Ha venduto quasi 200 milioni di dischi in tutto il mondo, ma il suo successo è stato stravolto da una vita turbolenta. Un nuovo documentario racconta Whitney Houston le pressioni subite dalle case discografiche, il suo difficile passato familiare e le relazioni che l’hanno spinta nella tossicodipendenza, fino alla morte nel 2012 a soli 48 anni. “Amava i suoi fratelli, ma entrambi avevano problemi con la droga: sua madre raramente presente, perchè viaggiava molto sempre in tour con Elvis – dice Nick Broomfield, il regista del documentario – È cresciuta con il padre al quale era incredibilmente vicina ed è cresciuta in una zona molto difficile”. La sua è stata una vita di lotta. “Per questo forse è morta a 48 anni – aggiunge Nick Broomfield – Era così coraggiosa, una combattente. Quando la vedi cantare sembra una gladiatrice che suda e combatte, non si può non amarla”. Il documentario celebra anche l’incredibile interprete, immortalata nelle immagini del co-regista Rudi Dolezal. È in uscita nelle sale e verrà presentato in vari festival dedicati ai documentari.