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Claudio Baglioni – Scaletta Bolzano 12/03/2023

Il Tour DODICI NOTE SOLO BIS di Claudio Baglioni ha fatto tappa questa sera al Teatro comunale di Bolzano per l’ultima data di questo faticosissimo giro.

Recupero del 6 gennaio 2023 e concerto numero 156 da quando è partito il Tour DODICI NOTE SOLO

Teatro SOLD OUT e con pubblico caloroso e partecipe. Concerto rilassato, quello di Bolzano; goduto fino all’ultimo secondo. Sembrava che Claudio allungasse le note e le sfumature per non smettere più.

Scaletta Bolzano 12/03/2023

  • Ore 21:00 Sale sul palco Claudio Baglioni
  • Ore 21:01 Io sono qui – pianoforte

Claudio saluta, scherza con il pubblico.

“Per la 156esima volta: buonasera affinché sia una bella, bellissima sera per voi e anche per me!”

Questo concerto è singolare almeno per 3 motivi:

  1. per il numero dei musicisti e cantanti è 1
  2. perché il concerto assolo solitamente ha un repertorio singolare, è come una prova d’attore, come quando qualcuno si mette al centro del palco e sostiene tutta la rappresentazione, nel caso di un concerto c’è la possibilità di ascoltare canzoni conosciute esibite come sono nate, prima che prendessero i vestiti degli arrangiamenti
    E io faccio un concerto solo indipendente dalla grandezza della città: un solo teatro e un solo concerto in ogni luogo, in ogni lago e in ogni modo!
  3. è un concerto che non era previsto, non era nei programmi, ma dato da una smania incredibile data dalla pandemia

Pensava di farne alcuni, non molti, ma poi “ci ha preso gusto”.

Le sale semicircolari disadorne dei teatri gli ricordano sempre le sale degli alcolisti anonimi.

“ciao a tutti, sono Claudio e non canto e non suono da… ieri! Non ce la faccio, è una dipendenza che non riesco a curare.”

Durante le pause tra i grandi concerti estivi e questi nei teatri i suoi musicisti si sono impiegati presso altri suoi colleghi – “credo con minori soddisfazioni” – alcuni sono a casa a riposo, uno in una casa di riposo!

Io invece il riposo l’ho rimandato ancora un po’ e fra un po’ lo prenderò e vi ringrazio di essere qui anche perché questo concerto doveva essere prima, ma è diventato un concerto davvero importante perché è l’ultimo di questa serie.

  • Ore 21:12 Solo – tastiera

Spiega che nel tour nei teatri precedente, 21 anni fa, c’era un pianoforte grancoda.

“Ma voi non c’eravate, perché siete tutti GIOVANI, a parte qualcuno che non indicherò.”

Claudio spiega di arruffianarsi il pubblico

21 anni prima c’era il grancoda ma all’inizio di questo tour ha trovato 3 pianoforti!

“L’avranno segato in 3 parti! Ma mi hanno assicurato che non è stato fatto del male a nessun pianoforte a coda!”

Il pianoforte – con suono di terra – che rappresenta il passato, tastiera – il piano elettrico con suono d’acqua – che rappresenta il presente e la clavinova che rappresenta il futuro.

“Specialmente in un teatro così come questo, davanti a voi, un musicista e un cantante devono pensare di proporsi con i propri arnesi del mestiere:

<un cuore e dieci dita>”

  • Ore 21:21 Dieci dita – clavinova

La canzone che segue racconta un momento del suo estremo passato, un giorno di agosto del 1950 “in quel mese – sembrano le sacre scritture – i miei genitori andarono in vacanza in un’isola del Mediterraneo – Ischia – dove sostennero di aver “fatto i fanghi” e venne concepito questo “popo di capolavoro”. ( se stesso e mima con le mani la creazione come stesse modellando la creta )

  • Ore 21:33 Io dal mare

Claudio racconta quanto è difficile definire il presente e che l’uomo da sempre ha la smania di cristallizzare, intrappolare il presente e dopo le arti figurative grazie alla tecnologia l’uomo è riuscito a fermare il presente in un fermo immagine.

Questa tecnologia è arrivata anche nei teatri, ma a questo punto Claudio raccomanda al pubblico di non fare foto col flash poiché (lui le ha viste le foto!) appare come un fantasma, un ectoplasma.

“Ma io sono VIVO e SONO QUI!”

Ammette però che il pubblico questa sera si sta comportando bene

“Amici fotografi e video maker, se proprio volete immortalarli fatelo senza flash, fidatevi di quel che dico perché io sono un esperto, anni fa ho scritto un pezzo raccontando una storia d’amore attraverso le sue fotografie”

  • Ore 21:44 Fotografie – tastiera

Parla dei 4 elementi

Il piano classico potrebbe essere paragonato al suono di terra, invece il presente e piano elettrico può essere paragonato ad un suono d’acqua, fluido

Il futuro è il tempo dei patti, delle promesse.

Sarà che il piano digitale ha questi suoni quasi di fuoco, di un falò che idealmente facciamo nei giorni di vigilia, ma anche dei suoni d’aria: è lo spazio che abbiamo ancora avanti per pensare alle vicende che potranno venirci incontro.

“Quel che in una canzone mi ha fatto dire: io ti amerò sempre, con tutto l’amore che posso.”

  • Ore 21:52 Con tutto l’amore che posso

Claudio spiega che da sempre ricerca particolari e momenti in cui siamo stati bene per ricordarli (riportarli al cuore).

  • Ore 21:58 Gli anni più belli – pianoforte

Claudio racconta che il presente significa “regalo/dono” e per i musicisti il regalo che fa il mondo da subito è la musica che produce il mondo, la natura, l’universo o con i rumori per esempio la pioggia che batte sui vetri

  • Ore 22:04 Pioggia blu – tastiera

Dal pubblico: “è bellissima!”
Claudio: “grazie per queste nuove canzoni!”

Claudio parla di quando farà l’ultimo concerto (e qui gioca coi dissensi del pubblico: “NOOOOO GIAMMAI!) “GIAMMAAAAI! Mi piacerebbe che anche i miei colleghi avessero un pubblico così!” (NOOOOO GIAMMAI!!) “ah ecco, non è che la diamo a tutti! Questa empatia che si è creata tra di noi!”

“Entro un anno farò 55 anni di carriera” (grande applauso dal pubblico) “e in tutto questo tempo ha avuto in regalo dalle persone il tempo, che che è la cosa più preziosa che si può donare e per questo vi voglio dire GRAZIE.” Applausone

Ma il grazie è solo grazie allora si chiede cos’altro si possa dire, ma per questo si avvale di una canzone che un po’ racchiude il senso del privilegio che ha avuto ci stringerà tutti in un abbraccio

  • Ore 22:14 Tutto in un abbraccio – clavinova

Claudio ringrazia il pubblico a braccia aperte e simula un abbraccio

“Grazie x questo abbraccio”

A proposito di social ironizza sul continuo mettere il proprio corpo in pasto al pubblico o addirittura il proprio pasto “perché è più facile mostrare quello che mettiamo dentro piuttosto che quello che abbiamo dentro”.

Poi racconta che forse ha iniziato a fare questo mestiere perché aveva bisogno raccontare la sua vita, un po’ come facciamo tutti, i propri problemi a qualche amico, molti si rivolgono ad un professionista: un neurologo, uno psicologo, psicoterapeuta, uno psichiatra, uno psicoanalista insomma uno psicoqualcosa – quando il caso è grave anche tutti e 5 – e pagano.

Lui fa la stessa cosa raccontando le sue problematiche “i buchi del cuore” nelle canzoni e lo pagano.

Torna serio e spiega come sia strano che un autore si ritrova a somigliare ai protagonisti delle sue canzoni

  • Ore 22:24 I vecchi – pianoforte

Se i teatri perdessero il soffitto e si potesse guardare fuori vedremo la luna . Il teatro potrebbe essere un cortile e la notte potrebbe entrare dentro di noi regalandoci una calma che plachi la nostra inquietudine. Nel silenzio percepiamo il battito del cuore, unico strumento che suona la nostra vita. E potremo percepire una cantilena, una ninna nanna

  • Ore 22:32 Stai su – tastiera

Claudio invita il pubblico a canticchiare il ritornello a labbra socchiuse, in modo lascivo e sensuale, quasi erotico, scabroso e lussurioso… gioca con le parole del dizionario mentre il pubblico esegue divertito e attento quanto richiesto , il testo più facile che abbia mai scritto e Claudio gioca sparendo anche dietro al pianoforte…. Sembra di stare a… Bolzano!

Essendo proprio l’ultimo, che facciamo? Li teniamo fuori quell’uomo o donna a mille orizzonti più in là, non sappiamo il sesso… Che lingua parleranno e che canzone canteranno?
Ora però siccome ancora per stasera e domani il tour è mio, il nome sul manifesto è mio, il palco stasera ancora è mio… io fare cantare loro un pezzo notturno, MA MIO!

  • Ore 22:41 Notti – tastiera

“Questo concerto che si sta ultimando” (NOOO GIAMMAI! Dal pubblico). Non dovevo dire ultimando? No, ma non si sta ultimando, c’abbiamo ancora una settimana qui, chiusi dentro!”

Claudio racconta come questo concerto si chiami come il precedente: 12 note BIS.
Le 12 note sono come mattoncini, si riesce a costruire tutta la musica che conosciamo e che sarà composta.

  • Ore 22:48 Dodici note – clavinova

Claudio dice che aveva pensato di fare a questo punto un intervallo ma… non lo farà, però potrebbe fare come in tv e mandare la pubblicità

  • Ore 22:59 E adesso la pubblicità – tastiera

Se potessimo innescare un meccanismo che ci faccia fare viaggi spazio temporali, io andrei a finire in certi quadri fissati nella testa come fotografie fatte con gli occhi e stampate nella mente e tenute nel cassetto del cuore.

Andrei a finire in quelle brutte belle giornate in cui il cielo è ingombro di nuvole livide, sembrano gravide di acqua, ma non piove mai! E il colore del cielo è indescrivibile.
Il sole riesce a fare un miracolo e a tenere su le nuvole e a incendiarle con il suo tenero grido di rosso.

O come ad agosto quando ci mettiamo schiena a terra e guardiamo se c’è un passaggio di stelle viaggiatrici, appena abbiamo il sospetto che ci sia una stella cadente il primo desiderio lo lanciamo su perché possa cavalcare con lei e magari bruciare ed esaudirsi.

Oppure come oggi, sembrava che “il cielo e la terra… no, non sono pieni della tua gloria! Dicevo il cielo e la terra sono fatti di uno stesso colore, non si capisce dove finisca l’uno e cominci l’altra, non c’è più la linea d’orizzonte.

Anche stasera devo dirlo: io questa cosa la dico tutte le sere e in tutte le città, non è neanche detto che abbia visto sta cosa, ma penso sempre a Bolzano!

  • Ore 23:06 Ora che ho te – pianoforte

Il futuro somiglia a un eterno andare, abbandonare il qui e muoverci verso l’ignoto che ci attrae e nel contempo pensare “io me ne andrei”

  • Ore 23:10 Io me ne andrei – clavinova (con l’aiuto del pubblico come contro coro)

Ovazione pubblico in piedi

Claudio spiega che ha voluto bissare il giro dei teatri per poter racchiudere in ogni teatro qualcosa di bello e stupefacente e far succedere cose impossibili e lasciare fuori le preoccupazioni

  • Ore 23:18 Acqua dalla luna – pianoforte

“Ancora no, ma il giorno in cui dovesse piovere acqua dalla luna bisognerà essere presenti”, mentre vorrebbe essere assente quando deve decidere il repertorio del concerto . Piovono richieste ma lui dice che è molto rispettoso del pubblico ma le canzoni le decide lui

Ha raccontato tante volte la difficoltà di scegliere la fatidica, famigerata scaletta.
“Ho sempre sofferto il momento in cui dovevo fare la scaletta, non perché volevo prendere l’ascensore…Questa stupidaggine la dovevo dire prima di finire i miei concerti, ne dico una a sera, ma quella la dovevo dire perché sennò dopo non sto bene!”

La scelta è una vera e propria fatica perché non ci azzecchi mai e soprattutto perché lui ne ha scritte più di 350.

Racconta la scelta delle canzoni come l’ha raccontata a che tempo che fa da Fazio. Bigliettini e “mi dispiace tu sei fuori” “tu sei invece dentro” per arrivare al tele voto dove si chiama sul telefono di casa.

Il problema è uscire dal teatro atteso da comitati e delegazioni senza una casa: “però QUELLA non me l’hai fatta!”. Una volta le farà tutte, ma non sarà questa la volta.

  • Ore 23:29 Quante Volte – tastiera

La più grande sintonia che è quella della vita e degli amori in corso

  • Ore 23:37 Amori in corso – clavinova

In tutto questo traffico di amori in corso ci sono quelli che hanno amato e si son scottati e sono malati di un morbo terribile ed allo stesso tempo bellissimo.

  • Ore 23:43 Mal d’amore – pianoforte
  • Ore 23:47 Poster – tastiera

Suona per il pubblico, che nella seconda parte lo accompagna cantando.

Claudio racconta che ha scritto una canzone come un’autobiografia cantata che chiude il nuovo album e gli ricorda chi è e dove ha cercato di ricordare tutto il suo percorso ed ha capito che la vita è come una specie di giostra e il tempo è un’estrazione da scandire e stasera lo farà con il metronomo

  • Ore 23:57 Uomo di varie età – clavinova + metronomo
  • Ore 00:02 Avrai – pianoforte
  • Ore 00:07 Mille giorni di te e di me – clavinova

Il pubblico fa una standing ovation

  • Ore 00:15 Medley Amore bello / Questo piccolo grande amore / E tu come stai? – pianoforte.
  • Ore 00:22 Sabato pomeriggio
  • Ore 00:24 E tu – tastiera
  • Ore 00:27 Strada facendo

(Claudio si alza per incoraggiare il pubblico a fare lo stesso e ad avvicinarsi al palco)

Claudio ringrazia per l’ultima volta tutti coloro che hanno lavorato con lui (tanto viaggio e tantissimo lavoro)

“Grazie per i vostri applausi, grazie per le vostre voci. Grazie per quello che porterete via da questa sera.

Sono stati concerti davvero speciali, a me hanno dato tantissimo, mi hanno portato dal tremolio delle mani a un grande tremolio del cuore e mi ha fatto piacere che battesse così tanto in questo modo.

Adesso ci fermeremo un po’, ma per fortuna non siamo tristissimi perché fra un po’ ricominceremo con tutt’altro spettacolo. Faremo non credo 350 canzoni, ma è giusto fermarsi un po’ per dare in modo a chi non è riuscito a disinserire il flash di poterlo fare. Oppure fate come ho fatto una sera: l’ho messo lì e (FA UN SALTO COME PER PESTARE IL TELEFONO).”

Saluta chi è al confine e tra Monti e Valli d’or ( la galleria)… non perdiamoci di vista …. Noooo giammai!!!

  • Ore 00:33 La vita è adesso – clavinova

 

  • Ore 00:38 Claudio ringrazia e saluta battendosi il petto e lanciando il proprio cuore.

Abbiate cura del vostro passato e abbiate voglia del vostro futuro, ammesso che esistano.
E abbiate una certezza: visto che voi siete stati insieme a me testimoni di questo ultimo atto.
Una sera del 12 marzo, per un concerto che si chiamava “12 note” noi, ma solamente noi, mica qualcun altro, NOI C’ERAVAMO!”

“Alla prossima, buonanotte!”

Esce dal palco sulle note di Tieniammente.

Il pubblico di Bolzano è stato caloroso è molto rispettoso di Claudio. Nonostante gli sfottò sulle foto i flash e le posture da video ripresa questo pubblico non ha abusato dei cellulari .

Claudio alla fine ha dato la mano a tutti i fan presenti sotto al palco ed era visibilmente commosso.

Grazie a Silvia ed Elisa per lo splendido supporto da Bolzano

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

2 Commenti

  1. Una sera del 12 marzo, per un concerto che si chiamava “12 note “noi , ma solamente noi, mica qualcun altro, NOI C’ERAVAMO !.
    Io c’ero, è stato un concerto strepitoso ed emozionante e l’emozione negli occhi (anche) di Claudio è stata disarmante.
    Ti ho nel Cuore Claudio.
    Nicoletta

  2. “C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte,
    dove rimani senza fiato per quanta emozione provi;
    dove il tempo si ferma e non hai più l’età.
    Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore,
    mentre la mente non smette mai di sognare.”
    ~ Alda Merini
    Grazie per avermici tenuta, quella notte, in quel teatro di Verona…
    Ti voglio bene Claudio. A presto.

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