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Napoli gospel festival

27-28 dicembre 2012 ore 21.00


COMPLESSO S.MARIA LA NOVA

Posto unico 15.00 + 2.00

Napoli Gospel Festival, è un’iniziativa ideata e promossa da oltre dieci anni dall’Associazione Culturale Musicant e rappresenta, nel panorama degli eventi cittadini e regionali, un autentico momento prezioso per la forza espressiva ed intensità spirituale che riesce a trasmettere ai partecipanti.
Nato per divulgare la musica sacra da sempre autentica risorsa culturale, il Napoli Gospel Festival, si è nel tempo raccordato per affinità alla altra manifestazione organizzata dalla Associazione Musicant, che è il Napoli Blues Festival, offrendo in tal modo due esempi di cultura proveniente dagli Stati Uniti ma di evidente valore universale.
Nel corso degli anni la rassegna “Napoli Gospel Festival”, oltre ad assolvere una funzione altamente aggregativa sul territorio cittadino, è divenuta un punto di riferimento per altre iniziative dello stesso genere sviluppatesi nella nostra regione, rimarcando in tal modo, ove fosse importante ribadirlo, che i progetti di carattere e spessore culturale, sociale e spirituale, vengono senza dubbio accolti dalle persone in maniera partecipativa e sentita, stimolando la voglia a proporsi attraverso la creazione di nuovi appuntamenti.
Altra testimonianza non meno importante è rappresentata da altro dal fatto che tale iniziativa nel corso del tempo è divenuta un evento atteso e di assoluto rilievo nel calendario degli avvenimenti culturali natalizi della nostra città, iniziativa che vede affollare i luoghi che la ospitano divenendo un autentico happening.
L’intensa ed ampia partecipazione del pubblico testimonia, inoltre, il bisogno e la voglia di aderire a forme di spettacolo il cui fine non è solo l’intrattenimento puro, ma aggregare le genti nel senso più ampio del termine, intorno ai valori più autentici, proponendosi in questo modo come momento di gioiosa riflessione.
Napoli Gospel Festival, nel corso di questi primi dieci anni, ha portato in scena oltre 50 ensemble artistici, molti dei quali vincitori di vari Grammy per la musica Gospel negli Stati Uniti e con molti di questi eventi proposti anche dalle televisioni nazionali in occasione del classico Concerto di Natale che si tiene in Vaticano, il tutto a testimonianza della qualità dei gruppi intervenuti al festival, ed anche delle ottima selezione effettuata dalla direzione artistica della rassegna.
Napoli Gospel Festival, ha tra le sue peculiarità anche quella di essere una manifestazione itinerante; fin dagli esordi, in quel di Santa Maria Capua Vetere, poi a Nusco località dell’avellinese , ancora a Nola, dove è andata in scena alla presenza del Vescovo del comune vesuviano, infine nella periferia della città di Napoli dove ha riscontrato grande partecipazione ed attenzione.
Questa caratteristica ha favorito la conoscenza dell’evento e ne ha aumentato il valore in senso sociale ed anche turistico offrendo a luoghi della nostra regione di proporsi abbinando la proposta turistica a quella culturale.
Per concludere, il Napoli Gospel Festival nel futuro prossimo intende confermare quanto di meglio gia realizzato , con la ambizione di crescere ancora più e soprattutto riaffermare quella vocazione itinerante in maniera da poter permettere a quanti nella regione amano questi eventi di potervi partecipare, (considerando le tantissime richieste che ci arrivano dai tanti appassionati della regione) ed inoltre auspichiamo la creazione di un momento estivo per il Festival da allargarsi alle musiche sacre provenienti dal mondo che renderebbero Napoli e la nostra regione senza dubbio tra i luoghi promotori di eventi culturali di grande rilievo e interesse ed in grado di fungere da volano per la promozione turistica di città e paesi ricchi di attrattive di cui la Campania è ricca.

cos’è il Gospel
Il “Gospel” il canto religioso dei neri americani, è una delle radici stesse del jazz.
Prima che quest’ultimo fosse codificato nelle forme che oggi si conoscono, c’era il blues e c’era il Gospel. Musica profana la prima, espressione di spiritualità la seconda.
Nel blues il protagonista è l’individuo alle prese con le gioie dell’amore e, più spesso, con i drammi della vita, le difficoltà del lavoro, le sofferenze della povertà e della vecchiaia.
Nel Gospel è la comunità che innalza al cielo canti di speranza e di preghiera, ponendosi di fronte a Dio come esperienza collettiva nel nome della solidarietà.
Il blues ed il Gospel non hanno apparentemente niente in comune, a parte il fatto che in entrambi lo strumento principale è la voce umana. Ma il blues è la “musica del diavolo”, il Gospel, per le comunità nere americane è la parola di Dio.
Blues e Gospel s’intrecciano però, e profondamente, nelle radici e nella storia dei milioni di neri che diventarono, contro la loro volontà, cittadini del nuovo mondo.
Sono le due facce della stessa medaglia e sono ancora oggi i mattoni fondamentali su cui è costruita la cultura popolare americana.
Alle radici di tutto, c’è l’impatto drammatico che gli schiavi razzisti sulle coste dell’Africa occidentale ebbero con l’America dei padroni bianchi. Da quel crogiolo di razze, di lingue, di tradizioni, di musiche, nacque e maturò una nuova cultura destinata a caratterizzare il ventesimo secolo. Le prime formule perfettamente definite e compiute furono il blues dei menestrelli, eredi dei griots ed il Gospel delle comunità religiose.
Quindi il Gospel è non solo testimonianza di fede, ma anche un messaggio di “resistenza” alle avversità della vita.
Nei testi di tutti i Gospels emerge chiaramente la convinzione di poter superare ostacoli che talvolta sembrano insormontabili, e questo ha permesso di oltrepassare i confini delle chiese, infatti, uno dei maggiori vanti dei cori Gospel è di aver cantato per genti delle più diverse razze e nazionalità e nei più diversi ambienti: chiese, auditorium, teatri, centri civici, parchi e sinagoghe.
Ennesimo miracolo della musica, che non conosce frontiere culturali o di razza e che crea invisibili ma solidissimi legami fra le genti più diverse.

Visto il periodo natalizio e festivo si preannuncia con diverse iniziative volte a sottolineare e amplificare quei momenti in cui la società è predisposta a partecipare agli svaghi ed ai riti collettivi, l’arte dei suoni è chiamata a valorizzare ed originare interesse in questi periodi, scenario di questa rassegna musicale sono diventate nell’ultimo decennio i “luoghi sacri”, offrendo così alle grandi basiliche, chiese, sinagoghe etc. l’incanto fascinoso di una produzione musicale che permette di entrare in percorsi inediti o poco praticati.
Ed è in questa manifestazione che ogni anno si rinnova un viaggio artistico in cui canto e voce si fondono nello scenario suggestivo di questi luoghi, creando una grande atmosfera di spiritualità.






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