‘C’è da fare’ per Genova con ‘l’aiuto’ di 25 amici
‘C’è da fare’, la canzone di Paolo Kessisoglu per Genova con ‘l’aiuto’ di 25 amici
Un brano “nato dalla pancia, dal ventre, anche se mio e non quello di una donna, e per questo è come un figlio”: così il conduttore racconta il tributo, realizzato insieme a Gianni Morandi, Gino Paoli, Ivano Fossati e molti altri, per ricordare (e sostenere) la tragedia del 14 agosto scorso
Nota di doremifasol: Anche se il “nostro” Claudio Baglioni non fa parte dell’evento, vogliamo inserirlo sul nostro portale per fornire il nostro supporto a questa raccolta. In bocca al lupo
Genova, per lui, è tutto. E lui, Paolo Kessisoglu, metà del duo comico Luca e Paolo, ha deciso di aiutarla con C’è da fare, canzone i cui proventi andranno alla riqualificazione della zona di Albaro-Valpolcevera. Assieme a lui 25 cantanti: Gianni Morandi (evitare per favore battute sull’omonimo ponte), Annalisa, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Gino Paoli, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati, Izi, J-Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazzè, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron, Simona Molinari. Dai veterani come Paoli e Morandi ai rapper come Izi e Nitro, passando per solide realtà della musica italiana, con la perla di Ivano Fossati, che torna dietro un microfono per la prima volta dopo essersi ritirato dalle scene, anche se solo per suonare la chitarra. “È stato il primo che ho interpellato, ma solo per chiedergli un parere. Mi ha risposto dopo 4 ore che era molto bella. Ho spento e riacceso tre volte il computer per essere certo che non fosse un virus. E lui stesso si è offerto di suonare la chitarra con me”.
“Genova città da capire/ Genova aria da bere/ Genova nuvole e sale/e vento a imperversare”, dice la canzone, nata all’improvviso, il giorno stesso del crollo del ponte Morandi: “Mi trovavo negli Stati Uniti – spiega Paolo – e non potendo fare nulla, trovato un pianoforte in una libreria di San Francisco, mi sono seduto e ho scritto questa canzone per Genova di getto. Le note scivolavano giù dalle mie dita senza fatica, erano l’espressione della mia incredulità e del mio sgomento. Tornato in Italia ho ripreso quelle note che mi erano rimaste dentro e ho scritto il testo. Ne è nata una canzone d’amore per la mia città, uno stimolo a non mollare, a non chiudersi ma ad aprirsi chiedendo aiuto in un momento difficile”.
A quel punto l’idea è stata riprendere il modello nato con We are the World a metà anni Ottanta e poi ripreso varie volte per aiutare la gente travolta da tragedie e sciagure, anche in Italia con Domani per il terremoto dell’Abruzzo: una canzone che mettesse assieme grandi nomi della musica, che trainassero l’acquisto, coi proventi (particolarmente ricchi, perché Sony e Siae hanno rinunciato ai propri diritti d’autore) destinati alla associazione Occupy Albaro, che opera proprio nel quartiere devastato dal crollo del ponte. Il ricavato andrà in opere a favore della zona, che potrebbero essere – a seconda della quantità di denaro – un asilo, una pista ciclabile o addirittura un centro sportivo
La canzone è in vendita e in download da questa mattina , ed è corredata anche da un video che riprende i vari protagonisti in sala incisione.
“Il prossimo passo, speriamo, sarà anche avere un numero di telefono per chiamate e sms solidali”.
Ma chi vuole può anche contribuire con un bonifico:
Iban IT79A0200801423000105496385, intestato a Occupy Albaro, causale Cedafare.
C’è da fare e c’è da dare