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Baglioni al Medimex

baglioni con voi verticaleLe mie canzoni e la “mia” Puglia

di Enrica Simonetti

BARI – C’è anche la Puglia nel suo bagaglio di piccoli grandi amori: il mare, gli ulivi, ma soprattutto un ricordo legato al Petruzzelli «ferito», prima della sua rinascita. Claudio Baglioni arriva questa settimana a Bari, per raccontarsi il 6 dicembre al «Medimex». Da decenni è il «re» delle canzoni e, anche se si definisce solo un «artista curioso», ascoltandolo appare subito evidente che è un grande poeta-musicista, capace di amare il suo mestiere come è stato il primo giorno: con una passione sviscerata.

La Puglia, la musica e il Medimex: quali esperienze porterà a Bari?

«Le esperienze di un artista curioso, che ama soprattutto le storie delle anime di confine e che si appassiona all’incontro tra differenti linguaggi e a quei pensieri che non smettono di presagire e occupare il futuro. A Bari, luogo di percorsi di frontiera, mi sentirò, ancora una volta, un po’ a casa e un po’ sulla strada».

La musica: il nuovo seppellirà il vintage?

«La musica è, allo stesso tempo, sempre nuova e sempre vintage: e malgrado si faccia, più o meno, con le stesse dodici note, si può sperare di inventarne una ancora diversa. Come la vita. Certo è che sfidare il repertorio passato è un’impresa ardua. Storia e memoria creano miracoli che il presente riesce a dare meno spesso. E ogni musica popolare è specchio del suo tempo. L’augurio – se proprio qualcosa deve seppellire qualcos’altro – è che la buona musica seppellisca quella brutta».

Un ricordo legato alla Puglia come paesaggio dell’anima?

«Il mare, la cui straordinaria limpidezza ha più di una volta cullato i miei pensieri e che pure, tra una bracciata e l’altra, mi ha portato in dono qualche preziosa melodia. E i lunghi tragitti in mezzo a file infinite di ulivi e ai ricordi di mio padre che mi aveva insegnato a coglierne i frutti».

Il suo tour passerà a Bari a marzo, cosa dobbiamo aspettarci?

«Un grande poeta e musicista sudamericano diceva sempre che la vita è l’arte dell’incontro. E stavolta l’incontro sarà ancora più ravvicinato. Nel progetto “ConVoiLive” continuo a sperimentare forme spettacolari innovative e strutture sceniche con cui arrivare ad annullare la distanza tra palco e pubblico. Dopo sette anni torno nei Palasport trasformandoli in arene, per ripercorrere tutti questi anni e i passaggi più importanti della mia produzione musicale e presentare dal vivo, per la prima volta, le mie nuove composizioni, tratte dall’ultimo fortunato album che si chiama, appunto, ConVoi. Perché se la vita è l’arte dell’incontro, l’arte sia un incontro di vite».

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