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Politica ingrata, O’ Scia’ affonda

Musica a Lampedusa: politica ingrata, O’ Scia’ affonda

Papa Francesco a Lampedusa

di Silvia D’Onghia

Come liquidare dieci anni in dieci minuti. O forse anche meno. È una fine stupida e ingrata quella che la politica sta facendo fare a “O’ Scia’”, la kermesse musicale ideata nel 2003 da Claudio Baglioni e da sua moglie, Rossella Barattolo, per riportare Lampedusa al centro dell’agenda politica. Perché quell’isola così vicina all’Africa non fosse conosciuta e ricordata solo per i morti e gli sbarchi dei disperati. L’epitaffio di dieci anni di storia – che hanno portato a Lampedusa oltre 300 artisti, tutti a titolo gratuito, e decine di migliaia di turisti – è in questa dichiarazione del sindaco, Giusi Nicolini: “Sabir e O’ Scia’ avrebbero potuto convivere benissimo”. “Sabir” è il nuovo “Festival delle culture mediterranee”, lanciato ieri proprio dal primo cittadino dell’isola, che vedrà direttore artistico Fiorella Mannoia – amica, peraltro, di Baglioni – e direttore delle iniziative teatrali Ascanio Celestini. Un’iniziativa meritevole, sia detto, ma che magari avrebbe potuto trovare una genesi più educata e magari “confluire”, non “convivere”, in quella che invece è stata una kermesse reclamata a gran voce dai fan anche quest’anno con una raccolta di firme.

Già nel 2013, in credito dei finanziamenti pubblici – Regione Sicilia, ministero dell’Interno, dei Beni culturali, Presidenza del Consiglio dei Ministri: gli artisti si esibiscono gratuitamente, ma le maestranze vanno giustamente pagate –, Baglioni aveva dovuto rinunciare ai concerti sulla spiaggia della Guitgia. Dopo il naufragio del 3 ottobre 2013, “la Mannoia l’ha chiamato per chiedergli se O’ Scia’ fosse davvero finito – ha dichiarato ieri la Nicolini –. In caso contrario, gli ha proposto di spostare le date di ‘Sabir’ e lo ha invitato a entrare in ‘Sabir’”. E dopo un carteggio, il sindaco si stupisce, è arrivata la “sorprendente” nota stampa della Fondazione O’ Scia’: “Non ci sono le condizioni”. A conferma che il vento – politico, non certo quello dei fan – è cambiato, è giunto giovedì anche l’intervento del Governatore Crocetta: “Noi diamo i soldi a Lampedusa, non a O’ Scia’”.  Baglioni, com’è nel suo stile, preferisce non replicare. E forse, alla fine, è questo che fa la differenza: lo stile.

Fonte articolo

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

6 Commenti

  1. Sono stata a O’SCIA’ parecchie volte e sempre mi sono sentita libera e solare….l’ atmosfera informale mi dava la carica per ogni cosa…spero che tutto ricominci anche da qualche altra parte, dove magari siamo sempre e ancora tutti liberi….perchè noi ti seguiamo sempre e in qualunque angolo di paradiso…Grazie Claudio!!!

  2. Le idee..le buone idee..il pensare e l’agire, senza colore senza bandiera, ma solo pensare al bene comune..questo dà fastidio! Oscià era un espressione di vita attraverso la musica per promuovere la vita.. ma la vita non si prommuove più..il denaro, il potere, e l’arroganza..vanno di moda, e se Oscià non porta più..nè denaro nè potere..viene soppresso così..come si spegne una sigaretta..si schiaccia e si butta senza nessun rimorso. Che TRISTEZZA!

  3. Non sono mai stata a O’Scia. L’ho conosciuta su Internet attraverso le parole di chi ha partecipato. Ho capito da quel che leggevo che c’era verità, slancio sincero di aiuto e solidarietà non un vetrina o una facile pubblicità, della quale, peraltro, Claudio non ha certo bisogno. La decisione di usare il finanziamento pubblico e non legarsi ad uno sponsor o ad un partito l’ha reso super partes. Non c’erano parti o personaggi politici da promuovere, non c’erano colori da pubblicizzare. Perchè i veri destinatari di tutto questo, i poveri disgraziati che arrivano su quelle coste, non hanno appartenenza politica che ci possa interessare nell’accoglierli o colore a parte quello della loro pelle che non può e deve fare differenza. Questo ho capito. Ma forse ho sbagliato. Ora prevale la politica e mi spiace ancor più perchè è quella della parte a cui appartengo ma ciò non significa che non ne comprenda il limite. L’errore. La grossolana incapacità di dare una giustificazione evidenziando i propri limiti. Mi spiace e, lo dico apertamente, che in ciò sia coinvolta Fiorella Mannoia un’artista che pure apprezzo. E, in tutto questo, manco a dirlo, nel momento in cui affossano la sua idea e la sua creatura, emerge la figura di Baglioni. Grande. Immenso. Nel suo silenzio. Nel suo messaggio FB. In quello che ha fatto ed in quello che farà. Perchè O’Scia è finito. Per ora. Ma O’Scia è e sarà ancora nelle parole,negli occhi e nei cuori di chi è stato lì e sempre ci sarà. Perchè O’Scia è un’esperienza ma è, essenzialmente, un’idea. E le idee non seguono gli andamenti elettorali. Hanno certo bisogno di fondi per essere realizzate ma possono restare sopite e, poi, tra un pò riprendere vita. Sono una semplice fan. Non ho potere e ho pochi mezzi. Ma so che siamo in tanti. Ecco, noi, i fan possiamo fare qualcosa di pratico per aiutare a far rivivere O’Scia?

    1. Apprendere la notizia mentre ascolto “in cammino” rende il tutto più doloroso. Il tuo post, cara Nicoletta, esprime ciò che penso e ti ringrazio per aver condiviso i tuoi pensieri con chi come me, per un motivo o per un altro, non ha mai fisicamente partecipato all’evento “O’SCIA'”… purtroppo quando le cose belle danno fastidio a qualcuno… ma questa è un’altra storia. Un abbraccio.

  4. Incredibile affondata questa manifestazione così bella piena di solidarietà e pulita in tutti i sensi .. li si che si respirava aria nuova aria di divertirsi con un maestro d’eccezione del nome Claudio Baglioni ed adesso per colpa dei politici ed se mi permetto dire anche dei Lampedusani l’anno fatta affondare… 🙁

    1. Penso, cara Giusy, tu abbia ragione… Confido, adesso, nel fatto che O’ SCIA possa essere riproposto presto, magari in altre località e con altri nomi, visto che il fine giustifica i mezzi…

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