Claudio Baglioni, stasera incanterà Parma
Claudio Baglioni, ottima la prima romana.
Stasera a Parma
Si è aperto il Dodici note solo, il grande ritorno della musica dal vivo. E chi se non Claudio Baglioni poteva riportare il pubblico nei teatri? Prima tappa a Roma, al Teatro dell’Opera.
Dodici note solo
“Ciao a tutti, mi chiamo Claudio e sono tre anni che non faccio un concerto”.
Aveva esordito così durante le prove, come fosse una terapia di gruppo. La parola a lui, al più importante tra i presenti dopo tre anni di assenza forzata. E altrettanti forse ce ne sarebbero stati se l’industria musicale si fosse affidata ai vari sussidi (non solo economici) promessi e mai erogati, se non in minima parte. Baglioni è ripartito, cosciente del pericolo e dopo di lui ripartirà tutto. In un Teatro dell’Opera sold-out ha messo in scena un concerto in maschera. Solo lui, grazie a Dio, libero di arrampicare la voce sulle vette più impervie del pentagramma. Il pubblico, comunque si è fatto sentire eccome. Si dirà che cantare con la mascherina non è agevole. Ma bisogna rinunciare a qualcosa per tornare a una parvenza di normalità.
Voce e tre piani
Tre piani ad accompagnarlo (il pianoforte, quello elettrico e la clavinova) sul palco nell’unica tappa romana, la prima di 60 in 60 teatri diversi. Ogni sera uno show diverso. La scaletta potrà forse leggermente variare ma i brani in buona sostanza saranno questi. Il cantautore della storia accanto ha pescato nel suo repertorio riportando alla luce una Fammi andar via da brividi. Ha 27 anni il pezzo, non ha mezza ruga. C’è Stai su, mai troppo considerata. Fu il secondo singolo del Baglioni “fine millennio”, quello del Viaggiatore sulla coda del tempo album fagocitato da Cuore di aliante e dal battage pubblicitario Omnitel (si chiamava così nel 1999). La frase Se del domani nessuno ha la certezza, io son nessuno e tu domani. Così non si scappa, non si può. Devi stare su, per forza più che per amore. E Io dal mare, pietra preziosa incastonata in Oltre, l’album più amato dai non baglioniani, a consu(mare), catra(mare) e via dicendo. Su disco, impressa la voce calda di Pino Daniele, ora angelo a vegliare e proteggere. Che ci sia ora e per sempre.
Un po’ di più
Altra piccola sorpresa, riscoperta da Claudio. Un po’ di più con le sirene di navi e le labbra accostate ancora una volta. I paltò sulla poltrona e tu eri un po’ di più, più dei soldi, più dell’oro, più di tutto. L’album uscì alla fine del 1978, uno degli anni più cupi e incredibili della storia italiana. Era capitato di tutto, mancava l’amore e la poesia. Nella scaletta anche Amori in corso, un pugno nel cuore (altro che stomaco) per chi era adolescente nel 1985. Riascoltarla ora fa tornare indietro a quei giorni dove si usciva fuori a respirare gli orizzonti e le montagne più lontane. Che poi, c’era e c’è tutto in quel brano. Per inciso, è presente nell’album più venduto nella storia della musica italiana La vita è adesso. Record impossibile da battere. La vita è adesso, sì. Il brano che chiude ogni concerto di Baglioni. E lo farà anche in questo tour. Non si può cambiare tutto. I pezzi cardine sono lì, si devono cantare a squarciagola. Come Mille giorni di te e di me, alla clavinova ha tutto un’altra sapore, viene rinfrescata e regalata affinché non vada mai dispersa. Un Baglioni a dispetto dei 70 anni, a dispetto dei santi. C’è, e si sente. Con una voce che non invecchia. Anzi, ringiovanisce e fa ringiovanire ogni persona che avrà la fortuna di assistere a questo piccolo grande concerto.
Stasera si replica a Parma, al Teatro Regio.