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Regione taglia ali a Lampedusa

Dal 5 maggio sospesi i collegamenti di Meridiana, l’isola raggiungibile soltanto in traghetto. Difficile anche il ritorno degli isolani che risiedono altrove per il voto alle amministrative milioni di danni
di ALESSANDRA ZINITI

PALERMO – Sandro Danti è solo uno dei tanti. Aveva programmato una settimana di vacanza a Lampedusa, a maggio – spiagge ancora deserte, mare cristallino e sole già estivo – ma ha dovuto cambiare destinazione. Incredulo, davanti al pc al quale cercava di staccare un biglietto di andata e ritorno, si è dovuto arrendere alla realtà: “A Lampedusa in aereo potevo solo andare, ma non tornare visto che dal 5 maggio non c’è più alcun volo “schedulato”. Così alla fine, anche se a malincuore, ho cambiato destinazione”. E come lui tanti altri.
Le cancellazioni delle prenotazioni in alberghi e residence fioccano. Perché non ci sono più i soldi, o meglio quelli che sono stati messi a disposizione, poco più di dieci milioni di euro, non sono stati ritenuti sufficienti dalle compagnie aeree interessate a coprire la tratta tra l’ultimo lembo d’Italia e la Sicilia per il prossimo anno. E così, dopo che a marzo, e per la seconda volta, il bando di gara pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea per i collegamenti di continuità territoriale da e per Lampedusa e Pantelleria è andato deserto, Meridiana fly – che ha fin qui gestito il servizio in regime di proroga dopo essersi aggiudicata l’appalto due anni fa – si prepara all’ultima settimana di voli. Con quel che ne consegue per la stagione turistica ormai alle porte sulla quale, offrendo pacchetti settimanali low cost, gli operatori turistici contavano molto per cercare di riprendersi dall’estate nera dello scorso anno segnata dall’invasione 50mila immigrati e da una perdita secca del 70 per cento delle presenze.

A Lampedusa, per il momento, è quasi più facile arrivare da clandestini a bordo di un gommone sgangherato o di un vecchio legno, piuttosto che da turisti. Cessati già da anni i collegamenti di linea con Roma e Milano (che invece Alitalia continua ad assicurare su Pantelleria), per arrivare fin qui dalla terraferma bisogna raggiungere Porto Empedocle e lì aspettare la mezzanotte per poi affrontare le otto ore di mare a bordo del traghetto della Siremar, una sorta di carro bestiame della compagnia di navigazione ormai in fallimento, che però con il mare forza 4 resta agli ormeggi costringendo Lampedusa a ripetuti periodi di isolamento assoluti.
Amaro destino per un’isola che, dalla scorsa estate vanta tra i suoi cittadini anche Silvio Berlusconi che, recatosi due volte a Lampedusa nei giorni dell’emergenza clandestini, oltre a comprare una villa e ad invitare tutti i big a recarsi in vacanza nell’isola, aveva promesso miracoli mai realizzati: dai campi di golf al piano colore, dal rimboschimento alla zona franca.

I primi a fare i conti con la difficoltà nei collegamenti saranno proprio i lampedusani che risiedono altrove e che intendono tornare nell’isola a votare per le amministrative in programma il 6 e 7 maggio. Anche per loro biglietto di sola andata. “Ma la cosa più drammatica – dice Totò Martello, presidente del Consorzio albergatori – è che nessuno dice niente e la scadenza del 5 maggio è ormai dietro l’angolo. Di richieste ne arrivano, abbiamo anche creato dei pacchetti molto convenienti ma a questo punto per garantire alle agenzie del nord l’arrivo dei clienti da Bologna, Verona, Milano, abbiamo dovuto mettere mano al portafogli e pagare di tasca nostra delle fideiussioni per garantire dei voli charter: 200mila euro, per ottenere due collegamenti alla settimana. Ma se al secondo volo non saremo in grado di pagare, tutto subito e in contanti, quelli fermeranno gli aerei. A parte il fatto che tantissimi turisti che non riescono a trovare i voli, nell’incertezza preferiscono optare per altre destinazioni: il danno economico è incalcolabile, per noi e per tutta l’isola”.

Adesso il pallino è nelle mani dell’Enac. Il presidente Vito Riggio, dopo il fallimento della seconda gara, dice: “A questo punto l’unica soluzione è la trattativa privata per consentire la prosecuzione del servizio. Ovviamente serve l’accordo tra ministero, Enac e Regione e il via libera della Comunità europea”.

NOTA DI DOREMIFASOL: Il sito Alitalia continua a tenere attiva la tratta Roma/Milano da e  per Lampedusa.

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