Resoconti

La storia di Orlando accanto a Claudio Baglioni

1972 Avevo 12 anni alla radio trasmissione hit parade quando cominciava “quella sua maglietta fina” per me si fermava il mondo e naturalmente quando il grande Lelio Luttazzi annunciava il brano smadonnavo con lui sia perchè parlava sul brano, sia perché faceva ascoltare fino alla prima parte, per la verità ero incuriosito anche perché al momento della strofa “e la paura e la voglia di essere…..” pensavo ora dirà soli o nudi?

Visto il grande successo ero curioso di vedere che faccia avesse questo Claudio Baglioni, ai tempi non c’era google e lo consideravo una specie di divinità, poi una volta in un bar mi capitò la copertina del settimanale “intrepido”, una faccia assonnata con due fondi di bottiglia al posto degli occhiali e sotto la scritta Claudio Baglioni questo piccolo grande amore; non rimasi particolarmente contento e mi sono detto tra me “ma chi è questo?”.

Non ricordo quanto tempo rimase in testa alle classifiche, ricordo solo che quando cedette il posto a Bella senz’anima di Cocciante odiai il brano, neanche a farlo apposta mia madre mi regalò il 45 giri di Cocciante!!!!!!.

Nel 1973 Amore bello prima delle canzoni mi colpì molto la copertina dell’album con Claudio seduto sul tetto della sua Camilla, mio padre aveva una 500 e volevo farmi una foto allo stesso modo, ma rovinai il tettuccio della macchina…. mio padre ancora adesso mi sta rincorrendo….mi toccava ascoltarlo a casa dei miei cugini visto che non disponevo di un registratore, immaginatevi la loro gioia…. comunque ho cominciato ad ascoltare anche gli altri brani, tra cui Ragazza di campagna che fu uno dei brani più ascoltati dall’album, parlavo di questo brano con una ragazza a cui piaceva molto per tentare di rimorchiare tentativo ovviamente andato a vuoto….

Il brano E tu nel 1974 lo ascoltavo nell’estate al mare a Ostia e oltre aver arricchito il juke-box del bar dello stabilimento mi sono letteralmente bruciato le spalle anche perché a quell’età chi le conosceva le protezioni….

Sabato pomeriggio fu l’occasione per litigare con un mio amico, mi incontrò per strada e mi disse: “Ahò hai saputo?” Gli risposi: ”Cosa?” “E’ morto Claudio Baglioni” Io con il mondo che mi cadeva addosso dissi “Non è possibile quando è successo?” E lui la carogna ridendo: “Sabato pomeriggio” Tirai fuori il meglio di tutte le parolacce del mio repertorio.

A 21 anni nel 1981 andai via da Roma mi arruolai nell’Esercito usciva l’album Strada facendo e cominciai a considerarlo un augurio per la nuova vita che mi aspettavo a vivere indubbiamente fu l’album che a mio parere lo consacrò definitivamente dopo che compose anche Avrai e il concerto Alè oh oh dove purtroppo non potei partecipare visto che stavo in Lombardia.

Il mio primo concerto di Claudio fu allo stadio Flaminio tour Notte di note 1985 e da allora quando ho potuto ho cominciato a assistere a tutti i concerti di Claudio dividendomi tra la Lombardia e Roma fino al tour 50 anni al centro visto qui al Palalottomatica a Roma sono stati tutti bellissimi e emozionanti ma quello che più mi ha emozionato è stato quello nei teatri forse perché lo vedevo da vicino, e quello che fece nel 2004 a Cantù vicino Como perché al termine del concerto toccando il cielo con un dito riuscii a farmi una foto con lui, per tutta la notte non ho dormito e ricordo che nel rullino potevo ancora scattare moltissime foto ma la voglia di avere la foto era troppo grande.. come avrebbero fatto comodo gli smartphone di oggi….

Penso di aver assistito almeno una ventina di concerti e ognuno mi ha regalato un’emozione diversa.

Concludo con un pensiero dedicato a mia madre che purtroppo ora non c’è più, nel 2019 mentre andava in onda la trasmissione techetechete della rai mia madre che già stava male nonostante tutto mi chiama per dirmi “Vieni che stanno facendo vedere Baglioni in televisione!!!!”

Un motivo in più per amare Claudio.

Orlando Sacchetti

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