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Quando Dylan Dog incontrò Claudio Baglioni

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Claudio Baglioni – Claudio Villa, Le Vie dei Colori, su Tutto, Mondadori 1996 – Ultima edizione: Dylan Dog Superbook nr. 23, Bonelli Editore 2002

C’è un viaggio che ognuno fa solo con se, perché non è che si va vicino, perché un destino non ha…
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sentito il bisogno di partire per ritrovare se stesso: senza magari andare troppo lontano, o anzi, forse senza nemmeno andarsene davvero… Ma solo liberando la mente, dando voce al guerriero che si cela dentro di noi. E in questo viaggio capita anche di fare incontri inaspettati, di quelli che solo una volta si fanno ma che restano per sempre: questa è la storia di uno di quegli incontri.

baglioni_Dylandog_TuttoSiamo nel 1996, quando il mitico Claudio Villa (guest star del fumetto italiano) decide di dar vita fumettistica ad una delle più belle ed evocative canzoni scritte da Claudio Baglioni, pubblicate nella sua ultima fatica discografica Io sono qui.
La canzone in questione si intitola Le vie dei colori, ed il protagonista prescelto per interpretarne graficamente le strofe è Dylan Dog, di cui il cantautore romano era accanito lettore e le cui abituali atmosfere ben si prestano anche ad ambientazioni “oniriche” (per altro, l’old boy è anche citato in una canzone del medesimo album, Nudo di donna).

Ecco così prendere vita un incontro leggendario tra tre miti assoluti della cultura italiana: da un lato Claudio Baglioni, il cantore di tanti piccoli grandi amori negli anni Settanta che, nel 1995 (anno di uscita di Io sono qui), vive quello che è unanimemente considerato uno dei suoi punti di massimo fulgore artistico, con un LP decisamente all’avanguardia sia dal punto di vista musicale (la canzone che dà il titolo al nostro volume ne è la prova provata) che da quello poetico.

Dall’altro Dylan Dog, personaggio all’epoca fumettisticamente giovane, ma che in poco tempo seppe scalare, grazie alla sua grandissima verve innovativa, le vette dell’Olimpo tra gli dei della Nona Arte italiana.

Per immortalare questa unione ci voleva per forza un big della matita, un altro Claudio che noi fumettofili conosciamo molto bene: quel Villa che mirabilmente disegna Tex e di Dylan Dog, e che conosce a memoria le canzoni di Baglioni.

Le-vie-dei-coloriL’esito di questo incontro è una storia decisamente fuori dagli schemi, irripetibile: è Dylan Dog il “cavaliere” che una notte decide di partire alla ricerca di se stesso, in un percorso che lo porterà ad uscire dal “bianco e nero” della sua vita per incamminarsi lungo le vie (per l’appunto) dei colori: e rinascere, forse, con un nuovo senso ed un nuovo scopo. Il tutto a ritmo di musica, con le note a scandire il viaggio e a guidare il protagonista lungo il percorso.

L’albo di cui parliamo rappresenta un unicum assoluto, diventato in breve tempo oggetto di culto tra i collezionisti dylandoghiani e baglioniani, con  quotazioni ormai piuttosto elevate: l’edizione originale uscì come allegato alla (oggi defunta) rivista musicale mondadoriana Tutto nell’ottobre del 1996. Fu poi ristampata all’interno della collana Superbook (sul nr. 23, agosto 2002), tutt’oggi disponibile presso il servizio arretrati Sergio Bonelli Editore.

(Roberto Orzetti)

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The Godfather

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2 Commenti

  1. Ciao a tutti!! Appena ho letto quanto ha scritto Orzetti mi sono letteralmente precipitata a cercare in soffitta il PREZIOSO giornalino…una volta tolta la polvere, l’ho sfogliato col batticuore, ho letto e riletto la storia, soffermandomi sulle vignette, una per una, e gustandomi quella nella quale Dylan Dog si riflette nel volto di CLAUDIO!!! La pubblicazione è davvero una rarità soprattutto perché riesce a trasformare in fumetti, in modo mirabile, le grandissime parole di Claudio, trasmettendo nel lettore che sa soffermarsi su tutti i particolari, i colori, i tratti in bianco e nero, le stesse emozioni ( o quasi…) di un suo concerto.
    E adesso…guai a chi me lo tocca! Non lo venderei per tutto l’oro del mondo!
    Buona vita…

  2. molti di noi ragazzi dell epoca eravamo voraci lettori di DD . Ricordo bene quell’ albo. Accidenti sono volati via quasi venti anni

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