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Ron – Vado a Sanremo con l’ultimo Dalla

Il popolare cantautore questa sera a Tolmezzo con Folkest «Tornare su quel palco con un suo brano inedito è bellissmo»

di MAURIZIO CAPOBIANCO per Messaggero Veneto

La musica dal vivo di Folkest torna questa sera, proprio a ridosso delle festività natalizie in un’inedita veste invernale, con un appuntamento di spessore legato alla musica d’autore italiana. Il teatro Candoni di Tolmezzo ospiterà, con inizio dalle 21, Ron, Rosalino Cellamare, cantautore pavese ospite della rassegna Folkest nell’unica tappa friulana del suo raffinato e fortunato tour “La Forza di dire sì”.

Il titolo del tour è lo stesso dell’album pubblicato proprio quest’anno (una ristampa in versione doppio cd dello stesso album uscito nel 2016, ma riproposto in una nuova veste dopo la partecipazione al festival di San Remo del 2017), una raccolta che riunisce tutti i maggiori successi di Ron riletti in duetto con altri artisti, arricchito dall’aggiunta dei due brani inediti “L’ottava meraviglia” e “Ai confini del mondo”.

La presenza di Ron in terra friulana giunge proprio a ridosso della conferma della sua partecipazione al prossimo festival di San Remo con un brano, “Almeno Pensami”, che è uno degli ultimi scritti da Lucio Dalla, una concomitanza evocativa che lo stesso direttore artistico del festival, Claudio Baglioni, ha definito «ideale. Ron è la persona giusta per portarla su questo palco». Sul festival di Sanremo, su Dalla e sulla sua carriera si è soffermato Ron nell’intervista che ci ha concesso: «Il tour con il quale sto girando il Paese è un appuntamento in tutto e per tutto particolare. Suoniamo nei teatri e si tratta, anche per la serata di Tolmezzo, di concerti acustici. Solo voce e chitarra, niente batteria o tastiere. In questo modo le canzoni si presentano in una veste singolare, che evidenzierà il testo e soprattutto le atmosfere; l’essenzialità dell’esecuzione acustica restituisce ai brani un impatto emozionale molto forte, immediato e in qualche modo unico. Elementi questi che da sempre contraddistinguono il valore dei concerti».

La carriera di Ron è stata costellata di collaborazioni varie, intense e significative per la crescita artistica dell’autore pavese.

Su tutti però svetta la figura di Lucio Dalla, una presenza che ritorna anche nella nuova partecipazione al festival: «La mia carriera è stata lunga e ricca di incontri ed esperienze, ma di certo la figura di Lucio Dalla ha dato un’impronta significativa al mio percorso. Il mio lavoro con Lucio è stato capace di arricchirmi in ogni senso. Era una persona creativa, geniale che mi ha influenzato positivamente, ma non solo dal punto di vista strettamente professionale, anche e soprattutto da quello umano. il suo modo di scrivere, di considerare la musica, la leggerezza con la quale ha sempre affrontato ogni nuova avventura artistica, sono tutti elementi che mi hanno regalato una ricchezza incalcolabile».

Inevitabile una breve riflessione sulla partecipazione al festival: «Tornare a Sanremo, dal punto di vista emotivo, è qualcosa di difficile da descrivere. Quel palco, l’atmosfera che vi si respira e quel costante senso di spaesamento sono tutti sentimenti che non finiscono mai di fare breccia dentro e che, devo dire, sono stati in me più forti nelle mie ultime partecipazioni che non agli esordi. In questo senso posso dire che è un’emozione che davvero non si supera mai. Poi – prosegue Ron – il fatto che quest’anno la direzione artistica sia in mano a Claudio Baglioni è un elemento di grande rilievo. Quando l’ho saputo ho pensato: “Finalmente”; finalmente la musica nelle mani di chi la fa e l’ha sempre fatta. Non lo dico tanto per dire, la sua presenza, dal punto di vista organizzativo, si è vista subito, a partire dalle novità introdotte: le canzoni portate a 4 minuti, il sistema di eliminazione completamente cambiato, con gli artisti che non vengono “eliminati” subito alla prima o alla seconda serata. Inoltre Claudio è una persona splendida con la quale e molto bello lavorare».

Un pensiero alle nuove generazioni e agli spazi da ritrovare per la musica: «Della nuova scena italiana mi è piaciuto molto Mirko e il cane, una delle proposte
che hanno superato la selezione per San Remo, mi ha colpito la sua personalità e la brillantezza con cui ha saputo esprimere le sue idee. I nuovi autori devono tornare a scrivere, senza che siano i vari “format” a imporre loro cosa e come cantare».

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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