Resoconti

La meraviglia nella musica di Claudio Baglioni

Sandro De Bonis per doremifasol.org

Ascoltare la musica di Claudio è un’esperienza delicata e coinvolgente, un particolare incontro che apre nuovi orizzonti, perché ci dà l’occasione di affacciarci sul mondo con la nostra faccia e di sentite il battito del tempo come il riflesso del battito del nostro cuore.

Ogni volta che viviamo questo incontro si rinnova l’esperienza della parola vibrante che racconta questa straordinaria storia.

La musica fa luce sulla nostra condizione di pellegrini mendicanti e di nomadi erranti. L’essere umano non vive in uno spazio fisso, ma si muove lungo una terra di confine, sempre sul limite, esposto alla vita che a volte ci delude e a volte ci fa sorridere. Ascoltare la musica è aprirsi al mondo, è essere investiti dalla meraviglia che toglie il fiato; è avvertire una tensione verso un altrove che è il destino a cui siamo chiamati e che ci costituisce come esistenti in cammino. Qui emerge la potenza della musica, origine di ogni storia, figura sorgiva di ogni verità, fondo ed orizzonte di ogni cosa, scena e retroscena di ogni movimento. La musica è potenza ammaliante, elegante energia, azione della vita, parola e scrittura; è sacro mistero, fuoco che accende e incendia, sempre in sintonia con il movimento vitale che ci fa essere nel mondo.

Perché accogliamo la meraviglia?

Perché siamo esistenze aperte, costitutivamente attraversati dalla domanda di senso, bisognosi ed accoglienti di parole nuove per scrivere la vita.

Siamo esistenze in ascolto, viaggiatori nel tempo, sempre situati sulla soglia di margine come coscienze incarnate ed intenzionate, mancanti e desideranti di una stella che illumini il cammino di noi viandanti.

L’incontro con la musica produce in noi un duplice movimento di meraviglia e di azione; la musica ci apre ad un nuovo modo di guardare la nostra esistenza, ci porta ad un nuovo modo di sentire la vita, questa condizione fa saltare tutto quello che intorno a noi odora di chiuso e di limitato, per portarci a vivere nell’unico luogo possibile che è l’aperto mondo, dove si sperimenta lo stupore che ci dona lo sguardo di vedere la propria vita come se fosse la prima volta.

La meraviglia è anche la scena dove avviene un capovolgimento, dove al dono ricevuto delle parole si risponde con le parole da donare e da disseminare. La responsabilità dell’artista chiama e rinvia alla nostra responsabilità, condizione che destina la nostra esistenza ad continua missione che è quella di coltivare e custodire le parole che continuamente riceviamo ed articoliamo; rilanciamo e consegniamo agli altri.

La musica di Claudio è luogo dove l’arte si configura come azione interrogante e come azione pratica, come parola teoretica e parola etica; segno significante e significato, espressione e contenuto della vita. Per questo quella di Claudio è arte totale, voce e parole, anima e corpo, sogno e segno di una vita che sa raccontare le storie di altre vite.

La musica del cantautore romano mostra come le parole sanno sempre dire della vita, la sua arte è la sublime testimonianza su come le parole per continuare a raccontare il mondo hanno bisogno delle parole degli altri, perché è nella loro natura essere in-opera.

Così facendo, le parole che si intrecciano con le parole degli altri, non solo nominiamo la vita, ma perennemente la fanno, per questo le parole aprono nuove vie. In questo orizzonte si comprende bene come le parole nel loro movimento ri-dicono e ri-configurano il mondo, azione questa che è il riflesso di quella prima parola creatrice di cui sono impastate e grazie alla quale danno nuova forma e luce al mondo. Questo fare delle parole accade ogni volta che cantiamo, perché ci innestiamo in corpo di voci, che è la voce del mondo che vive in tutte le voci.

La musica di Claudio celebra il miracolo tutto umano dell’intreccio tra le voce e le parole con superbe immagini, un mistero del quale tutti noi siamo protagonisti con le nostre vite.

Qui la sua arte diventa il magnifico segno che ci porta a fare esperienza della meraviglia, che altro non è che sentire la vita come la propria vita, è essere consapevoli che l’evento della vita che sempre ci tocca, e questa cosa accade ogni giorno.

Claudio incarna l’artista che è custode del destino delle parole, ne conosce il tempo e il ritmo, perché sa aspettarle ed ascoltarle, riconoscerle ed accoglierle; amarle e donarle agli altri. Solo così le parole continueranno a dire ed essere segno della vita.

Sandro De Bonis per doremifasol.org

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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