Claudio Baglioni in 100 pagine
Aereostella
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Dalla maglietta fina ai tamburi lontani. Dal passerotto al grande mago. Dall’amore bello al male di me.
Dal lungo Tevere che andava lento lento all’umanità lacerata sulle coste di Lampedusa.
Il canzoniere di Claudio Baglioni è uno specchio in continua evoluzione, un osservatorio sulla maturazione dei sentimenti, dalle pulsioni giovanili degli amori che esplodono, vivono e temprano alle contraddizioni di un uomo messo di fronte a se stesso, alla memoria, ai dolorosi tragitti interiori.
La canzone baglioniana è un viaggio nella vita, un percorso avviato da una lettura personale divenuta universale, capace di accomunare tutti noi e le nostre storie.
Da Claudio Baglioni, esordio del lontano 1970, a Sono io. L’uomo della storia accanto, l’ultimo album di inediti del 2003, passando per il classico Questo piccolo grande amore (1972) e per la rivoluzione testuale e sonora di Oltre (1990), Baglioni è diventato uno dei più amati cantautori italiani, artefice di incredibili successi e sempre pronto a nuove sfide.
Questo piccolo grande viaggiatore non è una biografia di Baglioni ma una “guida” alla sua opera: cantastorie, architetto, filantropo, sperimentatore tradizionalista, navigatore del sogno. “È una canzone e neanche questa potrà mai cambiar la vita”: eppure proprio con la piccola grande arte della canzone, Claudio ha accompagnato il viaggio e le storie di milioni di ascoltatori.
Quando ha scritto il suo libro su Lucio Battisti molti sono rimasti a bocca aperta. Figuriamoci ora che si occupa di Claudio Baglioni.
Eppure Donato Zoppo è fatto così: predica sano rock tra radio, web e carta stampata, poi quando ha bisogno di capire chi è, da dove viene e dove sta andando, non rinuncia a consultare l’oracolo della canzone. Compresa quella baglioniana, apparentemente concentrata sul tema dell’amore ma in realtà profondamente legata al ricordo, al lacerante confronto tra passato e presente, alle piccole grandi scoperte di “questo viaggio che chiamiamo vita”.
Foto di copertina della “nostra” Letizia Corrain