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Anche Baglioni a Luglio suonerà bene?

«Luglio suona bene»

Star all’Auditorium, da Björk a Ben Harper In rassegna Mannarino, Damien Rice, Dream Theater, Toto, Lauryn Hill e tanti altri protagonisti della musica contemporanea

LSB 2011

di Laura Martellini

ROMA – Sarà un’estate di star della musica, tanto che Carlo Fuortes, amministratore delegato di Musica per Roma, ancora non per molto, confessa l’intenzione di cambiar nome al festival: da «Luglio suona bene» a qualcosa come «Musica estate Roma». Cresce l’orgoglio capitolino per un festival dei grandi numeri – sciorina Aurelio Regina presidente dell’Auditorium: più 10% di pubblico nel 2014 rispetto all’anno precedente per un incasso di oltre due milioni di euro; 60.000 persone in media nelle dodici edizioni finora totalizzate – che porterà nella cavea un’infilata di stelle dal pop al rock. Si comincia dal Volo il 24 giugno (da lunedì saranno in vendita i biglietti per la seconda data e addirittura di pensa a un tris), anche se a margine della conferenza stampa il direttore artistico Flavio Severini dà l’annuncio (a metà) di aver incassato l’ok di un big di casa nostra.

Il toto-nomi ondeggia fra Ligabue, Antonacci, Baglioni

Aggiunge a voce, Severini, nuove date rispetto a quelle riportate in cartella stampa: Giovanni Allevi il il 24 luglio, Alex Britti il 28 luglio, Mannarino 17 e 18 luglio, e ancora la musa del nu soul Lauryn Hill e il cantastorie irlandese Damien Rice in serate da definire. Tornando al cartellone «nero su bianco»: l’infilata comprende da Francesco Renga (25 giugno) ai pionieri Usa del metal progressive Dream Theater (primo luglio), da Lindsey Stirling violinista atipica debordante nell’hip hop e nel dubstep (2 luglio) ai Counting Crows gruppo simbolo degli anni ‘90 (4 luglio). Ancora: il 5 luglio i Toto in formazione d’antan, con il ritorno di David Hungate bassista storico dei primi quattro album; l’8 luglio il folk pop sognante degli islandesi Of Monsters And Men; l’11 Burt Bacharach leggenda del «songwriting» americano e il 12 l’Orquesta Buena Vista Social club con una tappa di quell’infinito e sempre rimandato congedo, «Adios tour».

Jazz con Bollani

Il jazz stretto all’angolo? «Normale – spiega Fuortes, acclamato dagli altri come l’«uomo delle missioni impossibili» – le grandi folle non si addicono al genere». Riempirà di sicuro l’incavo sotto le «testuggini» di Renzo Piano (così le definiscono sia il sindaco Marino sia Aurelio Regina) il pianista Stefano Bollani atteso il 19 luglio. Ben Harper e The Innocent Criminals il 20 luglio, la chitarra da Grammy Mark Knopfler il 21, Anastacia «Resurrection» il 22, Paolo Conte il 27 la prima volta in cavea e il 29 l’appuntamento più atteso, Björk con il nuovo album «Vulnicura», nove brani scritti con due giovani maghi dell’elettronica, Arca e Haxan Cloak, il 29 luglio. Il 31 luglio 2Cellos in chiusura, rockstar del violoncello che ripropongono un mix tipicamente femminile, talento-bellezza, anche se la parola fine non si addice ancora al cartellone. Trentacinque concerti e oltre, arriveranno a trentanove, inseguendo l’idea di un festival che aspira a consolidarsi fra i maggiori d’Italia, e per questo sono anche stati potenziati gli spazi per il pubblico. Non solo la cavea, ma anche alcune tribune laterali. La capienza totale passerà a 3.700 spettatori. «Arriveremo a poco meno di centomila presenze complessive a fine rassegna – prevede Fuortes -. Ma non accade a discapito di altre manifestazioni, al contrario: gli appuntamenti sono nati in collaborazione con alcune importanti realtà e produttori romani, come Rock in Roma».

Marino: «Più qualità, meno fondi pubblici»

Il sindaco Marino, reduce da una riunione in cui si parlava di bilancio, è rimasto in tema. «Annunciare ora il programma di luglio nella cavea regala già un’idea del cambiamento di passo – precisa, facendo cadere l’accento di cavea sulla «e», e Regina, forse per cortesia, lo segue nello scivolone -. Riusciamo ora a proporre un prodotto di qualità diminuendo il contributo pubblico. Fra le Terme di Caracalla e l’Auditorium, Roma sarà in grado di offrire di sé immagini diverse, in scenari differenti». Lui cercherà di non perdersi la violinista Lindsey Stirling «artista versatile e molto interessante».

Laura Martellini per CORRIERE.IT

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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