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Intervista a Famiglia Cristiana

04 Luglio 2013 Claudio Baglioni Famiglia Cristiana a“VI RACCONTO PERCHE’ VOLEVO SMETTERE”
LA CRISI DOPO LA MORTE DELLA MADRE. E ORA LA RINASCITA CON IL NUOVO DISCO.

CLAUDIO BAGLIONI – STRAFA FACENDO RIECCOMI A CASA

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Audio Intervista:

A FEBBRAIO, ALLA MORTE DELLA MADRE, IL CANTAUTORE VOLEVA SMETTERLA CON LA MUSICA. POI IL RICORDO DEI GENITORI E DEI LUOGHI DELL’INFANZIA LO HA CONVINTO A PROVARCI ANCORA.

di Eugenio Arcidiacono – Foto di Alessandro Dobici

“Nuoto anche per due o tre ore nel mare di Lampedusa. E spesso mi ritrovo a canticchiare: alcune canzoni sono nate così. Ogni tanto al largo incrocio qualche pescatore che mi sente e mi saluta”. Claudio Baglioni è in gran forma. Ci accoglie nello studio di registrazione di Cernusco sul Naviglio, alle porte di Milano, dove sta lavorando al quarto brano del suo nuovo progetto discografico che consiste nella pubblicazione, per il momento solo on line su iTunes, di canzoni inedite, a cadenza più o meno mensile.
Le prime tre, Con voi, Dieci Dita, E noi due là sono finite in testa alla classifica. La quarta, prevista per il 2 luglio, Claudio promette di farcela ascoltare, anche se non è ultimata. Ma prima dà un’occhiata alle foto di queste pagine. Sono state scattate a Centocelle, il quartiere romano dove è cresciuto. Si parte con la stazione. “C’era questo mitico trenino che portava a Grotte Celoni, dove non sono mai stato: per me era come Samarcanda, un nome esotico che stuzzicava la mia fantasia”.
Poi c’è la chiesa di San Felice da Cantalice: “A Centocelle o finivi in oratorio o in qualche banda di delinquenti. Io per fortuna sono finito in oratorio e dai 12 ai 14 anni ho fatto pure il catechista a bambini che hanno avuto la sventura di sorbirsi le mie “lezioni. Finché un giorno mi presentai da mia madre annunciandole che avrei voluto farmi frate. Lei ne fu contenta. Però c’era mio padre che mi portava nelle palestre peggiori ad assistere a incontri di pugilato, perché, secondo lui, erano una bella metafora della vita. Alla fine, tra frate e pugile, ho deciso di cantare. Ricordo gli sguardi preoccupati di mia madre quando mi vedeva steso sul letto con un ferro da stiro sulla pancia per esercitare il diaframma… Ma non ho abbandonato la boxe, anche se mi limito a picchiare contro un sacco: a volte ci metto sopra la foto del discografico di turno, così mi sfogo un pò”.
Il ricordo ritorna ai genitori: “Mio padre era di un’onesta cristallina: una volta per non sbagliare, pagò tre volte una tassa. I soldi in più non tornarono mai indietro. Mia madre, invece, era molto severa: se andavamo a far visita a qualcuno non potevo mai chiedere niente agli altri, dovevo per forza passare da lei, non dovevo toccare nulla e al momento dei saluti non potevo alzare lo sguardo”.
In più, c’erano i pranzi della domenica dalla zia Wanda, l’esperta di galateo: “Ricordo ore interminabili passate con i libri sotto le ascelle per imparare a non allargare i gomiti”. Erano gli anni descritti da Claudio nei versi di Quante volte:”Non avrei voluto essere il primo della classe, non avrei voluto mai portare i primi occhiali”.
“La fama di bravo ragazzo era tale che quando si andava a ballare, i padre delle ragazze mi chiedevano di accompagnarle. Io lo facevo e poi loro amoreggiavano con i fidanzatini. Diciamo che avrei preferito essere al loro posto”.
La scomparsa di mamma Silvia, lo scorso febbraio, ha giocato un ruolo determinante nel nuovo progetto di Baglioni. “La prima reazione è stata: questa è l’occasione per smettere. Ci avevo già pensato tante volte. Per fare questo lavoro, devi voler bene alle persone, anche a quelle che non te ne vogliono. Se invece cominci ad avere il terrore del pubblico e poi ad avere pensieri, come “dovrò sempre confrontarmi con il mio passato”, allora è meglio lasciar perdere. Poi però ho ripensato ai sacrifici che i miei genitori avevano fatto per migliorarsi. Mio padre aveva riempito la casa di libri che leggeva per riscattare il fatto di non aver potuto studiare. Allora mi sono detto: no, devo provarci ancora una volta. In questi dieci anni ho rimandato con il “nuovo album”, ma “l’album nuovo”: cercavo un progetto che avesse qualcosa di diverso rispetto a quanto avevo già fatto. Non mi bastava aggiungere altre 10 canzoni alle 350 che ho già scritto. Non mi andava di trasformarmi nella parodia di me stesso”.
Finché è arrivata l’idea stimolante di Con voi: ridurre il più possibile lo scarto fra l’incisione e la pubblicazione di una canzone: “Quando in passato usciva un album, già non mi riconoscevo più nei brani che magari avevo inciso sei mesi prima. E quando le presentavo in tour, non resistevo alla tentazione di cambiarle, spesso di stravolgerle. Così, invece, la canzone viene ascoltata quando è ancora “fresca”. E poi mi piace l’idea di creare un appuntamento: un mese ci sarà una nuova canzone, quello successivo ce ne saranno due, quello dopo magari nessuna, ma chi mi segue può riscoprire il gusto di attendere qualcosa di nuovo e di avere il tempo per capire se gli piace o no”.
Le tre canzoni già uscite sono accomunate da una ritrovata accessibilità nei testi: “In passato mi è capitato di scrivere canzoni talmente oscure che io stesso tuttora faccio fatica a comprenderne fino in fondo il significato. Ora ricerco parole che esprimano vitalità, bellezza e che arrivino subito al pubblico”. A fine anno, le canzoni pubblicate saranno raccolte in un Cd. A Natale, tornerà la serie di concerti Dieci Dita che vedrà Baglioni da solo al Parco della Musica di Roma e agli Arcimboldi di Milano. Nel 2014 partirà il vero nuovo tour: “E nel frattempo, continuerò a pubblicare altre canzoni”. Intanto, una collaboratrice è entrata nello studio e annuncia che la registrazione del nuovo singolo non è pronta.
E allora Claudio tira fuori il suo iPad e sorprende tutti: “Qui ho la base musicale: posso cantarci sopra”. Dopo essersi scusato “perché oggi la voce non è al massimo”, aggiunge: “La canzone s’intitola E chi ci ammazza e parla di quattro ragazzini che crescono insieme a Centocelle.  Si chiama così perché ne è rimasto solo uno, io. L’idea è che se c’è qualcuno che ti ricorda, ci sei sempre. In più per un’artista, quando le luci si spengono dopo uno spettacolo, è come una piccola morte. Ho vissuto così tante volte quest’esperienza che ho imparato a sdrammatizzare l’idea di non esserci. Non ho paura di morire, ma di non vivere più”.

Trascrizione a cura di Sabrina Panfili in esclusiva per doremifasol.org e saltasullavita.com

redazione

La redazione di doremifasol.org e saltasullavita.com è composta da tanti amici ed appassionati della musica di Claudio Baglioni, coordinati dal fondatore e amministratore Tony Assante. Un grazie a loro per il lavoro e l'aiuto apportato a questo portale - Per scrivere alla redazione usare wop@doremifasol.org

2 Commenti

  1. Non devi avere l’ansia di canzoni nuove o nuove canzoni, il tuo repertorio è talmente vasto che ascoltarlo
    e riascoltarlo non viene mai a noia, perché le tue canzoni sono sempre attuali, e secondo me non hai bisogno di trovare e cercare nuove parole e melodie, tornare semplici significa accontentarsi di tutto
    quello che già è stato editato e sicuramente non ancora tutto ascoltato. Concediti nei concerti, un bacione.

  2. che bella intervista, che belle novità…
    non vedo l’ora che sia primavera… quella del 2014!
    buona vita

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