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…c’è voluto #coraggio

Ogni qual volta penso qualcosa, scrivo quel qualcosa e pubblico qualche cosa, non immagino mai di poter suscitare chissà quale reazione da parte di chi mi legge. Sono pensieri e quando pensi, non c’è nessuno che ti risponde. Per questo quando leggo i commenti, che sono altri pensieri di chi mi legge, rimango sempre sorpreso di cosa possa suscitare un pensiero senza avere nessun preconcetto su chi scrive.

Tanti mi conoscono, ma nessuno mi conosce. Chi legge non sa se a scrivere è uno di destra o di sinistra, se tifa per questa o quella squadra, se ama le bionde o le more. Chi legge, legge solo dei pensieri e da questi pensieri può farne altri. Pensieri che mi piace da matti leggere, comprendere e capire se anche altri di destra, di sinistra, nord o sud sono sulla mia stessa linea di pensiero. E se non lo sono mi piace capire il loro. Un pensiero è libero, e tale deve rimanere, da ogni preconcetto sulla persona che l’ha generato.

Credo si chiami confronto, e per quanto mi è possibile, voglio tenere questo spazio per un vero sincero e completo confronto. I social stanno diventando sempre più asociali e ci permettiamo di offendere e colpire con 140 caratteri gli altri internauti (di cui sappiamo poco e niente), solo perché hanno detto una virgola che ci ha dato fastidio, o solo perché leggiamo che gli piace quella squadra o quell’altra.

Per questo motivo, ho scelto di inserirmi ogni tanto in questo luogo, dove mi è permesso di soggiornare senza permesso e senza filtro.

In questi giorni, mi ha sorpreso molto leggere che la mia ultima raccolta sgrammaticata di parole, abbia suscitato diverso interesse e a tal proposito, vorrei dire due parole in questa estensione di quella raccolta.

Ho letto diversi commenti e oltre ai soliti: “Ciao Claudio” (va bé il web è strano) ci tengo a dire qualcosa su un commento indirizzato direttamente a me.

C’è un commento in particolare che mi ha colpito, in cui si va dritto al sodo, guardando al contenuto e non soffermandosi in superficie.

Vorrei quindi ringraziare pubblicamente Marco, che mi ha scritto condividendo il mio pensiero sul #coraggio. Ho sempre letto con interesse e attenzione i suoi scritti, perché li ho trovati sempre equilibrati e all’altezza della dottrina Baglioniana.
Marco (ma permettimi di chiamarti El) ha scritto un pezzo sui CapitaniCoraggiosi (lo trovate qui) e come si fa a non condividerlo e a non farlo leggere a più gente possibile? Spero che in molti lo facciate.

El scrive:

Ogni sera, per tre ore e mezza, è una lezione di benessere, altruismo, civiltà, amicizia, rispetto, progresso, attenzione per il prossimo, ricerca della bellezza e delle emozioni.

Chi di noi riesce ad alzare la mano e dire di essere in questo modo senza avere la minima paura che il naso inizi ad allungarsi? Credo in pochi.
Amicizia: parola abusata in questo mondo virtuale! Rispetto per il prossimo! Santa parola: RISPETTO!Quanti di noi riescono a rispettare senza giudicare, pontificare o denigrare il prossimo? Io nelle canzoni del nostro capitano ho sempre respirato tutto questo, la chiave di tutto: rispettare e lasciar vivere ogni idea, ogni religione, ogni gusto.

Portate sempre grata riconoscenza a chi vi ha fatto cantare nella vita; anche l’orchestrina alla festa del paese. Anche la nipote al saggio musicale della scuola. Ed estendete questa riconoscenza a chi vi ha fatto ridere con una barzelletta o una storiella, a chi vi ha commosso o coinvolto a teatro, a chi vi ha fatto alzare in piedi e urlare “goal” in un abbraccio. A chi vi ha migliorato e arricchito con l’arte popolare.

Emozioni: si vive per questo! E se ti emozioni per un goal o per un accordo, o per un “non son degno di te” allora non si può parlare di cantante non all’altezza dell’altro capitano. Baglioni mi ha emozionato migliaia di volte e se Morandi ci è riuscito anche una sola volta, io non riesco a considerarlo meno del primo.
Un altro capitano che sulle “emozioni” ci aveva fatto anche una canzone, ad un ragazzo che lo criticava per la sua voce non da tenore, rispondeva: “Ti ho smosso qualcosa? Allora ho raggiunto il mio obiettivo”.

Io di fronte a questi mostri delle emozioni mi sono tolto il cappello già diversi anni fa (cit. Marco Ortolani)

Ah poi ci sono anche altri piccoli spazi che mi dedicano un angolo inaspettato, ma quello non è il mio campo. La caciara non è per nulla nelle mie corde. L’unica cosa che posso dire a riguardo, è che su tutto ciò non ci hanno capito una #beneamatamazza (oramai è stato sdoganato e si può dire) . Ciao Tony!!!

Sam Fisher

Sam Fisher

Salve a tutti, “Sono Io” e sono uno di voi. Un Baglioniano? Un Clabber? Un Baglionista? Uno delle prime file? Uno sempre in piedi? Uno che accetta tutto quello che fa? Sono un Hacker, nel cuore di doremifasol.org e vi "colpirò" quando meno ve lo aspettate.

3 Commenti

  1. Caro SAM (chiunque tu sia), per prima cosa GRAZIE di essere qui e dare un valore aggiunto al nostro\vostro Portale.

    Vorrei tanto saper scrivere come fai tu. Non ne sono capace.

    Come dicevano nel film SOCIAL NETWORK “Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico”, cosa vuoi che siano due o tre insignificanti voci fuori dal coro?

    Se permetti però voglio regalarti un altro piccolo aforisma, che mi ha sempre accompagnato in questi anni.

    “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” – Oscar Wilde

    Non smettere di trasmettere

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