più leggeri. Direi che quest’anno i dubbi hanno vinto sulle certezze».

Visti i presentatori Baglioni ha annunciato la volontà di divertirsi e giocare con loro: «cazzeggerò come l’anno scorso e con i due attori comici che ho scelto mi permetteranno di volare sulle ali dell’ironia. L’assetto sarà improntato al divertimento. Il nuovo AD mi ha chiesto di fare un Festival di qualità ma senza perdere la spregiudicatezza che ci ha fatto vincere l’anno scorsa».

Notizia di oggi pomeriggio anche la quasi definitiva formazione del “Prima Festival”, del “Dopo Festival” e del “Dopo/Dopo Festival”. Infatti, se per il “Prima Festival”presenteranno Sara Biribissi, Simone Montedoro e Anna Ferzetti (la moglie di Pierfrancesco Favino) e nella settimana del Festival saranno in diretta dal Red Carpet dell’Ariston in uno studio di plexiglass, il “Dopo Festival” sarà affidato a Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Melissa Greta Marchetto. Non si sa ancora chi condurrà i collegamenti con il club dove si terranno i concerti live di alcuni artisti in gara (ma si esibiranno solo dopo averlo fatto all’Ariston).

Le canzoni di Sanremo

A mio avviso, ma sul giornale del 19 gennaio in edicola potrete leggere le pagelle con tutti i voti dati a ciascuna canzone, tra gli artisti in gara spicca il brano di Daniele Silvestri e Rancore, “Argentovivo” (Rancore è uno, se non il miglior freestyler della scena) che sottolinea il problema delle carceri viste con gli occhi di un ragazzino di sedici anni. Ah da notare che nella versione del venerdì con Silvestri e Rancore ci sarà anche Manuel Agnelli, presente anche nella long version del pezzo che sarà anche nell’album di Daniele in uscita ad aprile. Forte, molto forte anche l’inaspettato rock’n’roll di Achille Lauro con “Rolls Royce” che spiazza tutti e, “quasi dimenticandosi” dell’autotune, spariglia citando Elvis e Jimi Hendrix, Amy Winehouse e Billy Joe Armstrong. Pezzo che rimane appiccato addosso come un chewin-gum e non ti lascia più. Se poi, come ci hanno detto Achille, Boss Dom e compagni sul palco dell’Ariston porteranno lo spettacolo che hanno promesso quello visto l’anno scorso con Lo Stato Sociale svanirà come neve al sole. Meritano una menzione speciale Mahmood (il pezzo è fortissimo il testo farà discutere per i riferimenti alla religione musulmana), Arisa, Anna Tatangelo, Enrico Nigiotti, Ex-Otago, Motta, Negrita e Ultimo con pezzi assolutamente particolari e gradevoli seppur distanti tra di loro mentre Francesco Renga, Irama e Nek si fanno notare per la forza di pezzi che oltre ad una notevole sensibilità mettono in campo arrangiamenti potenti. Nek in particolare ha uno dei brani più ritmici dei ventiquattro in gara e non mancherà di far muovere le gambe di chi sta seduto sul divano a casa propria o sta guardando il Festival dentro un bar. Notevole. Buona l’idea di spolverare la famosa “quota napoletana” e presentare un progetto come quello di Nino D’Angelo e Livio Cori anche se verrebbe voglia di scrivere Livio Cori e Nino D’Angelo dato il ribaltamento dei ruoli. In pratica Cori ha la parte “davanti” del pezzo e D’Angelo entra come se fosse lui il rapper a dare una mano con le parti in napoletano alle strofe di Livio. Non male.

Dolenti note, almeno al primo ascolto poi ci sarà sempre tempo per cambiare idea o tornare su questa disamina all’impronta, con i pezzi di Simone Cristicchi, Patty Pravo e Briga, Paola Turci, Loredana Bertè, Il Volo, Ghemon, Federica Carta e Shade, Einar. Deludenti per certi versi, assolutamente privi di swing per altri, con testi così per altri ancora. Su Boomdabash, e Zen Circus galleggio su posizioni che mi vorrebbero con il pollice giù e altre che mi fanno tornare col pollice su. Canzoni buone ma per molte ragioni traballanti. Spero di ricredermi.

I primi duetti

Baglioni svela anche i duetti che saliranno sul palco dell’Ariston, ma non tutti: solo 12 dei 24 previsti. Gli altri 12 verranno comunicati durante la conferenza stampa del 4 febbraio. Ecco i nomi già noti: Nek on Neri Marcorè, Ultimo con Fabrizio Moro, Zen Circus con Brunori Sars, Simone Cristicchi con Ermal Meta, Francesco Renga con Bungaro e il balletto di Eleonora Abbagnato, Daniele Silvestri e Rancore con Manuel Agnelli, BoomDaBash con Rocco Hunt, Anna Tatangelo con Syria, Mahmood con Guè Pequeno, Paola Turci con Beppe Fiorello, Loredana Bertè con Irene Grandi, Enrico Nigiotti con Paolo Jannacci

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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