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Claudio Baglioni – Intervista al Corriere del 25/10/2019

Il cantautore svela le date dei prossimi concerti a Caracalla e anticipa l’uscita del nuovo disco

12 volte Baglioni

«Torno alla musica, il mio rifugio L’ipotesi di un terzo Sanremo? Due bastano, ho un altro mestiere»

Claudio Baglioni torna a fare il cantautore a tempo pieno. Dopo la doppietta come conduttore e direttoore artistico del Festival di Sanremo e il tour celebrativo dei 50 di carriera l’agenda del 2020 è piena di nuovi progetti. «La musica è il mio bene rifugio. Ed è un rifugio nel bene», dice. Il prossimo anno pubblicherà il nuovo disco di inediti, che arriva a oltre sei anni dall’ultimo. Dal 12 al 18 giugno sarà poi impegnato in una serie di concerti con orchestra e coro alle Terme di Caracalla, sito archeologico che, spiega il sovrintendente Carlo Fuortes, «da luogo della musica alta e del balletto si sta aprendo in questi anni alla musica popolare di grande qualità». [Leggi notizia]

Tutto ruota intorno al numero 12: tante saranno le canzoni dell’album, tanti i concerti sotto il titolo «Dodici note». Superstizioso?

«Non ho riferimenti personali. Parto dal fatto che, sebbene tutti dicano che sono 7, le note sono 12 e con quelle si costruisce tutto, da un muretto a una cattedrale. Poièanche vero che il 12 è un numero magico legato al calendario, alle costellazioni, alle fatiche di Ercole, ai cavalieri della Tavola rotonda…».

Che spettacolo sarà?

«La musica sarà il vero spettacolo. Nel tour precedente era quasi il commento a un insieme di arti che convivevano sul palco. Metto l’abito da cerimonia alle canzoni: fra orchestra, coro e band saremo in 96 in scena. Spero che la bellezza del luogo regali qualcosa di diverso: i concerti ormai sono safari fotografici».

Il nuovo album?

«Ci lavoro da due anni e mezzo, sembra la fabbrica di San Pietro… Era nato come concept onirico sul tema del futuro, ma col tempo ho voluto slegareisingoli brani. C’è un filo conduttore ma è musicale: si sentirà molto la presenza dell’orchestra».

Una delle nuove canzoni, «Gli anni più belli», ha fatto cambiare nome al prossimo film di Gabriele Muccino di cui sarà colonna sonora.

«Il film racconta 40 anni di vita italiana attraverso storie di tutti giorni. Lui voleva usare delle mie canzoni del passato come segnalibro e quando gli ho detto che ne avevo anche una nuova lui l’ha voluta perché ci ha trovato un riassunto di quelle vicende».

Lo streaming privilegia le singole hit: vale ancora la pena creare un album?

«Sembrerà antico ma non posso non pensare a quella dimensione. Ho avuto la fortuna di partecipare all’epoca d’oro del disco e so che la risposta del pubblico non sarà più la stessa. Si ascolta di più e si sente di meno, ma non bisogna pensare di rimasticare il proprio passatoocredere che ci sia un limite anagrafico alla creatività».

Non ha mai sentito la voglia di dire basta?

«Ho fatto prove mentali di gran finale ma perrispetto del pubblico ho continuato. L’ultima volta all’epoca di “ConVoi” che avevo immaginato come capitolo riassuntivo. Poi è arrivata l’esperienza con Morandi e altri progetti…».

Tra cui Sanremo… Da direttore artistico avrebbe preso il giovin Baglioni?

«Se oggi andassi in una casa discografica non mi prenderebbero… A quel ragazzo riconosco una genuinità e una sapienza musicale, anche nelle cose venute meno bene».

Qualcuno ha contestato la vittoria di Mahmood buttandola in politica o sul regolamento. Le ha dato fastidio?

«Mi è spiaciuto per le polemiche, ma Sanremo è una grande vetrina e, segno dei nostri tempi, tutti parlano di tutto».

Il Baglioni-ter?

«Un po’ me lo hanno chiesto, un po’ avevo già manifestato intenzioni diverse perché ho un altro mestiere. Avevo immaginato una nuova formula, ma poi ho pensato che dopo due imprese buone era un territorio minato».

Mine amiche?

«Siamo andati d’accordo, anche se c’è stata mezza giornata di grande tensione (dopo le dichiarazioni sui migranti, ndr). Non ho sassolini da togliermi. Mi hanno lasciato campo libero, senza diktat».

Un consiglio per Amadeus, prossimo direttore artistico e conduttore?

«Lui ha già grande esperienza televisiva e musicale. Gli direi di evitare l’ospite che viene solo a fare passerella».

Baglioni superospite?

«Ho tanto da fare… e poi sarei sempre lì…».

Andrea Laffranchi per corriere.it del 25 Ottobre 2019

«Le imprese di una vita»
di Claudio Baglioni

Dodici note di dodici semitoni compongono un’ottava musicale.
Con dodici note, di diverse altezze, timbriche, voci, durate e intensità e di differenti strumenti, volumi, tempi, elementi e suoni, si fa tutta la musica.
Con la loro combinazione si formano e si eseguono melodie, armonie, contrappunti e ritmi del concerto.
Sono la materia prima e il risultato finale.
I dodici articoli e principi fondamentali di uno statuto fondante.
L’accordo, l’unione, l’insieme creano l’intero mondo di note.
L’alfa e l’omega di un universo infinito.
Dodici saranno le rappresentazioni. Dodici le notti in cui questo accadrà.
Dodici sono i titoli dell’album. Dodici tracce di vita narrata, come i dodici mesi di un anno, le sue dodici lune e le dodici ore antimeridiane e pomeridiane  dell’orologio di un giorno.
Dodici viaggi sognati verso le dodici costellazioni. Su, a ore dodici.
Dodici giri di ruota, dodici tornei per i dodici cavalieri di una saga ideale.
Le dodici imprese di un’avventura bella e impensabile come la musica di una vita.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

Un Commento

  1. È sempre un piacere aspettare che tu ti riproponga al tuo pubblico che sia per un nuovo disco o un programma in TV … è sempre un bel attendere sognando e risognando di vivere le tante bellissime emozioni che sai regalare ….un grande in bocca al lupo Claudio ❤ dodici note dodici notti da incanto

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