Quando si spegne una luce come quella di una coscienza come Nelson Mandela, la stanza del mondo si fa più buia.
Un buio che può farci paura, oppure può creare le condizioni giuste per fermarci un momento a pensare.
I media di tutto il mondo, oggi, ricordano Mandela.
E’ giusto ed è importante: il mondo – non solo il Sudafrica – non sarebbe lo stesso senza di lui.
E’ bene non dimenticarlo.
Come inevitabilmente accade in questi casi, però, le parole dei commentatori sovrastano, sino quasi a farle scomparire, quelle di Mandela.
Per questo, noi della Fondazione, abbiamo pensato di far parlare lui, che ha avuto e ha parole infinitamente più alte e significative delle nostre.
Parole che non solo hanno la forza di illuminare la nostra strada, ma che sono semi che possono far sbocciare pensieri e valori importanti.
Una delle intuizioni più alte, forse la più alta, di Mandela fu l’istituzione di una commissione (la “Commissione per la Verità e la Riconciliazione”), con la quale il leader del nuovo Sudafrica rifiutò la vendetta e impostò il futuro della nazione sul concetto di riconciliazione.
Riconciliazione tra bianchi e neri, tra carnefici e vittime.
“Wat verby is verby” (“Il passato è passato”), disse, da Presidente, usando lingua (l’afrikaner) dell’antico nemico, per sottolineare che il nuovo Sudafrica si sarebbe buttato alle spalle il dolore e l’odio dell’apartheid e avrebbe scelto la strada del camminare fianco a fianco per costruire, insieme, una realtà completamente nuova.
Così fu e il mondo apprese una delle più grandi lezioni di umanità e civiltà della storia recente.
Per chi – come la Fondazione O’scia’ – ha ispirato tutto il proprio lavoro a un valore come l’integrazione, la storia di un’anima che ispira il suo progetto politico alla luce di un valore come la riconciliazione, sarà sempre un punto di riferimento imprescindibile e Mandela un compagno di strada il cui sguardo e la cui voce cercheremo di non dimenticare mai.
Un compagno di strada che, nel giorno del suo insediamento come Presidente (10 maggio 1994) disse:
“Dall’esperienza di uno straordinario disastro umano durato troppo a lungo, deve nascere una società di cui tutta l’umanità sarà fiera.”
“Siamo invasi da un senso di gioia ed euforia quando l’erba diventa verde e i fiori sbocciano. L’unità spirituale e fisica che tutti noi condividiamo con la nostra terra, spiega l’entità del dolore che tutti noi portavamo nei nostri cuori nel vedere il nostro Paese che si autodistruggeva in un conflitto terribile, nel vederlo ripudiato, bandito e isolato dai popoli della Terra, precisamente perché era diventato la base universale di un’ideologia perniciosa, di pratiche e di oppressione razziste.”
“E’ giunta l’ora di rimarginare le ferite. E’ giunta l’ora di colmare i divari che ci dividono. Questo è il tempo di costruire. Abbiamo finalmente raggiunto l’emancipazione politica.”
“Ci impegniamo a costruire una pace completa, giusta e durevole.”
“Assumiamo ufficialmente il compito di costruire una società in cui tutti i sudafricani, neri e bianchi, potranno camminare a testa alta, senza alcun timore, certi del loro inalienabile diritto alla dignità umana.”
“Una nazione di tutti i colori, in pace con se stessa e con il mondo.”
“Dedichiamo questo giorno a tutti gli eroi e le eroine in questo Paese e nel resto del mondo, che si sono sacrificati in tanti modi e hanno dato la vita, perché noi fossimo liberi.”
“Ci sia giustizia per tutti. Ci sia pace per tutti. Ci siano lavoro, pane, acqua e sale per tutti.” “Il sole non tramonterà mai… su una conquista umana tanto gloriosa. La libertà regni sovrana.”
Rossella Barattolo
Presidente Fondazione O’Scia’
