Resoconti

Gli anni della gioventù

C’è una stagione della vita che mi ha visto bambino, poi ragazzo, qualche volta faccio un po fatica a riconoscere quel bambino e quel ragazzo, ma certamente quella fu una stagione piena di affetti, visi e braccia intorno a me.

“Ah
quanta vita c’è davanti
per bruciare di energia
tutti quanti i nostri istanti
e mai nessuna nostalgia. “

E provai le mille scoperte che la vita che passa insieme a te e intorno a te, ti porta a fare, guardai come fanno tutti i bambini con gli occhi sbarrati il giocattolo a cui ero più affezzionato, cercai di far diventare dei giocattoli quelle strane cose che in una casa o in un qualsiasi ambiente, agli occhi di un bambino sembrano utili solo per immaginare animali misteriosi o macchine strane, marziani o amici immaginari.
Scoprii il suono o il rumore di sassi scalciati, del ferro di una ringhiera, dei corsi impetuosi d’acqua o dei placidi fiumi del nord.
Provai l’ebbrezza dei grandi spazi, delle corse a perdifiato sui tappeti morbidi o sui ciotoli che cospargono la copertura del mondo, vidi canne al vento che sembravano foreste, vidi piccole colline terrazzate ad accogliere i filari d’uva che sembravano per occhi così piccoli e non abituati alle dimensioni della vita, catene Himalajane.
Respirai forte, riempiendomi i polmoni di quell’essenza che porta a volte quel profumo, altre purtroppo qualche volta gli odori di una freschezza che va a perdersi, ma che tutti accomuna, l’essenza dell’aria, il respiro della vita!

“Ah
quanto mondo c’è per strada
quante stelle a naso in su
sono tagli di una spada
gli anni della gioventù”

Provai i primi piccoli grandi dolori, ascoltai i tumulti del cuore quando ti prende quel senso di impotenza che si ha quando tutto appare più grande di te, quando vedi qualcuno che ha bisogno di te e non capisci il suo disagio da cosa derivi.

“Ah
questo cuore come langue
se non spacca di euforia
se non corre a dare il sangue
ad ogni amore in agonia”

Provai le mie prime piccole immense gioie, quando qualcosa ti fa toccare il cielo con un dito, ascoltai i fremiti del cuore quando ti accorgi che stai diventando importante per qualcuna, o quando ti accorgi che qualcuna provoca dentro di te qualcosa di piacevole che non sai ancora spiegare.
E sentii la bellezza di un’amicizia vissura con il fratello o la sorella che avresti voluto avere, mentre accanto a te o dall’altra parte della strada, raccoglieva i tuoi pensieri, i tuoi dubbi, le tue speranze e trovava nel momento giusto uno sguardo, una parola, un abbraccio, che magari non aveva dentro la soluzione, ma aveva dentro una  comprensione, una presenza, un nuovo cammino.
Arrivarono i mille aghi nella mente, come Naso di Falco cercai di darmi delle risposte guardando lontano, guardando oltre la realtà che ti cela i perchè di tante azioni che ti succedono intorno.
Ascoltai la vita che cresce dentro di te assieme ai tuoi miti e agli ideali di allora, credendo di aver trovato la chiave segreta delle cose per poter costruire un mondo nuovo, un mondo a forma di quello in cui  si credeva…
Aspettai i nuovi giorni alla fine di notti sempre uguali e sempre diverse, in compagnia di stelle che avevano una storia da raccontare e di acque eterne, come la spinta del vento che scende giù dai monti e  che corre sulla pelle delle pianure.

“Ah
com’è bella questa notte
quella che non dormi mai
che di tutto se ne fotte
del futuro che non sai”

ma li ho lasciato te, così per un’altro me e degli anni della gioventù, mi è rimasta questa stupida poesia, questa nenia filastrocca di versi tenuti insieme con il fil di ferro e con lo spago della nostalgia bella  che senti viaggiare da dentro te, fino sugli occhi, quando succhi un filo d’aria al vento dei ricordi… e sono andato via…
e ora capisco che quel bimbo, quel ragazzo, sono quelli che hanno generato ciò che sono adesso… quel bimbo prima, quel ragazzo poi… erano sempre quella stessa persona, il padre di ciò che sono adesso.

Renato

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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