Resoconti

Nostalgia di partenze

In questi giorni la nostalgia di Claudio comincia a riaffacciarsi notevolmente nei miei pensieri e vedere che qui e la, appaiono notizie di suoi concerti,  non fa altro che acuire il desiderio di rimettersi in viaggio.

Sono concerti in cui sarà difficile partecipare, sono concerti davanti ai quali storco un pò il naso, ma tempo fa mi avrebbero molto più infastidito.

Il tempo passa anche per me e alcune cose mi diventano più comprensibili, o almeno accettabili, come ad esempio il far parte da parte di Claudio di un circo al quale anche uno della sua levatura non può esimersi, così cantare per i clienti di un casinò, dove si vive sul vizio e sulle debolezze piccole e grandi, qualche volta innocenti e altre volte molto colpevoli,  degli altri, o cantare in un posto dove il prezzo di ingresso fa selezione, ieri li avrei ritenuti eventi ai quali Claudio non si sarebbe dovuto prestare, oggi li ritengo un male minore nella vita di un artista.

Lo capisco Claudio in quanto artista che vive di queste cose, ma se vicino a questo ci fosse stata una bella occasione più alla portata di tutti, in questo momento di mancanza lo avrei capito con più facilità… e comunque rimane sempre Claudio, un uomo per il quale nutro ammirazione e per il quale nutro rispetto nel momento in cui non lo capisco e non lo approvo.Perchè se da una parte c’è un Claudio che mi urta, il Claudio di una manifestazione come O Scià che per me ha perso tutti i suoi connotati migliori, diventando ormai solo un’attrazione turistica di lampedusa, il Claudio dei salotti mondani e delle convenscion legate alle occasioni più strane, il Claudio di certe manifestazioni televisive che non vanno certo alla ricerca di un fatto di cultura… dall’altra c’è anche il Claudio grande poeta e grande costruttore di pensieri e di logiche che sanno svegliare le coscienze spingendole verso un orizzonte che contiene solidarietà, amore fra un uomo e una donna, amore per la vita e per tutto ciò che contiene,  per il genere umano nel suo singolo e nel suo insieme.Questo Claudio che tante volte mi ha messo in viaggio, e oggi ho nostalgia di quel dito sull’atlante alla ricerca del miglior itinerario per raggiungerlo e in cerca delle bellezze dei posti che avremmo incontrato sul nostro cammino.

Ho nostalgia della ricerca in internet dell’albergo più conveniente, del parcheggio più vicino, di notizie del posto da raggiungere.

Qualche volta l’hotel non è stato dei migliori, ma la compagnia ha permesso di riderci su, qualche volta i posti sembravano in culo ai lupi, ma quando ci arrivavi ti accorgevi che avevi guadagnato qualcosa che nutriva il tuo sapere o anche soltanto la tua curiosità, che non è poco!

E controlli l’auto per quel che ne conosci del suo motore, perchè pulsi e corra dove devi andare ancora una volta, fedele compagna che non capisce ma che sa che la ti deve portare.

Le telefonate che si scambiano con chi verrà con te, con chi incontrerai e con chi speri di incontrare.

Febbrili parole di speranze e di attese, o molto più prosaicamente di accordi pratici vari.

Ho nostalgia della preparazione frenetica di quel trolley da portare dietro, con il minimo indispensabile e in quel minimo indispensabile la scelta dei vestiti irrinunciabili, quelli che in un concerto ci fanno stare bene.

Ho nostalgia di quello zainetto da portare al concerto, con il binocolo, la macchina fotografica che non uso praticamente mai perchè mi pare di perdermi pezzi del concerto, l’acqua e un minimo di generi mangerecci di conforto.

Ho nostalgia di quei mille momenti in cui si controlla se hai i biglietti o la ricevuta per ritirarli, perchè non si sa mai. Cercare dove sono i posti che ti hanno assegnato, oppure cercare quelli che ti sembrano i migliori se non hai un posto assegnato, cercare gli amici e vedere se quelli più lontani sono in qualche modo raggiungibili per un fugace saluto, la fila ai bagni che per noi maschietti spesso ci vede privilegiati, la fila per un panino che qualche volta sapeva di plastica e di una birra più o meno gustosa.

Ho nostalgia per un sipario che si apre, per una luce che si abbassa, per le prime note che escono dagli altoparlanti.Ho nostalgia per la ricerca di quella pizzeria dove finire la serata perchè non si vorrebbe mai che finisse, perchè la musica del teatro, del palazzetto o del luogo in cui siamo stati, suona ancora dentro di noi.

Ho nostalgia di quella luna, di passaggio fra la falce e la luna piena, che unisce tutti quelli che dirigono lassù il loro sguardo.Ho nostalgia di quelle parole, pensieri ed abbracci condivisi da chi come te ha cercato la stessa magia.

E verrà il momento in cui qualcuno si metterà in viaggio per raggiungere Saint Vincent, oppure Montecarlo… posti che io non raggiungerò perchè non si può andare sempre e comunque ovunque vada Claudio, qualche volta a certe occasioni bisogna dire di no anche se potresti andare, ma capisco che non può essere il pensiero di tutti e sopratutto, che esistono pensieri diversi… per cui manderò nel vento il mio buon viaggio a chi partirà da vicino o da lontano, e che sia per loro una bella avventura da raccontare!

Renato

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

3 Commenti

  1. “Ho nostalgia per un sipario che si apre, per una luce che si abbassa, per le prime note che escono dagli altoparlanti”. Caro Renato, in queste due frasi mi hai fatto rivivere tutto ciò che un concerto sa trasmettere.
    Claudio è in pausa e comunque sia questi due concerti non erano previsti!Facciamo finta che non ci sono.
    Vedrai che molto presto ritornerà per noi e torneremo tutti insieme a saltare sulla vita.Un abbraccio.Maria.

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