Canzoni di Clà…
Mi chiedo cosa’era che appena uscito da un teatro, da un palasport o da una piazza mi portava a vedere la distanza che mi separava dal prossimo appuntamento, certo anche le persone che mi avevano accompagnato nel viaggio, ma anche la voglia di vedere, sentire, cogliere quel qualcosa che tutte le volte lasci per un ulteriore scoperta.
Quante volte ho seguito le tue strade caro Clà…
Claudio con le sue canzoni è provocazione, pace ed energia, è qualcosa che rimane con le sue parole nel cuore come specchio dell’esistere, come qualcosa che regala giorno dopo giorno un grimaldello alla nostra mente per aprire le scatole chiuse del destino che abbiamo da affrontare.
Sono parole che colpiscono la nostra inedia, che medicano le nostre ferite, che ci aprono ogni giorno strade nuove da percorrere lastricate di speranza e di sogni, senza mai nascondere la realtà di una vita nella quale non dobbiamo mai perdere di vista noi stessi.
Siamo gente che cerca di dare colore alla propria vita chiedendoci giorno per giorno cosa muove il nostro esistere e cosa muoviamo con la nostra presenza dentro questa linea infinita che è la vita, noi piccolo puntino di questa linea che si perde in un orizzonte del quale non vediamo la fine.
Lo cerchiamo dentro i colori della tavolozza di un cielo, dentro la schiuma bianca di un torrente che corre impetuoso la sua vita, dentro le parole e la vita degli altri.
Dentro una canzone.
Una canzone sono parole scritte a volte in rosso,
altre volte in nero
sopra un foglio che le aspettava,
la musica è un disegno
su di un foglio,
fughe a volte in penna
altre volte a matita
su un rigo che solo dopo, diventa musicale.
Sono frammenti del pensiero,
sono farfalle che volano via,
lampi in una notte
prima accesi e subito dopo spenti.
Sono scritte da gente quasi normale
che giocano con i sogni
e con le proprie realtà,
ma quando le scrivi
non sono più tue
sono del foglio, del vento,
del tempo che perdi per ascoltarle.
Puoi cantare con voce sguaiata,
puoi solo sussurrarle,
farle nascere in pancia o in gola,
saranno sempre vita vissuta
da ricordare o che vuoi dimenticare.
Vestono giorni, spazi di momenti,
disegnano visi
cancellano macerie,
han dentro un grido, un pianto, uno slancio,
han dentro un giorno vissuto
o un giorno che vorresti vivere.
Fatte di note
suonate su una semplicissima chitarra
oppure su un ampolloso pianoforte,
note che poi non ce ne son più,
fatte di parole che son sempre troppe
quelle che non capisci o che non conosci,
nascono da un male oscuro del vivere
o da un bisogno interiore,
ma son fatte di fumo
di aria e di acqua
che le portano via con sè…
e quando non bastano
le musiche e le parole del mondo,
per fortuna c’è Claudio
che gli mette un bicchiere di vino in mano,
gli da un cuore e un’anima,
e un vestito
che non sgualcisce mai.
Renato
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