Claudio Baglioni: «Io e il pianoforte»
Veneto, il nuovo tour di Claudio Baglioni:
«Io e il pianoforte»
Il cantante in scena stasera a Verona, poi a Padova, Treviso e Venezia: «Tre tastiere, tante emozioni e un’orchestra fatta fatti di stati d’animo»
«È un’emozione diversa dal solito perché è un tipo di concerto che faccio ogni tanto. Un’esibizione da solo, un one man band, un recital solitario. Da una parte c’è da vincere una lunga inattività, dall’altra devo riappropriarmi della manualità e della concentrazione che occorrono per un concerto di questo tipo». Claudio Baglioni, per ritornare ad abbracciare il suo pubblico dopo le chiusure della pandemia, ha scelto di viaggiare per l’Italia e raccontare la sua musica in Dodici note solo. Questo viaggio, che alla fine del tour taglierà il traguardo delle 71 tappe, arriva lunedì 4 aprile al teatro Filarmonico di Verona, per poi tornare in Veneto altre quattro volte, il 21 aprile al Comunale Del Monaco di Treviso, il 27 aprile al teatro Verdi di Padova, il 10 maggio al Toniolo di Mestre e il 12 maggio al Malibran di Venezia (info www.friendsandpartners.it).
Pianoforte diviso in tre
«Ho preso un pianoforte e l’ho diviso in tre, sono diventate tre tastiere, una delle quali è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono tastiere che si avvalgono di un’effettistica – spiega Baglioni – cerco di portare da solo un’orchestrazione fatta quasi di stati d’animo, di riverberazioni, di aggiunte, lontane però anche presenti all’orecchio degli ascoltatori». Un concerto, esclusivamente nei teatri lirici e di tradizione, che torna all’origine della musica del cantautore romano, capace di dipingere un quadro solo con voce e pianoforte. Emozioni intime che troveranno il contraltare nelle date del Dodici note tutti, che farà tappa all’Arena di Verona il 26 e 27 luglio, qui Baglioni invece avrà con sé una grande orchestra, un coro lirico, la band e altri solisti.
Tre momenti di un’esistenza
«Per “Dodici note solo” ho composto il palco anche in una dimensione spazio-temporale. I tre strumenti, oltre a rappresentare un tipo di sonorità differente, rappresentano tre momenti di un’esistenza: il passato, il presente e l’ipotetico futuro – approfondisce – ci sono pezzi che sicuramente rimangono in un calendario oramai distante, altri che hanno avuto il passaporto del tempo e sono di nuovo attuali, mentre altri ancora, e ce ne saranno diversi in questa performance, che invece sono molto meno usuali nei miei repertori».
Il repertorio
Nel piano solo, Baglioni avrà la possibilità di pescare liberamente in 53 anni di un repertorio infinito che gli ha permesso di vendere oltre 60 milioni di dischi e mantenere il record dell’album più venduto di sempre in Italia, La vita è adesso, con 4 milioni di copie. «Per chi vedrà e ascolterà questo concerto ci saranno delle sorprese evidenti – assicura il cantautore – ci sono canzoni che io amo in maniera particolare, anche piuttosto complesse, e in questo c’è un senso di sfida, come Fammi andar via o Un po’ di più. Ci sono anche canzoni fondamentali, quelle popolari, però gran parte del repertorio va a pescare in tempi vicini e lontani con brani come Amori in corso, mentre dell’ultimo album che è In questa storia che è la mia ci sono cinque o sei titoli».
Francesco Verni per Corriere del Veneto