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Libia, salviamo Lampedusa

Nell’Isola di Lampedusa, la zona italiana più vicina alla Libia, l’ultima emergenza è la mancanza di acqua. Infatti, le risorse idriche non sono più sufficienti per una popolazione che ormai è raddoppiata: ai 5500 abitanti locali si aggiungono in media circa 5 mila immigrati (tra sbarchi e trasferimenti) e 400 agenti di polizia. Nonostante il sovraffollamento e le condizioni di vita disumane, gli immigrati tunisini non creano problemi di ordine pubblico. E, salvo eccezioni, la stragrande maggioranza degli abitanti di Lampedusa non è animata da sentimenti razzisti. Anzi, molti isolani si prodigano per aiutare i fratelli giunti dall’Africa.
Tuttavia, chiedono che siano trasferiti al più presto nel centro di Mineo (Catania) e nel resto d’Italia, perché Lampedusa non può più reggere una tale situazione. Tra i venti di guerra nel Mediterraneo e l’emergenza umanitaria degli sbarchi, la stagione pasquale è ormai compromessa. Come spiega l’assessore al turismo di Lampedusa, l’economista Pietro Busetta, i tour operator hanno già annullato i viaggi organizzati per Pasqua e per il mese di maggio, con una perdita di circa settemila turisti giornalieri (42 mila presenze in tutto, considerando la durata media di un soggiorno di 6 giorni). Secondo Busetta, la perdita netta per l’economia isolana ammonta a quattro milioni e 200 mila euro. Un autentico salasso per una terra che vive di turismo e di pesca.
La Regione ha già stanziato 800 mila euro per Lampedusa, come annunciato dall’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida. Il Governo nazionale, invece, ha promesso straordinarie “misure compensative di carattere economico e strutturale”. Soddisfatta per questi annunci, la “Fondazione O Scià” (guidata dal cantante Claudio Baglioni che organizza ogni anno un festival sull’isola), chiede ulteriori fondi per interventi strutturali assolutamente necessari per abitanti e immigrati, in materia di rete fognaria, risorse idriche, elettricità, trasporti, gas e benzina. La Fondazione O’Scià chiede anche di ridurre “le forti penalizzazioni” subite da Lampedusa in tema di trasporti aerei e marittimi, ma invoca anche adeguati sgravi e “la procrastinazione delle scadenze fiscali più immediate”, per fornire una boccata di ossigeno all’economia dell’isola.

Pietro Scaglione

redazione

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