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Lettere d’amore faccia a faccia

…perche’ il futuro ha un cuore antico: nostro ospite Gianfranco Valenti…

di Patrizia Busonero

Il suo libro Cose dell’Altro Mondo e’ un piccolo caso, forse perche’ parla di social network, dopo una chiaccherata con Claudio Baglioni: la bellezza della coda di Hey Jude o Pennsylvana 65-000 nella versione di Brian Setzer!

Ama citare anche Vinicius De Moraes, poeta scomparso nel 1980. La sua frase incriminata e’.. La vita e’ l’arte dell’incontro! e questo dice molto sulla sua personalita’ e modus vivendi!

Buongiorno a Gianfranco Valenti, scrittore con la passione musicale o musicofilo che si e’ dilettato nello scrivere o …come altro definirti?

Ma quale scrittore! È un po’ come il giorno dopo la laurea, quando ti chiamano dottore…in entrambi i casi è quasi uno sfottò…! Amo la musica e amo la scrittura: dagli sms a un programma televisivo, dalle lettere d’amore (anche se preferisco i faccia a faccia…) a un libro di poche pretese! E, secondo me, scrittura e musica si possono distinguere, ma non dividere… proprio come un uomo e una donna che non si sono ancora annoiati l’uno dell’altra.

Ma le tue origini sono bostoniane o calabresi? Dalla tua pagina Facebook le informazioni sono contraddittorie….

Ragazzi..Boston è in provincia di Catanzaro…non è mica una leggenda metropolitana…! Sono calabrese, anche se non pare, vista la mia altezza e i miei colori, ma amo molto “la parte bella” degli States: la musica è nata da quelle parti (la cultura afro-americana e il jazz delle origini), un certo tipo d’intrattenimento è nato lì, un americano ha scoperto la tv di casa nostra… Mike! Boston, poi, è la piccola Europa a stelle e strisce, il mio bisnonno ha lavorato 40 anni da quelle parti. Faceva il contadino…

Glenn Miller, Lucio Battisti, Giorgio Gaber, The Beatles…. quanto sono importanti nella tua vita ed in che percentuale?

Glenn era un genio, un numero uno. Lui e Gershwin hanno scritto pagine di musica impareggiabili. C’è un brano di Miller (“Pennsylvana 65-000”) che è sempre stato tra i miei preferiti, anche nelle versioni rock degli ultimi anni, come quella di Brian Setzer. Battisti è un’antologia, una medicina, tutto tranne che noioso o tormentato. Provate voi a dare il meglio di voi con due partner diversi: sia Mogol, sia Panella sono stati due grandissimi compagni di merende, pranzi e cene. Gaber ci manca troppo, il mio più grande cruccio è non averlo mai visto dal vivo, faceva quello che nessuno è stato mai in grado di fare, ti faceva riflettere con un gesto, con una smorfia, con una battuta. “Il dilemma” per me è una delle 10 canzoni più belle, più intense della musica italiana. Ah, i Beatles! Rock, pop, beat. Vi basta? La coda di “Hey Jude” è strepitosa…potrebbe non finire mai..

Parliamo del tuo recente libro e di questo incontro con Claudio Baglioni…..

Un signore, un cantautore mai banale, un interprete sopraffino, uno di quelli che anziché raccogliere il successo di una carriera infinita, continua a studiare, a migliorarsi. Autore mai banale, che pesa le parole, quando scrive e quando parla. Il libro è stato un incontro ad arte: abbiamo conversato a lungo, mi ha suggerito il titolo e altre due o tre cosine. Insegna sempre tanto, ma non ha mai la pretesa di essere un maestro. Il libro? Faccio un passo indietro: prima di fare una tournee di presentazioni, ne ho fatta un’altra, nelle librerie… cercavo e vedevo che non esisteva un testo che affiancasse la musica pop(olare) al mondo del web. Ci ho provato, quindi. E così, adesso, ho sulle spalle tante definizioni: libro internettiano, easy writer, travel book, concept book, moccia 2.0… Direi che qualcosa è successo!

Sei vittima dell’ iper tecnologia imperante o riesci a dominarla?

Bisogna rassegnarsi, siamo oggetto della comunicazione nuova. Possiamo essere soggetti attivi solo se, in questo mare, riusciamo a navigare a vista, con la testa fuori dall’acqua. Il web è come il fuoco, va controllato perché possa rendersi utile alle nostre azioni quotidiane. Utile lo è, senza dubbio: sia professionalmente, sia sentimentalmente. Origina discussioni, incontri, litigi: ma, dopotutto, mi spaventa meno del telefono. La cornetta è peggio delle corna…

Data la tua esperienza, quali suggerimenti ad un giovane che si vuole lanciare sullo stesso tuo percorso lavorativo ed umano?

Curiosare, non fermarsi mai alle apparenze, ma grattare sempre quella sottilissima patina che copre cose e persone. Non tenere sempre le orecchie occupate dagli auricolari dell’i-pod…si perde un mondo infinito di voci che ci avvolge tutti i giorni. Non perdere mai di vista e, quindi, non disperdere i contatti del nostro personale e piccolo passato: con qualsiasi persona non abbiamo mai fatto tutto quello che era realmente possibile. Sul lavoro si può guardare avanti, solo se si ha consapevolezza di quello che è già accaduto. Si può tornare indietro e, come dicono i Beatles, “prendere una canzone triste e renderla migliore”. In amore invece no, eh… Avanti, avanti, avanti!

Gianfranco Valenti uomo e Gianfranco Valenti comunicatore: riescono le due realta’ a convivere? Coltivi qualche hobby?

Sono incapace di recitare, sono sempre me stesso e questo mi porta a volte a piccoli grandi gaffe. Ai miei amici dico sempre che non ho mai avuto successo con le straniere, perché è comunicando che riesco a volte a conquistare qualcuna. E per farlo, devo farlo in Italiano. Per il resto, sto imparando a Comunicare, che è una cosa complicata: l’unica soluzione è sempre quella, fingere il meno possibile. Come uomo non so, cerco di essere sempre fedele a me stesso. Tradire se stessi è il più grande peccato che si possa compiere. Si diventa uomini quando non ci si rintana nell’inganno: se mi prendo in giro da solo, gli altri ne subiranno le conseguenze. Inevitabile. Egoismo e opportunismo non fanno rima con uomo. E neanche con donna. Io ci provo…

Dice il nostro diretur Giancarlo Passarella che voi del Liceo Classico vivete in un mondo troppo presavelliano: cosa mai avra’ voluto dire?

Dite al diretur che “il futuro ha un cuore antico”. Noi classici e classicheggianti siamo a volte schiavi della storia, di quello che, forse, è davvero troppo lontano dalla realtà. I classici latini, le tragedie greche, il teatro shakespeariano… Negli ultimi anni mi sono un po’ violentato, ho provato a boxare di sinistro (io che sono destro naturale…). Cerco di essere sempre più pratico, più concreto: non so se vincerò mai veramente, ma tanto in amore, quanto sul lavoro ormai bado al sodo. Il sogno è intrigante, ti ammalia, ma la mia vita deve avere un senso, senza invadere lo spazio dei sogni altrui.

Ci sara’ un seguito a Cose dell’Altro Mondo? Cosa ti piacerebbe trattare?

Ho un paio di idee, si, ma prima di svilupparne una voglio vivere altre esperienze, professionali e sentimentali. Ogni cosa nuova è prodotto del quotidiano e, soprattutto, libri, film e dischi sono sempre autobiografici. A volte non riescono, perché non vanno nella direzione della persona che dovrebbe ricevere quel messaggio in particolare. A volte qualcuno si rifiuta di comprendere la verità. Storie a parte, ho in testa due cose, una è un sequel di una parte del libro, vista dall’occhio di uno dei protagonisti, vent’anni dopo. Attenzione, però: sarà solo osservatore, non protagonista… Altra idea folle sarebbe quella di coinvolgere un grosso attore americano, un’impresa quasi impossibile… Un libro dove unire musica, cinema e filosofia popolare.

Diamoci un appuntamento allora per domani, la settimana prossima o fra un anno: cosa avra’ combinato Gianfranco Valenti entro quelle date?

Avrà deciso di coltivare la terra… A Boston. (sempre che ce ne sia ancora!)

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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