XXIII Raduno Clab

XXIII Raduno: Lo scrigno delle meraviglie nascoste

Forse ci credevamo in pochi. Ma eravamo moltissimi, ne sono certa, a sperare che si realizzasse quest’ennesimo sogno. Ieri al Grande Mago è bastato un tocco di bacchetta -magica, ovviamente- per dare il via all’incanto.

Tra i tanti progetti che la sua infaticabile mente disegna, ci sarà stato anche questo, da qui al 2026, e ieri lo ha tirato fuori dal cilindro in esclusiva per noi. Quale migliore pubblico, del resto, poteva accogliere e sostenere, con le voci, con le mani, con gli applausi e le lacrime della nostalgia, un’operazione del genere, se non quello dei suoi affezionatissimi Clabbers?

Il Divino Claudio non sbaglia un colpo. Si è detto impreparato a questo appuntamento, recupero tra capo e collo, in un cartellone affollatissimo all’Auditorium Parco della Musica, di una data decembrina saltata per indisposizione.

La prima cosa che ha detto?

“Scusate il ritardo“

Ché poi, ero stato male i giorni addietro, ma proprio quel giorno stavo benissimo!

Però sarebbe stato tardi per richiamarvi di nuovo tutti qui! Perciò, ecco, “scusate il ritardo”.

Perché lui mette sempre avanti il pubblico.

Perché i meriti non sono mai i suoi.

“Ora non so bene cosa faremo. Mi sentirete sbagliare le parole, perché non sono pronto, perché certe canzoni ormai non le so più neanche io!”

Prova a farsi piccolo. A buttarla sul low profile. Ad autoschernirsi. È stato addirittura il filo conduttore, ieri, dei suoi spassosissimi aneddoti, tra una canzone e l’altra, sulle mille avventure vissute nel lunghissimo viaggio della sua carriera, dai primissimi inizi agli anni ’80.

Le gaffes, le cadute, la sfighe, gli improbabili personaggi incontrati, l’assurdità del mondo a rovescio. Raccontati con vena e tempi comici non indifferenti. Persino imitatore, all’occorrenza. Siamo abituati a ridere con lui e non ci stupisce affatto che sia grandissimo anche in questo. Appunto. Non ce la farà mai, l’uomo di varie età, a convincerci che a volte è inadeguato e da ridimensionare.

Tanto che ieri ha strabiliato la sua fedelissima platea, realizzando interamente da solo, senza nessun altro sul palco e per quasi cinque ore, un inestimabile gioiello intessuto di rarissime perle. Una traversata nell’infinito mare dei suoi capolavori un po’ più nascosti, escludendo per una volta tutte le celebratissime ed arcinote hits, canovaccio anche dell’ultimo trionfale tour “A tutto cuore”.

È stato un tuffo in cristalline acque caraibiche, in cui questo sapiente timoniere ha cantato l’amore “A modo mio”, ha fatto vibrare le note in “Doremifasol”, ha gridato “Ti amo ancora”, ha acceso “Il sole e la luna”, ha ricordato “E ci sei tu”, ha viaggiato fin laggiù, “Nel sole nel sale nel sud”, ha narrato i “Giorni di neve”, ha cavalcato “La piana dei cavalli bradi”, ci ha cullato con “Ninna Nanna Nanna Ninna”, ha scattato “Fotografie”, ci ha dato appuntamento sotto la “Lampada Osram”, ha risvegliato la “Ragazza di campagna”, si è inchinato ad una “Reginella”, ha spiato e ritratto la “Signora delle ore scure”, ha fatto risuonare il violino al “Vecchio Samuel”, ha dipinto tre amori diversi di tre epoche diverse dentro la domenica di “Tutto il calcio minuto per minuto”, ci ha ricordato che la “Pace” è l’unica soluzione possibile al nostro vivere e ha battuto i “Tamburi lontani” a tempo di musica, perché è solo così che si può battere il tempo.

La lista delle meraviglie è ancora lunga.

Lui è sempre più preso dalla narrazione. Accattivante, coinvolgente, divertito, appassionato, a tratti commosso.

L’animo magnificamente bambino. Intanto, le sue prodezze tecnicistiche e vocali raggiungono quelle vette che l’oggettivamente elevatissima difficoltà di esecuzione di tanti e tali pezzi richiedono.

Già tutto questo sarebbe bastato. Ma abbiamo avuto tanto, tanto di più, che non so spiegare. Compreso, verso il finale, un ospite speciale di un Rad-UNO che per qualche minuto si divide in due, anzi, in “Quei due”, nella splendida esecuzione di un Claudio, davvero irriducibile, in coppia con il suo straordinario Giovanni, abbracciato all’immancabile chitarra.

Nessuna approssimazione, dunque, per quanto lui voglia sminuirsi, e ben poca improvvisazione, se non in qualche divertente digressione tra una storia e l’altra. Perché Claudio Baglioni è così. E chi lo conosce bene sa perfettamente a che punto arrivino la sua maniacale precisione e la sua impeccabile professionalità in tutto ciò in cui si espone in prima persona.

Ieri ci scherzava un po’, raccontando di quando, incredulo e sotto sotto orgoglioso, la sua “Questo Piccolo Grande Amore” fu designata canzone del secolo e quindi lui sarebbe stato l’autore del secolo.

Beh, non siamo per nulla lontani dalla verità.

Un genio musicale e compositivo che, temo, non avrà pari nelle generazioni presenti e future. Una delle menti letterarie più brillanti della contemporaneità, unita ad un talento artistico stratosferico.

Il difficile è ogni volta separarsi da lui e da quell’incanto, che come una coperta ti avvolge e ti fa fluttuare sopra un’isola felice, lontano dalle avversità che ti attendono fuori. Ieri, ed era l’occasione giusta, ha ritirato fuori i “Titoli di coda”: “Prima che il mondo rida o si commuova, applauda o se ne vada, ai titoli di coda”, ci diceva. Il groppo in gola sale prepotentemente su.

Ci vuole un’improvvisata e rassicurante “Strada facendo”, unica eccezione concessa di straforo a questa particolarissima scaletta, per il saluto definitivo di questo indimenticabile Raduno numero ventitré, a ridosso della sera, per farlo sciogliere.

Che dire? Mai ci saranno abbastanza parole per raccontare tutto quello che è l’universo Claudio. E mai ne avremo abbastanza per ringraziarlo di questa Vita che regala alla nostra vita.

A presto, Claudio, al prossimo sogno.

Katia Ferla

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

3 Commenti

  1. Complimenti Katia parole perfette per il nostro Mago e poeta preferito,io nn sono così brava ad esprimere i miei sentimenti,sono sua fans da quando avevo 13 anni( come tanti) innamorata folle delle sue canzoni TUTTE anche le più leggere ,e poi e anche un bel ragazzo, e ne approfitto per ringraziare mamma Silvia e papà Riccardo di averci donato anche a noi questo dono è eccezionale ,Che Dio li benedica anche lassù Comunque Fans tristissima perché nn sono stata presente al raduno, per motivi di salute,ma ho sognato lo stesso e ho immaginato la gioia la felicità di quei momenti ( chissà quante lacrime per i ricordi di famiglia ,avrei fatto,e la felicità di riascoltare certe canzoni) ADORO CLAUDIO COME TANTI SIAMO IL SUO POPOLO , perché quest’uomo Merita linfa delle nostre vite che Dio lo benedica sempre ♥️grz ancora Katia per le tue parole,perché sei stata la voce di tante di Noi un abbraccio dalla Sicilia ☀️ VIVA CLAUDIO

  2. Che bello questo raduno raccontato da Katia. Io, che non c’ero, l’ho vissuto attraverso le sue parole. Attraverso le sue parole ho sorriso, ho cantato, ho pianto, ho sentito il calore di mille voci e mille braccia intorno a me. E ho portato a casa quella sensazione che non so ancora spiegare, che mi accompagna alla fine di ogni nostro incontro-incanto, qualcosa che solo Claudio mi regala da sempre, quella “gioia che fa male di più della malinconia”. Grazie Claudio, grazie Katia.

    1. Ti ringrazio Katia hai descritto così bene tutto che io che non ho potuto esserci è come se fossi stata lì.La tua conoscenza nei suoi confronti è come la mia però ogni volta che succede che qualcuno scrive di lui come scriverei io se ne fossi capace, rimango stupita perché nonostante io sono consapevole di tutto quello che lui rappresenta per tanti di noi lo stupore e sempre quello della prima volta.Mary-Maria.

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