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Siamo una squadra fortissimi

Nell’estate dei Mondiali di calcio di Germania e di calciopoli, c’è un motivetto che sta entrò nella testa di tutti, fino a diventare un vero e proprio ‘must’ per telefonini e iPod: è “Siamo una squadra fortissimi”, di Checco Zalone, il cantante ‘neomelodico’ lanciato da Zelig.

Il programma unisce le due realtà del calcio: i mondiali e le cattive abitudini del pallone, tipo regalare orologi agli arbitri. “E’ stato Zazzaroni di Radio DEEJAY a chiedermi di fare la sigla”, racconta Luca Medici, che poi è il vero nome di Checco Zalone. E spiega che qualche verso lui lo aveva già composto prima, poi “fortunatamente” è arrivato lo scandalo Moggi “e il resto del brano.

Non saranno i versi del sommo poeta, ma “Cornuti siamo vittimi dell’albitrarità / a noi contraria / ecco che noi cerchiamo / di difenderci da queste inequità / così palese / grande Luciano Moggi / dacci tanti orologi agli albitri internazionali / si no cò cazz’ che vinciamo i mondiali”, sposa con rara sintesi alcune delle tematiche care all’italianità, riportando alla ribalta il ‘modus operandi’ dei furbetti di casa nostra.

Ma le cose non finiscono qui. Visto il successo a Deejay arriva la richiesta da parte di molti cantanti italiani di ricantare il brano. E allora “Siamo una squadra furbissimi / fatta di gente drittissimi / e nun vulimm’ perde e fa figur’e mmerd'”, viene intonata da Claudio Baglioni, Carmen Consoli, Max Gazze’, Antonello Venditti, Paolo Belli e Enrico Ruggeri e diventa pian piano un ‘medley’, un collage di voci destinato ancora a crescere ancora: sono infatti in predicato anche altri contributi e presto dovrebbero aggiungersi anche le voci di Jovanotti, Eros Ramazzotti e Nek.


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