08\12\2015 Nota di Claudio Baglioni
Misericordia è una grande parola.Dare il cuore ai miseri, ai fragili, ai tristi.
Avere a cuore i poveri e gli sventurati.
Portare nel cuore e nel viaggio
gli afflitti e gli abbandonati.
È più di pietà, compassione, perdono.
Fare posto nello spazio di sé
alla vita di un altro.
Ma non di uno ricco, potente, affermato.
Bensì il difficile scomodo ingombro
di qualcuno degli ultimi.
In un mondo confuso e complesso
si fa molta fatica a pensare ai più semplici.
Perché ognuno già pensa
di aver tanto da fare
con il suo inesorabile sforzo di vivere.
E forse è pure così.
Si dice che ognuno ha una croce
anche se il peso non è uguale per tutti.
Oggi si è aperta una porta simbolica
per un anno santo e speciale.
Un varco di nuova anelata giustizia
Domani magari proviamo
ad aprire una porta anche noi
e lasciamo che passi per primo
qualcuno che era rimasto un po’ indietro.
Tanto facciamo la stessa strada.
Davvero il quotidianoci assorbe cosi tanto per la frenesia con cui si propone, che diventa difficile fermarsi a guardare e a pensare, ma questo gesto forte e grande ci ha datouno schiaffo……
Possiamo cedere il passo e possiamo camminare sottobraccio ….sarà quella una bella vita per tutti!
Addormentiamoci con questo pensiero incantevole!
serena notte carissimo amico
Caro Claudio hai scritto parole dolci e inesorabilmente concrete. Si bisogna aprire le porte del nostro cuore alla misericordia in questo mondo a tratti molto egoista e poco propenso nell’accettare gli ultimi. Spero tanto si spanda nel’aria come un profumo questa necessità di misericordia e di pieta’ in questi anni difficili. So cosa sia la croce in fondo noi tutti ne abbiamo una , ma credimi è ancora più brutto quando la croce la porta un figlio disabile e aver vissuto io e mio marito il rifiuto e la non accettazione della diversità. Oggi le cose sono cambiate e negli anni la misericordia fa parte della mia vita, si impara molto dalla sofferenza e si fa pace con Dio. Ma la cosa più importante è non lasciarsi andare e vivere la vita , cantare, ballare, coltivare le proprie passioni, ridere come bambini non perdere mai il senso dell’umorismo e avere autoironia, aiutare che ne ha bisogno e cercare di abbracciare di più chi cerca abbracci. Ne abbiamo tanti di Angeli che cadono dal cielo e poi vivono tra di noi. Bisogna cercare di riconoscerli. Penso che Francesco voglia anche questo da noi oltre alla preghiera, fare del nostro meglio perché un domani ci possano ricordare per i nostri sorrisi e per la nostra gentilezza e generosità. Ti auguro una serata bella e serena e un notte di bei sogni e belle idee. Ciao Claudio. Patricia