Resoconti

La storia di Salvatore accanto a Claudio Baglioni

Questa storia non è solo la tua ma è la storia di tutti noi, insieme a te

Era l’autunno del 1974 e, come in tutti i giorni feriali, ero in tappezzeria a far finta di aiutare i miei genitori mentre inconsciamente assimilavo i segreti del mestiere.

Fu dietro la spalliera posteriore della Fiat 500 a cui papà stava effettuando qualche riparazione, che ebbi il primo incontro “materiale” con Claudio.

Da premettere che ogni sabato all’uscita di scuola correvo al negozio per ascoltare insieme a Pasqualino, il ragazzo di bottega fan di Lucio Battisti, la Hit Parade condotta da Lelio Luttazzi: in questo modo avevo già ascoltato “Questo piccolo grande amore” ed “E tu” che erano rimaste in cima alla classifica per svariati mesi.

Ciononostante il mio preferito rimaneva Massimo Ranieri, napoletano come me, che era solito partecipare, insieme ai cantanti più conosciuti dell’epoca, al varietà televisivo del sabato sera, Canzonissima.

Quel giorno, dietro la spalliera ribaltata della 500 rinvenni il 45 giri di “E tu”. D’istinto decisi subito di appropriarmene, visto il posto angusto dove l’avevo trovato, ma, ben consigliato dai miei, lo feci presente al proprietario quando venne a ritirare l’auto.

Lui mi liquidò con un sorriso aggiungendo che il disco era un regalo di una ormai sua ex ragazza e che pertanto avrei potuto anche prenderlo.

Con la curiosità che contraddistingueva i miei quasi dieci anni, me lo portai a casa e lo inserii nel “mangiadischi” che i miei usavano per ascoltare i loro pochi dischi.

Con incredula gioia accompagnai Claudio nella difficile esecuzione di “E tu” poi, incuriosito e attratto dal titolo accattivante, passai al lato B.

E lì rimasi folgorato.

La melodia, le parole, l’orecchiabilità e anche la semplicità del messaggio (che percepivo benissimo malgrado fossi ancora un bambino) mi conquistarono a tal punto che decisi di condividere il mio viaggio della vita sotto la guida, astratta ma ferma, di quel giovane poeta musicista.

E non me ne sono mai pentito.

Da quel giorno di quarantasei anni fa è iniziata la mia storia accanto a Claudio costellata da centinaia di ricordi che vorrei inanellare in modo dettagliato ma che qui, per brevità, posso elencarne solo alcuni in modo sparpagliato; in primis c’è il giorno in cui gli ho fatto da “assistente” presso la libreria Guida di P.zza S. Domenico Maggiore a Napoli (no, non sono diventato tappezziere ma un promotore editoriale), chiusi in pochi metri quadri mentre fuori erano accorse circa cinquemila persone.

C’è poi il mio primo concerto al Palatenda al Rione Traiano (dopo l’annullamento di quello pomeridiano, nel 1981 se non erro) e la foto con dedica ricevuta tramite il contatto sul Lungotevere.

A seguire, la tessera del CLAB e il primo raduno a Ficulle.

I km percorsi e le curve per raggiungere la meravigliosa Castelluccio di Norcia e i tanti concerti nei Palasport, nei teatri, negli stadi (inventandomi venditore dei suoi gadget all’interno del San Paolo, il 7 Luglio 1982) e in location inusuali come la stazione Marittima su un tir, fino all’incredibile e commovente atmosfera dell’Arena di Verona di due anni fa.

Il tutto intervallato da quella che chiamiamo Vita.

Che spesso nei miei confronti non è stata clemente, ma che è stata sempre costellata dalle emozioni che Claudio mi ha donato, con il graffio della sua voce, la sua musica e la sua poesia (mia madre che piange ascoltando “I vecchi” è un ricordo indelebile nella mia memoria di orfano).

Grazie Claudio, davvero. Grazie per essere diventato, seppur inconsapevole, parte del mio essere e del mio vivere.

Con sincera gratitudine,

Salvatore Bonavita.

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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