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Baglioni in Pop Story

Le canzoni e gli artisti indimenticabili, dal 1900 ai giorni nostri, sono raccontate dal giornalista Dario Salvatori in un’opera editoriale unica in undici volumi, e che accompagnerà gli appassionati di musica fino al 2014.

Un’opera come “Pop Story” poteva farla solo un esperto e appassionato della musica come Dario Salvatori, che ripercorre la storia degli avvenimenti, del costume, della cultura dell’ultimo secolo, legandoli con il filo rosso della canzone e degli artisti. Una canzone la cui qualità melodica si è forse è progressivamente impoverita negli ultimi anni, con l’appiattimento in curioso “effetto marmellata”. Le radio probabilmente hanno una grossa responsabilità verso la musica. Trasmettono solo pura attualità, dimenticando anche i successi di un passato molto recente. Salvatori, che ha sempre avuto una grande sensibilità per le canzoni del passato, inizia questo suo lungo viaggio nella storia della musica pop proprio con il periodo che va dal 1900 al 1909. Nel volume “Pop Story 1 – L’alba della musica pop” sono raccontati personaggi e generi che andavano in voga in quel periodo: la rivista, che vede Fregoli tra i suoi principali protagonisti, l’opera lirica che attraversa una fase più moderna grazie alle ultime opere di compositori del calibro di Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo. Non mancano riferimenti alla cultura e alla moda dell’epoca e soprattutto un ampio approfondimento viene dedicato alla nascita del fonografo.

l secondo volume pubblicato ci porta avanti di diversi anni. In “Pop Story 8 – Hard Punk Disco Storia di un decennio che ha cambiato la storia” viene infatti analizzato il periodo dal 1970 al 1979. Un periodo iniziato, come ricorda l’autore, con le proteste studentesche e finito con i glitter boots. In questo libro Salvatori passa in rassegna i principali generi musicali degli anni ’70 e dedica schede approfondite agli artisti italiani (come Claudio Baglioni, Renato Zero e il Banco del Mutuo Soccorso) e stranieri (Abba, Police, Clash solo per citarne alcuni) più rappresentativi di quel periodo. Ma è ancora la cultura giovanile la chiave di lettura più interessante. Sfuggente e poliedrico, l’universo giovanile non ammette un’ unica prospettiva di osservazione. Va affrontato da diversi punti di vista che possono essere anche discordanti. Ad esempio il Movimento del ’77 e la fine della centralità politica sono considerati da alcuni come la fine di ogni possibile cultura giovanile, da altri come la sua nascita. Il biennio 1976-77, ad esempio, è un periodo di crisi economica e grandi contraddizioni, in cui viene messa da parte la politica e i giovani smettono di fare progetti e di porsi obiettivi. Anche in Italia a partire dal 1977 il mondo giovanile esaurisce la sua funzione di laboratorio della sperimentazione rispetto all’ universo della politica. E poi ci sono i punk. Nello slogan dei punk londinesi “No Future” c’è tutta la forza del rinnovamento continuo. Alcuni hanno parlato dei punk come di un “immenso cimitero”, eppure è la prima generazione che ha liquidato se stessa come futuro e ha rotto tutti i ponti con il passato. Una vera rivoluzione silenziosa contraddistinta da un agire diverso non più fondato sul lavoro e sulla politica, ma sulla libertà. Siccome è nota la passione di Dario Salvatori per le classifiche dei dischi, non poteva mancare in appendice i numeri 1, settimana per settimana, degli album e dei 45 giri in classifica dal 1970 al 1979.
Ogni volume della collana costa 14 euro e comprende, in circa 200 pagine, anche foto e immagini. Il piano dell’opera “Pop Story” prevede a giugno 2012 l’uscita dei libri relativi al periodo 1910-1919 e al periodo 1980-1989, mentre a novembre 2012 sono attesi quelli del periodo 1920-1929 e 1990-1999. A giugno 2013 arriveranno nelle librerie quelli relativi al 1930-1939 e al 1940-1949, a novembre 2013 quelli del 1950-1959 e 1960-1969, mentre a giugno 2014 l’opera si concluderà con la decade dal 2000-2009.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

Un Commento

  1. Carissimi,
    uso questo spazio per contattarvi, purtroppo da quando avete cambiato il layout del sito non riesco più a seguirvi come prima, lo trovo caotico, non riesco a trovare le notizie che prima erano ben ordinate in ordine cronologico e ogni evento aveva un suo sito ben preciso.
    Non sono iscritta ad alcun “social” perchè non li amo e voi siete il mio unico “punto di contatto” con il caro Claudio, vi seguo da sempre e penso possiate capire il mio disagio.
    Non so se altri hanno manifestato le stesse mie difficoltà… e vi prego, come disse il grande Giuseppe Verdi:
    “Torniamo all’antico, sarà una novità”…
    Grazie per quello che potrete fare.
    Gigliola

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