Dopo 19 anni si esibisce in concerto alle Muse e incanta in estasi i 1.200 spettatori arrivati da mezza Italia. Tre ore di spettacolo entusiasmante vissute tutte d’un fiato
Fan pazzi di Claudio
«Il ritorno più bello»
Diciannove anni dopo, l’entusiasmo è lo stesso.
Il ritorno di Claudio Baglioni alle Muse ha riscosso un prevedibile successo: fan da mezza Italia per non perdersi l’appuntamento con un concerto senza pause, tre ora da vivere tutte d’un fiato. «Vi farò emozionare», aveva annunciato il cantautore romano. Promessa mantenuta. Uno dopo l’altro, ha snocciolato i successi di ieri e di oggi, da “Solo” a “Strada facendo”, da “Questo piccolo grande amore” ai brani del suo ultimo album “In questa storia che è la mia”.
Il tour “Dodici note solo”, che segna il suo grande ritorno dal vivo, non ha tradito le attese. Sul palco, lui e tre pianoforti, una scomposizione musicale dall’effetto unico per una scansione non solo scenica, ma anche spazio-temporale. Da una tastiera all’altra, sul solco di riverberazioni acustico-digitali, Baglioni ha sintetizzato il passato, il presente e il futuro che immagina.
La passione
Le Ffp2 incollate su naso e bocca, obbligatorie come il Super Green pass, non sono state un ostacolo per i fan che hanno accompagnato Baglioni nei brani più celebri, fondendosi con lui in un coro unico. Lo show ha ripagato ampiamente l’attesa all’esterno del teatro, dovuta agli immancabili controlli del certificato verde: una lunga coda fino a corso Garibaldi, sferzata dalle folate di vento gelido ma riscaldata dalla passione per un artista intramontabile.
«Ho assistito a tanti suoi concerti, ma questo è il più emozionante per l’intimità che solo il binomio voce-pianoforte sa regalare», commentava prima dell’esibizione l’avvocato Maurizio Miranda, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ancona.
Baglioni, artista trasversale, sa richiamare giovani e meno giovani. Tania, occhi azzurri che spuntano dalla mascherina, è arrivata da Macerata: «Sono qui perché la sua musica mi ricorda l’infanzia, anche mia madre era una sua grande fan».
Anche Don Giovanni Varagona benedice Baglioni: «Lo seguo da quarant’anni, sin dai tempi di “Strada Facendo” – racconta il parroco – da sempre sono attratto dal suo percorso artistico accattivante, dalla sua capacità di giocate con le parole. Baglioni è un artista del presente, non del passato».
Lo dimostra il sold-out alle Muse. In platea, tra i 1200 spettatori in estasi, anche l’attrice Jasmine Trinca, il regista Emanuele Crialese, i produttori cinematografici CarloDegli Esposti e Giampaolo Letta, lo sceneggiatore e scrittore Roan Johnson, la drammaturga Lucia Calamaro e la coppia di comici Maria Di Biase e Corrado Nuzzo. Tutti entusiasti per una superstarsenza tempo.
di Stefano Rispoli e Teodora Stefanelli per il corriere adriatico del 1 febbraio 2022