Meravigliosa Lampedusa, l’isola che rinasce
Lampedusa la bianca ritorna a respirare. E con lei, Linosa la nera e l’isolotto roccioso Lampione. Le “isole delle barche volanti”, dove il mare è così trasparente, che le imbarcazioni, più che galleggiare, sembrano volteggiarci sopra, in un’infinita planata Dalla sabbia candida di Cala Pulcino allo splendido mare dell’Isola dei Conigli, dal couscous di cernia agli spaghetti alla bottarga, dagli antichi dammusi di pietra al Film Festival dedicato all’incontro tra le culture. La più grande delle isole Pelagie ha deciso di lasciarsi la crisi alle spalle. A colpi di solidarietà, di offerte vantaggiose. E di un magnifico patrimonio paesaggistico. Che aspetta solo i turisti
Lampedusa la bianca ritorna a respirare. E con lei, Linosa la nera e l’isolotto roccioso Lampione. Le “isole delle barche volanti”, dove il mare è così trasparente, che le imbarcazioni, più che galleggiare, sembrano volteggiarci sopra, in un’infinita planata lungo la costa. Superato il drammatico picco dell’emergenza immigrazione, coinciso con l’inizio delle rivolte in Nord Africa, le Pelagie accolgono l’estate vestendosi a nuovo, con le loro spiagge bianche, i fondali per le immersioni e il naturale spirito di ospitalità degli abitanti.
«La situazione è finalmente tornata alla normalità», spiega Rosangela Mannino, assessore al Turismo di Lampedusa. «Certo, l’immigrazione prosegue, come nel corso di tutti gli ultimi vent’anni, ma siamo tornati ai livelli di prima della crisi. Le prenotazioni negli alberghi continuano ad essere in forte calo solo perché tutti hanno ancora negli occhi le immagini degli sbarchi di febbraio e marzo. Invece l’isola si è ripresa e vuole cambiare pagina. Puntando ancora una volta sulle sue meraviglie. Naturali e umane».
LAMPEDUSA, PORTA VERDE D’EUROPA
Lampedusa ricomincia da qui. Da una via etica al turismo fatta di accoglienza e di rispetto per il delicato ecosistema, che vede ancora le tartarughe Caretta Caretta depositare ogni anno le uova sulla splendida Spiaggia dei Conigli, riserva marina naturale. Qui, su un isolotto al centro di una baia incantevole, tra le dieci più belle d’Italia, vivono anche gabbiani reali e lucertole uniche al mondo. Il Centro di protezione del Wwf organizza spesso spettacolari eventi di liberazione in mare delle testuggini ferite, mentre Legambiente si occupa di sensibilizzare i turisti e di proteggere i nidi.
Da Cala Pisana, l’insenatura più vicina al centro abitato, naturalmente protetta dal vento di scirocco, alla grotta di Taccio Vecchio, con le sue acque blu intenso popolate da pesci pappagallo, fino alla sabbia candida di Cala Pulcino, il mare cristallino della costa consente, al di fuori delle aree protette, lunghe crociere in barca a vela e immersioni da sogno, con una temperatura dell’acqua che può arrivare a toccare i 28 °C. La fauna sottomarina è unica nel Mediterraneo: coralli, spugne e rose di mare, aragoste, pesci balestra, delfini tursiopi e stenelle e, per i più fortunati, l’incontro con interi branchi di balenottere, che passano spesso da queste parti, soprattutto in primavera.
Un’isola incontaminata che progetta di diventarlo ancora di più. Il piano straordinario approvato dal Governo prevede una ristrutturazione “green” delle Pelagie: efficienza energetica, mezzi pubblici ecologici e fonti rinnovabili per incentivare un turismo sostenibile e tutelare il magnifico patrimonio paesaggistico. I lampedusani hanno già iniziato a muoversi , con una serie di iniziative private, come il servizio di affitto di motorini elettrici. E hanno creato “Io Vado a Lampedusa”, una nuova rete nata dalla collaborazione dell’Associazione Culturale Askavusa e di Legambiente, per riunire associazioni e strutture turistiche che si impegnano a rispettare l’ecosistema, a sostenere i diritti umani e a rifiutare il pizzo.
MUSICA E FILM SOTTO LA LUNA D’ESTATE
L’isola ha deciso di celebrare l’uscita dalla crisi con una serie di eventi, che copriranno tutta l’estate. Il primo è stato Lampedusa Susiti, organizzato ai primi di giugno dalla Fondazione O’Scia’ e da Claudio Baglioni, cittadino onorario dell’isola (che tornerà a fine stagione per il tradizionale concerto “O’Scia“). Cantautori e gruppi musicali da tutta Italia si sono esibiti per tre giorni nei punti più suggestivi dell’isola, dal faro di Capo Grecale fino alla Porta d’Europa, il monumento dedicato ai migranti realizzato da Mimmo Paladino. Home Page dedicata
Dal 19 al 23 luglio toccherà al Lampedusa In Festival, cinque giorni di incontri, dibattiti, musica, arte e letteratura sul tema dell’incontro tra culture. Parte centrale della rassegna, il concorso per filmaker, a cui parteciperanno 140 opere da tutti il mondo. La prima serata sarà aperta dal documentario “Il Volo”, di Wim Wenders, che racconta sotto forma di fiaba l’arrivo dei rifugiati politici nella Locride.
Una festa di riconciliazione, in una Lampedusa che celebra la propria secolare tradizione di accoglienza di naturale crocevia del Mediterraneo. E che si prepara a ospitare giovani di tutte le nazioni, in una prova di convivenza creativa. «Quella di quest’anno sarà un’edizione speciale e di grande impatto, grazie alla solidarietà che l’isola ha ricevuto», spiega Luca Vullo, direttore artistico di Lampedusa In Festival. «I volontari vengono da tutta Italia e da Europa. Si sono coordinati grazie a Skype e alle nuove tecnologie, dando vita a una manifestazione ricca di scambio di saperi e di contaminazioni».
COUSCOUS, CANTI BERBERI E CAVALLI BIANCHI
La contaminazione, del resto, è da sempre la cifra della cultura delle Pelagie. A partire dalla cucina, che prevede primi e secondi di pesce tipicamente mediterranei, tra cui gli spaghetti alla bottarga, molti piatti e sughi a base di capperi, ingrediente caratteristico, ma anche ampie suggestioni arabe e mediorientali, che culminano nel celebre couscous di cernia.
Su queste spiagge i popoli si sono mescolati fin dall’antichità. Qui arrivarono gli antichi Greci, in cerca di nuove terre da colonizzare. Qui, narra l’Ariosto, Orlando perse il suo magnifico destriero (a cui ancora oggi è dedicata la Contrada del Cavallo Bianco) in uno scontro tra Cristiani e Saraceni. E qui i costumi dei popoli si sono stratificati nei secoli. Canti e danze con influenze iberiche, asiatiche, berbere, narrano di nazioni marinare fuse assieme e diventate un popolo solo, i cui discendenti abitano ancora le case sulla costa.
«Quest’isola è un posto che ti cambia per sempre», spiega Luca Vullo. «È un luogo incantevole. Sia per il paesaggio sia per le straordinarie persone che lo abitano. Se lo visiti una volta, non puoi starci lontano per molto». Lampedusa, con le sue spiagge assolate e le sue rocce messe a nudo dallo scirocco. Da sempre e per sempre ombelico del mondo.