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Claudio Baglioni svela i suoi segreti sul palco

Baglioni: «Schlein a cena da me come tanti. Con Battisti dovevamo fare un film, ma non voleva morire per primo»

Per tre giorni nelle sale, dal 15 al 17 maggio, «Tutti su! Buon compleanno Claudio», registrato durante i live della scorsa estate

«Se sul palco faccio piccoli passi è perché ho un capogiro, se rivolgo il microfono verso il pubblico vuol dire che non ricordo le parole!», scherza Claudio Baglioni mentre svela i segreti per affrontare concerti da tre ore e passa. Per non perdere nella «memoria personale» gli show dell’estate scorsa alle Terme di Caracalla a Roma, Baglioni ha registrato uno dei dodici live e ha voluto trasformarlo nel film Tutti su! Buon compleanno Claudio, nelle sale dal 15 al 17 maggio.

In scena 123 fra musicisti, coristi e performer, con la direzione artistica e la regia teatrale di Giuliano Peparini e la videoregia di Duccio Forzano per uno spettacolo che unisce i diversi linguaggi dell’arte. «È un percorso che ho iniziato 33 anni fa ma era stato già vagheggiato da Wagner — racconta Baglioni — Non è una dimostrazione di potenza, ma di potere: il potere di fare qualcosa, suscitare emozioni in chi guarda, perché noi artisti siamo venditori ambulanti di suggestioni». Il film dura almeno un’ora e venti in meno rispetto ai concerti («Abbiamo pronto il sequel») e il racconto scorre lungo 26 brani (più un’overture): da Io sono qui al medley finale con i successi degli anni 70 come Questo piccolo grande amore, Amore bello, E tu. «Il cemento della mia carriera. Sono popolari: è il loro pregio, ma anche il loro difetto perché non appartengono più al loro autore».

Di tutta la scaletta, rivela, la sua preferita è Fammi andar via: «È scritta bene e riesce a commuovermi». Nel film non c’è spazio per il dietro le quinte. «Non sono convinto che il backstage sia interessante. O è costruito ad arte e allora non è vero, oppure se è così bello facciamolo vedere sul palco». Fra settembre e ottobre prepara il ritorno dal vivo con il tour «atuttocuore»: 14 date con partenza da Roma per poi toccare Palermo, Verona e Napoli. «Pensiamo a un palco in verticale, lavoreremo con acrobati e parti aeree», anticipa Peparini.

E pure questa volta gli stadi rimangono fuori dalla rotta di Baglioni che in passato con la sua musica li ha frequentati non poco. «Stiamo lavorando per tornarci — rivela — in realtà sono l’ultimo posto per ospitare concerti, a volte richiamano più del nome in cartellone e dopo il Covid hanno rivitalizzato i live. Sono luoghi adatti a un rito collettivo, dove non si sente e non si vede bene. Mi oppongo all’utilizzo dei maxischermi perché se guardi uno show su un monitor allora potresti vedertelo pure a casa». Il sottotitolo del film è un augurio per Baglioni che compirà 72 anni il 16 maggio. «Non è stata un’idea mia ma dei produttori e del distributore, avrei preferito un cartone di vino».

Festeggerà? «Non credo di fare una cena, e se la farò ci saranno molta meno gente dell’ultima volta», dice riferendosi alla serata sul suo terrazzo alla quale ha partecipato, tra gli altri, la segretaria del Pd Elly Schlein. «Le persone a casa mia quella sera erano ospiti nello stesso modo — prosegue —. Purtroppo sono i nostri tempi: pure per una cena bisogna mettersi un elmetto per entrare in una barricata delle mille guerre che ogni giorno si fanno, stupide e insensate, nutrendo di banalità il pubblico. E rendono banali anche certi giornalisti che apprezzavo. Quando leggo certe cose comincio a dubitare che anche tutto quello che si scrive del mondo abbia la stessa dignità e lo stesso valore». Poi, con ironia: «A casa mia invito Tornatore, Muccino, Verdone perché il mio sogno è fare l’attore. Negli anni 80 avevano chiamato me e Lucio Battisti per un film, una sorta di pre Romanzo criminale avremmo dovuto interpretare due ragazzi in cerca di redenzione. Non se n’è fatto nulla perché nessuno dei due voleva morire per primo».

di Sandra Cesarale per corriere.it

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The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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