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O’Scià non si può fermare

“Una firma per O’ Scià”, la rassegna di musica e solidarietà ideata da Claudio Baglioni, perchè questo ‘respiro’ non si può fermare

La musica è come l’amore, come il mare, non separa: unisce. Su questo ideale dal 2003 si muove una delle più importanti manifestazioni culturali europee a sfondo sociale, “O’ Scià”. Il progetto nasce da un’idea del cantautore romano Claudio Baglioni, lo scopo dell’iniziativa è sensibilizzare le istituzioni e la società sul problema dell’immigrazione clandestina e dare un aiuto concreto all’isola di Lampedusa, primo lembo di terra europea di approdo raggiunto dai migranti dell’Africa, che spesso da sola deve gestire la continua emergenza degli sbarchi. “O’ Scià”: il saluto più caloroso della gente di Lampedusa che significa “mio respiro”, vuole essere un movimento capace di unire ‘respiro a respiro’, perché «Nessun uomo è un’isola, ogni respiro è un uomo…», afferma lo stesso Baglioni creando un vero e proprio slogan, e niente meglio della musica poteva simboleggiare alla perfezione questa unione: come ogni forma d’arte, è un’espressione umana dal linguaggio universale, parla ai cuori, al di là della lingua, della cultura, di ciascuno.

La prima edizione di O’ Scià partì 11 anni fa quasi in sordina, nella sua cadenza annuale è cresciuta, con anche formule rinnovate, fino a diventare uno degli eventi di richiamo e notorietà internazionale. Ogni fine settembre l’isola diventa teatro di una festa all’insegna dell’ospitalità, per immigrazione e turismo, coordinata dalle parole e dai suoni del suo patron d’eccellenza, Claudio Baglioni, e di artisti nazionali ed internazionali che alternano la loro arte sul palco allestito in riva al mare, sulla spettacolare spiaggia della Guitgia. Fin dal primo pomeriggio è possibile assistere alle prove di quelle esibizioni magari tuffandosi nelle cristalline acque di Lampedusa a pochi metri dai propri idoli; alcuni tra gli ospiti nel corso delle edizioni: Laura Pausini, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Renato Zero, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Marco Masini, Biagio Antonacci, Loredana Bertè, Antoine Michel, od anche Giorgio Panariello, Lino Banfi, Enrico Brignano, Pino Insegno, Fabrizio Frizzi, Paolo Bonolisi, Fiorello, Alessandro Siani, e tantissimi altri. La sera poi: la deflagrazione, lo spettacolo, migliaia di persone affollano la spiaggia per fruire di una magia che solo l’armonia tra arte, natura e solidarietà sa creare.

Nel corso delle edizioni di O’ Scià non sono mancati molteplici inconvenienti, tra avverse condizioni meteorologiche, problemi tecnici, ma soprattutto mancanza dei fondi necessari a coprire i costi della rassegna, e quant’altro, ostacoli che la Fondazione O’Scià, con Presidente Rossella Barattolo, ha fronteggiato con impegno e successo, ma lo scorso settembre quel “respiro” si è fermato, i riflettori su quello che avrebbe dovuto essere O’ Scià 2013 non si sono accesi poiché, come recita il comunicato, non si sono poste in essere le condizioni necessarie per la sua realizzazione.

La mancanza di O’ Scià significa il fallimento di valori come: solidarietà, accoglienza, unione, riflessione, turismo che è sempre ricchezza non solo economica ma interiore, sensibilizzazione e difesa sia dell’integrazione culturale sia di un’immagine positiva di Lampedusa, patria, ad esempio, della ‘Caretta caretta’, la tartaruga marina al limite dell’estinzione divenuta quasi mascotte dell’isola e riprodotta come una star sotto forma di svariati souvenir, come i coloratissimi braccialetti portafortuna, artigianali, al polso di tutti i turisti, ed invece sempre più spesso etichettata solo come “l’isola dei clandestini”, ed ancora, arte, emozione, amicizia. «Bisogna proiettare la giusta luce su un problema così grande come l’immigrazione. Perché quando si spengono certe luci e cala la notte, diventa difficile trovare la strada giusta da imboccare», dichiarava il cantautore romano in occasione di una delle svariate difficoltà lungo il percorso di O’ Scià.

Necessità che Baglioni onora raccontando in ‘Isole del sud’, canzone dell’album ‘Con Voi’, la storia di quelle anime migranti disperatamente in cerca di un futuro, “Se si va per mare non vuol dire che la promessa di una terra sia davvero una terra promessa […]Se uno arriva e un altro va per non tornare, in ogni tempo, in ogni mare, in ogni uomo che è fatto di avvenire, perché partire è vivere e un po’ morire…”.

Questo “respiro” non si ‘può’, non si ‘deve’, fermare! A tal proposito è partita “Una firma per O’ Scià”, una petizione sostenuta da chi non ‘vuole’ che questo “respiro” si fermi. Tra gli accaniti ed appassionati promotori: Sabrina Panfili, carismatica caporedattrice di doremifasol.org, sito interamente dedicato al mondo di Claudio Baglioni, mente attiva che attivamente, in ogni data del tour di Baglioni ‘Con Voi’ ed in ogni occasione, si adopera nella raccolta cartacea di firme, cui è possibile partecipare ancora fino al 7 maggio, ultima data tour; l’isola di Lampedusa, grazie all’iniziativa dell’Associazione Imprenditori Isole Pelagie ha realizzato postazioni, gazebi, in piazza per la raccolta firme; mentre fino al 30 aprile è possibile dare il proprio contributo firmando online.

Firmiamo qui la petizione affinché “il sogno di una vita possa diventare una vita da sogno”:

UNA FIRMA PER O’SCIA’

UNA FIRMA PER OSCIA’ (doremifasol.org)

FONTE

redazione

La redazione di doremifasol.org e saltasullavita.com è composta da tanti amici ed appassionati della musica di Claudio Baglioni, coordinati dal fondatore e amministratore Tony Assante. Un grazie a loro per il lavoro e l'aiuto apportato a questo portale - Per scrivere alla redazione usare wop@doremifasol.org

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