30/09/2025 Claudio Baglioni ci scrive
Un uomo che non sogna è come un uomo che non suda. Accumula in sé riserve di veleno. Oggi si dice “È un sognatore”, con la voce venata di sufficienza, ironia, sarcasmo. Persino disprezzo. Come se il sogno fosse un nemico: il contrario della realtà. La sua negazione. E così si finisce col ridicolizzare i visionari, gli idealisti, come illusi e perdigiorno, si prendono le distanze da costoro e ci si libera dalle loro fantasie. Ma il sogno è l’anticamera della realtà. Il luogo nel quale comincia a prendere forma. A parte la Natura, infatti, quasi tutto il meglio di ciò che dà vita alla nostra vita, prima di diventare realtà, è il sogno. Un sogno che anime grandi e illuminate sognano per loro e anche per noi, aiutando gli esseri umani a ridurre la distanza che c’è tra “le-cose-come-sono” e “le-cose-come-dovrebbero-essere”. È solo grazie a questi sognatori e ai loro sogni se la vita di tutti noi diventa davvero migliore. Democrazia, giustizia, parità sociale e diritti civili, ad esempio, che, in tanta parte del mondo, purtroppo, sogni lo sono ancora. E tutte le conquiste più grandi: il grido “libertà, uguaglianza, fraternità”, il Risorgimento e l’unità d’Italia, la fine della segregazione razziale negli USA: fu Martin Luther King a dire “I have a dream”; e l’Europa libera e unita – sognata a Ventotene, nelle tenebre di un Novecento, brutalizzato da dittature sanguinarie e due guerre mondiali; la Liberazione, la fine dell’Apartheid, sognata e realizzata da Mandela, il crollo del Muro di Berlino e di buona parte del Socialismo Reale. Ma sogni sono stati anche il volo – da Leonardo Da Vinci ai fratelli Wright –, il vaccino della poliomielite di Sabin, il telefono di Meucci, la radio di Marconi; la scrittura e la stampa, la fotografia, il cinema, la televisione. E la musica: uno dei sogni più belli e più duraturi che donne e uomini abbiano mai sognato. Perché è, allo stesso tempo, figlia e madre di sogni. Nasce dai sogni e genera sogni, in un crescendo senza fine, che non smette mai di emozionare. E, ancora: l’atomo di Fermi, il primo trapianto di cuore al mondo, operato da Christiaan Barnard nel dicembre del ’67, il passo – piccolo per un uomo ma grande per l’Umanità – di Neil Armstrong, sulla superficie lunare, in quel magico 21 luglio del ’69. E la pace: un sogno che non bisogna mai smettere di sognare, perché è l’unico modo di evitare che il mondo precipiti nell’incubo. Fino al sogno più grande di tutti: la morte della morte, una vita oltre la vita. Diceva Shakespeare: “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”. E non importa che siano grandi sogni. Basta fare sogni che siano grandi per noi.
Siamo sognatori, per nostra fortuna. Lo dimostrano le pagine più alte e luminose della nostra Storia. Approfittiamo della notte che stiamo vivendo per sognare con tutta la forza che abbiamo. Non il ritorno alla solita realtà, però. Sono così tante le cose da cambiare. A partire dall’egoismo, l’indifferenza e l’odio che avvelenano il vento che respiriamo. Si può. L’Umanità lo ha già fatto in passato e, dunque, può farlo ancora. Facciamo come quando si cambia casa: liberiamoci di tutto ciò che non serve, che toglie aria e luce; tutto ciò che sporca. E arrediamo la nuova casa, il mondo nuovo con il meglio di noi. Condivideremo, spartiremo un bel posto dove stare, e torneremo a un’esistenza nella quale varrà davvero la pena di ritrovarci.
Al sogno di una vita che sia, il più possibile, una vita da sogno.
Perché la vita sia adesso, il sogno dev’essere sempre.
Claudio Baglioni
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui




