sabato 8 ottobre 2011 ore 19.30
sabato 22 ottobre 2011 ore 19.00
sabato 19 novembre 2011 ore 19.00
sabato 10 dicembre ore 19.00
domenica 1 gennaio 2012 ore 17.00
La magia si ripete ogni fine settimana: con la guida di Dante in persona ci si inoltra nei cunicoli scavati nelle viscere della montagna e, di caverna in caverna, si incontrano Paolo e Francesca, Ulisse, Minosse, Il Conte Ugolino e molti altri protagonisti della prima cantica della Divina Commedia. Sono gli spettatori a muoversi all’interno della scena e ad andare incontro ai personaggi. Non ci sono quinte e fondali di cartapesta, ma uno scenario preistorico che conta 35 milioni di anni. Per l’Acheronte, il fiume infernale, non c’è stato bisogno di ricorrere ad artifizi: le grotte di Pertosa sono attraversate dal fiume sotterraneo: Negro, che genera un laghetto ed una cascata, e che si solca su un barcone fino alla sponda dove comincia il viaggio nei 10 cerchi dell’inferno. Un gioco di luci e suoni ed una serie di videoistallazioni d’arte contemporanea arricchiscono lo show che si snoda per circa un chilometro e coinvolge oltre 30 attori e ballerini.
Le rappresentazioni si tengono tutti i venerdì, mattina e sabato sera.
Lo spettacolo prodotto dalla Tappeto Volante s.a.s, è stato ideato e diretto da Domenico Maria Corrado, specialista in questo tipo di Eventi spettacolari, per aver gia realizzato negli anni 1997, 1998, 1999, e 2000, il mai dimenticato evento “L’ultima Notte di Ercolano”, ambientato all’interno degli scavi archeologici della cittadina vesuviana. “Nell’Inferno di Dante nelle Grotte a Pertosa”, Il pubblico viene diviso in gruppi da 35 unità, affidato ad un “Dante” ed in compagnia di questi, attraversa i dieci cerchi dell’Inferno, immaginato dal Sommo Poeta, ed in ognuno di essi, incontra il personaggio o i personaggi che più lo caratterizzano, e con essi o grazie ad essi si d, “corpo”, “musica”, “immagine” e “vita” ai versi del Poeta.
Con l’ausilio di una struggente ed inedita colonna sonora, 15 istallazioni d’arte contemporanea, un centinaio di immagini infernali riproducenti Diavoli, Dannati, ed anime perse, ricostruzioni multimediali dei gironi infernali, e con 30 tra attori, comparse e ballerini, ma soprattutto con la “Poesia di Dante”, lo spettacolo è un vero e proprio evento. Unico. Emozionante. Suggestivo.
Dante, accoglie il pubblico proprio alla sommità dell’”erta” e dopo aver “recitato” per intero il primo canto dell’Inferno introduce il proprio gruppo di spettatori – visitatori, nell’antro delle grotte, dove in prossimità di una istallazione artistica, alta 2 metri e larga 1.40, che riproduce l’immagine di Beatrice, descrive l’incontro di Virgilio con Beatrice appunto, usando a volte gli stessi versi del Sommo Poeta altre volte un riassunto drammaturgico incisivo e descrittivo.
Attraverso poi la porta che reca la famosa dicitura “per me si va nella città dolente…” il pubblico, sempre in compagnia del suo Dante, si accomoda su di un barcone, pilotato da Caronte, con il quale attraversa il fiume sotterraneo, inoltrandosi nelle viscere della terra, fino ad approdare sulla riva del 1° cerchio, qui Dante riassume la funzione del cerchio ed indica Omero, Orazio, Ovidio e Lucano. Superando la ritrosia del “Diavolo Minosse” il Pubblico arriva nel secondo cerchio, dove incontra Paolo e Francesca, qui il Dante, recita i versi poetici del quinto canto. Si attraversano poi il terzo il quarto ed il quinto cerchio, incontrando via via, i Diavoli: Cerbero, Pluto, e Flegias, messi a guardia di ognuno dei cerchi, e le anime dei peccatori che in essi scontano la loro pena. In prossimità del sesto cerchio, una schiera di Diavolesse, con una “Pantomima Tarantolata”, blocca il passo al Dante ed al suo gruppo, impedendogli di proseguire, fino all’arrivo del Nesso del Signore, che aprirà la Porta della “Citta di Dite” e consentirà al gruppo di proseguire. Nel sesto cerchio, ambientato nella cosiddetta “Grande Sala” il pubblico incontra “Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti, che si intrattengono con il Dante, recitando i versi della Commedia. A seguire poi, si incontrano Pier delle Vigne, trasformato in albero di Pruno, Ulisse e Diomede, il Conte Ugolino ed infine Lucifero.
E “quindi uscimmo a riveder le stelle!!!”
L’intero spettacolo, si snoda lungo un percorso di circa un chilometro, caratterizzato dal succedersi di ampie cavità adorne di imponenti gruppi stalatto-stalagmitici e da straordinarie morfologie di concrezionamento che quasi completamente coprono il suolo.