50 anni al Centro

Scaletta Padova #AlCentro 17/11/2018

Claudio Baglioni ha tenuto il secondo show alla Kioene Arena di Padova.

Pubblico particolarmente caldo e partecipe (Complimenti)

Palazzetto sold out

Prima dell’inizio dello spettacolo in sottofondo la base musicale di ’51 Montesacro, versione strumentale.

Ore 21:00: Base in versione strumentale di Signora Lia, il primo successo, il primo contratto.

Ore 21:01: Suite musicale Al Centro.

Alcuni ballerini ballano sul palco con le movenze utilizzate nel noto spot della Tim, partner del tour. Nel frattempo fanno la loro entrata i musicisti e le 5 coriste.

Ore 21:04: I ballerini salgono sul palco sulle note di Questo piccolo grande amore insieme a Claudio. Sono tutti in fila, Claudio per ultimo. Ciascuno ha tra le mani una valigia, a simboleggiare il viaggio. Claudio indossa un elegante blazer. Deposita a terra la sua valigia e comincia a cantare il pezzo che cambiò per sempre la sua vita.

Per circa metà di questa canzone “storica” tiene il braccio destro, cavallerescamente ripiegato dietro alla schiena, in segno di ossequio e rispetto alla stessa canzone.

Ore 21:10: Porta Portese. Claudio ci dà il benvenuto nel mercatino di sorprese, visioni, canzoni, chimere e illusioni che è qui da 50 anni. Corpo di ballo che trasforma il palco in una piazza con le ragazze corteggiate dai militari e c’è pure una vecchia, alla quale fa lo sgambetto. È una sagra, una festa multicolore, un gran bel vedere.

Ore 21:14: Quanto ti voglio. Dal palco viene proiettata l’immagine di cerchi geometrici bianchi e neri.

Ore 21:18: Con tutto l’amore che posso. Sul palco alcuni ballerini in una romantica coreografia, una sorta di valzer figurato e struggente. Si dispongono, a coppie, tutti in cerchio, a simboleggiare “il mondo che girò un’altra ora”. Claudio al centro del palco, le coriste: Serena Bagozzi, Rossella Ruini, Claudia Arvati, Silvia Aprile e Serena Caporale, intorno a lui, concentricamente.

Ore 21:23: Amore Bello. Dal palco viene proiettata l’immagine delle rotaie di un treno. Lui solo, al centro del palco.

Ore 21:29: W l’Inghilterra. I ballerini salgono sul palco vestiti con dei kilt, mentre le donne hanno un completo nero stile british, con degli ombrelli bianchi. Alla fine della canzone si compone un quadro coreografico

con la rappresentazione della bandiera inglese, con Claudio che indossa una bombetta con il tricolore italiano.

Ore 21:34: Io me ne andrei. I ballerini trascinano dei lunghi pali, illuminati di luce bianca, che durante la canzone vengono alzati ed abbassati a simboleggiare la costruzione lenta e progressiva di una gabbia dalla quale fuggire. Infine affonderanno a terra.

Ore 21:39: E tu. Dal palco è nuovamente proiettata l’immagine del mare.

Compare tra il pubblico il cartello “Agordo ti saluta” e lui lo nota e lo indica e lo farà più volte nel corso della serata.

Ore 21:44: Poster. Il corpo di ballo a rappresentare l’umanità varia presente in una stazione. Alcuni ballerini vestiti da clochard, nascosti e riparati dentro a degli scatoloni che si trasformeranno e diventeranno ali di gabbiano, mentre sognano di “andare lontano”. C’è una coppia, che culmina e verticalizza la scena. È avvinghiata in un abbraccio lungo e stretto ed in un bacio infinito di promesse eterne impossibili. Il quadrante di un grande orologio che come una ruota rotola avanti ed indietro per tutta la durata del pezzo.

Ore 21:49: Sabato Pomeriggio. L’ouverture con i fiati, in un’atmosfera da orchestrina jazz. Dal palco l’immagine di un sole. Claudio solo, al centro del palco.

Ore 21:54: Quante volte. I dodici ballerini sul palco, illuminato con l’immagine di una strada. Mani in tasca, in un ballo sincopato di passi e spalle alzate ed abbassate ritmicamente. Al centro Claudio, che si diverte a girare e ballare “come un orso ammaestrato”. Lo fa splendidamente disinvolto.

Ore 21:58: Solo. Trascinando una sedia da cucina. Al centro del palco. Sulla quale siede. La sedia, simbolo di solitudine, è un’immagine iconografica ricorrente.Sulla pedana è proiettata l’immagine di rose rosse.

Ore 22:03: Un po’ di più. Un quadro di delicata sensualità. Corpo di ballo sul palco.

Le ballerine, in completo maschile, trascinano una seggiola sulla quale improvviseranno una sorta di garbato e pudico striptease che si scioglierà in un finale sinuoso ed ondeggiante, da sirene.

Ore 22:08: E tu come stai? Claudio chiede al pubblico come sta, se sta bene, molto bene o bene bene.

Ore 22:12: I vecchi. Dal palco l’immagine di un orologio che scandisce il tempo. Lui, al centro, in un’interpretazione quanto mai intensa e struggente. “Sulle teste da pulcino” passa piano un dito sulla fronte, come una carezza.

Ore 22:17: Le ragazze dell’est. Il corpo di ballo sul palco. Le ragazze indossano abiti a piccole fantasie e delle maschere che raffigurano il volto bianco e statico di una bambola russa. Hanno lunghi guanti rossi dai quali improvvisamente scenderanno nastri che diverranno il doppio filo con il quale i ballerini le manovreranno in piccoli gesti. Anche Claudio ne ha uno in mano.

Ore 22:23: Via. Corpo di ballo sul palco. L’arena si scatena. Tutti in piedi a ballare. Ovazione del pubblico perché prima della fine della canzone, ci sono delle suggestive performance soliste dei ballerini, i quali rimangono a torso nudo, lanciando le loro maglie bianche alla platea.

Ore 22:29: Claudio Baglioni torna sul palco dopo averlo lasciato qualche secondo e, sull’intro di Strada Facendo, ci dà il bentornati in questo viaggio dove non è importante la meta, ma il riuscire a coprire la distanza. Inizia poi a cantare Strada Facendo.

Ore 22:35: Avrai. Tutto il palasport illuminato dalle lucine delle torce dei cellulari. Come migliaia di candeline accese.

Ore 22:40: Uomini persi. Il corpo di ballo sul palco, dal quale viene proiettata l’immagine del mondo. I ballerini radunati da un fischio entrano in scena con dei sacchetti in testa che coprono i volti e non fanno loro vedere il futuro. In alcuni frangenti ballano e descrivono la scena con il linguaggio dei segni. Alla fine li toglieranno, i sacchetti, appallotolandoli via. Con gli occhi aperti su una nuova libertà.

Ore 22:47: Un nuovo giorno un giorno nuovo. Verso la fine della canzone il corpo di ballo danza con dei fari da palcoscenico tra le mani in modo da formare dei giochi geometrici tra il pubblico. Anche i tamburelli delle coriste, deposti a terra, diverranno strumento di giocosa illuminazione.

Ore 22:53: Notte di note, note di notte. Claudio indossa un lungo spolverino bianco. Il corpo di ballo sul palco a preparare la scena fantastica del funambolo acrobata, bravissimo, che volteggerà “qui in questa notte di note” e di meraviglia. Tutti a naso all’insù. La soddisfazione paterna di Claudio che lo guarda compiaciuto librarsi nell’aria.

Ore 22:53: E adesso la pubblicità. Il corpo di ballo ha sulla bocca una mascherina bianca con il disegno di un sorriso spento e tra le mani un telecomando da tv con il quale accende e spegne la luce della scena. Di nuovo Claudio si diverte in qualche passo di danza.

Ore 23:03: La vita è adesso. Tutto il Palazzetto balla e salta sulla vita.

(Che tenera la bravissima violinista, Rosarita, che mentre suona canta a squarciagola)

Ore 23:09 Acqua dalla luna. Il corpo di ballo a rappresentare un mondo immaginario di domatori, equilibristi, trampolieri, giocolieri e ballerine. Claudio durante la canzone ha in mano una bacchetta fosforescente che alla fine si illuminerà. Una bacchetta magica per far comparire magie e dare acqua alla luna.

Ore 23:15: Mille giorni di te e di me. Che inizia con il notissimo attacco celato dai fiati in un’ouverture da orchestra jazz.

Tutto il pubblico canta all’unisono

Ore 23:20: Noi no. Salgono sul palco i ballerini i quali indossano una felpa grigia e chiusa che nasconde una rosa rossa dal lungo gambo che viene brandita come un fucile da puntare o un fiore con cui accarezzare.

Ore 23:26: In apertura il pulsare di un cuore e parte Io sono qui. Tutti in cerchio, musicisti e coriste, a suonare una chitarra in un crescendo di tonalità che culmina con il suo assolo.

Ore 23:32: Le vie dei colori. Un intreccio prismatico di luce fluo illumina la scena. Sul palco salgono i ballerini che indossano una camicia gialla, sotto la quale si cela una t-shirt rossa ed infine una canotta blu scuro. Claudio ha tra le mani il tamburello decorato con i lunghi nastri gialli, rossi e blu. I ballerini sono spadaccini ed alfieri, nelle loro movenze mimiche. Chiude la scena un body percussion collettivo.

Ore 23:38: Cuore di Aliante. I ballerini sono uomini che guardano incantati al futuro, al miraggio. Immobili ed affascinati. Al termine della canzone, un soffio di azoto, a simboleggiare l’esplosione del futuro, nasconde il palco.

Ore 23:44: Sono io. Durante la canzone le coriste raggiungono il centro del palco ed il pubblico accorre sotto.

Ore 23:51: Claudio ci chiede se ci siamo ancora e ci dice che abbiamo una bella resistenza. È stato un soffio, una cavalcata, una storia bellissima. È visibilmente emozionato. Ci ringrazia per essergli stati accanto, per aver reso la sua vita un romanzo.

Ore 00:00 Con Voi. Durante la canzone entrano in scena i ballerini con la valigia tra le le mani, un palloncino rosso prezioso come una speranza da coltivare ed un naso rosso da clown.

Ore 00:04: Claudio Baglioni ringrazia e saluta il pubblico. Ringrazia i musicisti e Giuliano Peparini per la regia.

Ha lo sguardo luminoso ed annacquato da una lacrima traditrice ed allora per esorcizzarla fa il suo gesto più bello, prende la rincorsa e lancia il suo cuore. Oltre. A noi!

“Buonanotte, che sia una notte bellissima!”

È mezzanotte e zero sei.

Scaletta della serata a cura di Tatiana Stefanin in eslusiva per doremifasol.org e saltasullavita.com

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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