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Claudio Baglioni – Il cinema secondo me

Articolo di Flavio Natalia per il mensile CIAK di luglio 2021

Claudio Baglioni <<Il cinema secondo me>>

Il cantautore romano, di nuovo al successo con lo show musical-cinematografico IN QUESTA STORIA CHE E’ LA MIA, racconta per la prima volta il rapporto strettissimo col cinema, il suo lontano debutto da attore e <<quel progetto di un film stile Romanzo Criminale con Lucio Battisti>>

Di Claudio Baglioni, dei suoi 50 anni di canzoni entrate nella cultura popolare, delle collezioni da record nella musica live e in studio – tra gli altri, l’album più venduto di sempre, con le 4 milioni di copie di LA VITA E’ ADESSO, il primo show live con il palco circolare circondato dal pubblico da ogni lato, e il concerto con più pubblico in un singolo stadio: quasi 90 mila paganti all’Olimpico di Roma nel 1998 – e dei 25 di fortunatissime incursioni nella grande TV (da Anima mia alla conduzione del Festiva di Sanremo),più o meno tutti crediamo di sapere tutto.

Anche la sua voglia di sfide sempre nuove è nota, per questo non ha stupito che abbia trasformato lo stop imposto dal lockdown alla sua (vendutissima) nuova tournee in un’occasione per creare uno “show totale”, ripreso come un film, che sta raccogliendo grandi numeri di visionesulla piattaforma ITsART: si chiama IN QUESTA STORIA CHE E’ LA MIA come il suo ultimo album di inediti, è realizzato all’interno del Teatro dell’Opera di Roma con le sue canzoni suonate da un’orchestra, e l’intera struttura occupata da performance di vario tipo, in una impostazione davvero “totale”, <<alla Richard Wagner>>.

Quella che conoscono in pochi, invece, è la passione di Baglioni per il cinma. Enorme, presentissima nella sua creatività al punto di essere considerato nell’ambiente come << il più cinematografico dei cantautori italiani >>, anche se in 50 anni di percorso artistico si è sempre rifiutato di fare il regista ( << almeno fino a ora – dice – ma mi stai facendo tornare la voglia! >> ) e ha recitato da attore solo in una occasione, praticamente sconosciuta.

Per questo, parlare con lui di cinema, visto, frequentato, “utilizzato” per le sue canzoni o anche solo sfiorato, diventa una occcasione preziosa. Oltre che una miniera di storie e aneddoti davvero sorprendenti.

Ecco esempio:

<<In realtà – svela in una intervista a CIAK – i miei incontri mancati con il cinema sono stati tanti. Una volta negli anni ’70 venne addirittura fuori il progetto di un film da protagonista da fare assieme a Lucio Battisti. Non un film musicale, ma una sorta di Romanzo Criminale ante litteram in cui saremmo stati due balordi in bilico tra crimine e redenzione. Poi la cosa non si concretizzò. Chissà che strada avrebbe preso la mia vita>>.

In questi anni hai dimostrato di saper fare praticamente tutto, canzoni, spettacoli, tv. E c’è stato anche un film ispirato a QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE. Lo hai scritto, ma non diretto. E sei da sempre l’ideatore di show che superano l’idea di concerto. Perchè non hai mai provato a fare il regista?

E pensa che me l’hanno proposto tante volte! Anche se più che altro in passato. Innanzitutto, arrivato a questo punto della mia carriera, e anche della mia anagrafe, non puoi essere un principiante: se fai qualcosa, devi saperne anche un po’ di tecnica.
Anni fa mi hanno detto: << Il regista lo fai, e accanto ti mettiamo un assistente molto rodato o un direttore della fotografia per avere consigli >>.
Non ho accettato: credo che un regista sia anche un “tecnico”, non solo un creativo. Quando vado a vedere un film, apprezzo non solo gli attori e la storia, ma anche il modo in cui è girato, le trovate e le intuizioniche dipendono dalla scelta delle inquadrature o dal montaggio. Inoltre mi assale il dubbio che se hai avuto successo in qualche campo, non è detto che tu riesca in tutti gli altri. Ci sono esempi in cui questo non è successo. Però ne sono attratto, sia dal fare una vera e propria opera musicale sia dal lungo metraggio. Diciamo che mi hai rimesso la voglia!

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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