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#LaVitaèadesso è a tutt’oggi l’album più venduto

È a tutt’oggi l’album più venduto della musica italiana.

È uscito 35 anni fa ed io c’ero in quei giorni, con i miei 18 anni di allora.

Quanto io abbia amato e tuttora ami questo disco è difficile da dire.

È parte di me, è la perfetta adesione al mio modo di respirare il mondo.

C’era questo ragazzo che aveva poco più di trent’anni, ma già da parecchio era Claudio Baglioni.

Era un universo assai diverso da quello odierno, roba da iniziare dicendo “c’era una volta”, eppure a me pare sia stato solo ieri, tanto ce l’ho sotto alle dita ed impresso nel cuore.

È il disco che più amo, molto più di Oltre (sulla soggettività degli amori è inutile discutere) per l’elzevirismo che lo caratterizza e che, in fondo, caratterizza anche me.

Mi specchiai in quei testi, li assimilai, passarono talmente tanto dentro alla pelle che divennero la mia maniera di dar voce a sensazioni difficili da spiegare.

È imperniato sull’osservazione dell’altro, senza giudicarlo mai, solo raccontandolo. Piccole storie della gente, di ciascuno, noi o il vicino della porta accanto.

La vita è adesso è un album che contiene migliaia di fotogrammi e che sa restituire, attraverso la plasticità di alcune descrizioni, perfino gli odori, inespressi ma persistenti.

È una sorta di occhio puntato sul condominio della vita. Un condominio con le pareti di cristallo e con le storie a vista, che si muovono, si incrociano, si sovrappongono, come accade mirabilmente In tutto il calcio minuto per minuto.

Per carità, nessuna velleità da parte mia da critico musicale o letterario, ma di questo disco ho respirato proprio tutto, l’essenza, il non detto, perfino l’odore di naftalina “dell’armadio a specchi con la carta ed i ricordi messi dentro”, che se non siete della mia epoca faticherete a capire di cosa si potesse trattare.

La mia personale immagine iconografica sono da sempre “le mani da operaio a vita di tuo padre”. Guardavo il mio, arrivare a casa tardi, cenare da solo davanti alla luce azzurra della tv di allora, con le mani sformate dai troppi bulloni avvitati in quel giorno e le mani erano quelle.Di un’operaio a vita. Ed ancora oggi quando le guardo trovo che nessuna definizione possa essere così assoluta.

Come le “sere accelerate in auto gonfie di musica” o “gli amori dei gelati di aprile benedetti dal sole come panni stesi” o il ridere sciocco e svuotato de “il coso di una scatola sorpresa” o “la pioggia fina che salta sopra ai tavolini dei caffé all’aperto”.

Ecco, quando tu arrivi ad innestare il tuo pensiero su quello dell’autore, carpirne anche i risvolti più reconditi, portarlo oltre e da quell’avvio di storia elaborarne altre, di nuove ed ulteriori e tue, ebbene tu sei quel testo, quella storia, quel “figlio di un cielo così bello…che la Vita è adesso”

Ci apparteniamo. Indissolubilmente. Oltre il tempo.

Tatiana Stefanin

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

8 Commenti

  1. Condivido tutto quello che si dice in questo articolo. Io all’epoca avevo 22 anni e tante problematiche sul groppone ma Claudio mi ha accompagnato e coccolato come un buon amico . Ho imparato a memoria tutti i testi e ancora non mi stancano. Grazie di cuore Cla

  2. Anche io 18 enne…nessuno mai come questo articolo, semplicemente perfetto come un abito su misura, è riuscito a sintetizzare quel periodo che a 35 anni di distanza risentendolo ti riporta alla memoria ricordi, sensazioni, sapori ed odori di quella inimitabile giovinezza.
    Complimenti veri e sentiti.

  3. Io avevo vent’anni quando è uscito l album la Vita è adesso, l ho consumato a forza di sentirlo ed ancora adesso, dopo tanti anni, quando lo ascolto provo le stesse emozioni, le stesse sensazioni di allora. Un capolavoro che non ha eguali. Idem posso dire per l album Oltre. Grazie Claudio per tutti i capolavori che ci hai regalato.

    1. Anche io 18 enne…nessuno mai come questo articolo, semplicemente perfetto come un abito su misura, è riuscito a sintetizzare quel periodo che a 35 anni di distanza risentendolo ti riporta alla memoria ricordi, sensazioni, sapori ed odori di quella inimitabile giovinezza.
      Complimenti veri e sentiti.

  4. Quanto lo amo e l’ho amato anch’io “La vita è adesso”….. colonna sonora e antologia dei miei 15 anni, l’album che più degli altri sento mio, perché ogni sua canzone è un tatuaggio sul cuore, perché se ci pensi non c’è una sola frase che non abbia un senso profondo, pur essendo di una leggerezza e di una piacevolezza uniche, quasi fosse un vento di primavera che rinfranca e guida i miei passi… motivo per cui è sempre su questo che cade inevitabile la scelta quando non so “che disco mettere”, quello di cui sento maggiormente il bisogno anche adesso, in questi giorni sbiaditi ed incerti, quando “nascosta in fondo a un’amarezza” basta un ascolto a ravvivare ricordi, sogni, profumi e colori di quel tempo così incredibilmente lontano… (e i sorrisi dolci e malinconici di quel ragazzo che tra le pagine di un diario conoscevano e custodivano i miei segreti…), ad accendere in me la speranza di un altro “risveglio salato di mare” che sappia di nuovo inebriarmi e la magia di “una stradina e quatto case in una palla di vetro che a girarla viene giù la neve…” che possa meravigliarmi come allora ed accompagnarmi verso un’altra storia di noi… “che abbiamo ancora da ridere e da cantare…” “e non lasciare andare un giorno…”

  5. Sicuramente era un bel momento creativo, peccato che ora da un po’ non lo è più. Dapprima 10 anni per attendere uno scialbo “convoi” e adesso ormai 7 passati. Resto davvero fiducioso ripensando a quei tempi quando le attese non venivano disattese.

  6. Tatiana anch’io appartengo a questo pezzo di celo..
    I profumi sono indelebili come i ricordi di quei giorni…
    Io 12 anni vivevo la mia adolescenza e a fare da colonna sonora c’era sempre LA VITA È ADESSO

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