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ASTI – La lunga coda per Baglioni

Tra i fans del cantautore alla Douja d’or: c’è chi è arrivato dalla Puglia

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Laura secci – Asti

In coda dalle prime ore del mattino, arrivati da tutta Italia solo per vederlo, ben sapendo che stavolta non canterà. Qualcuno si aggira attorno all’Enofila già dalla sera prima, per essere certo che è proprio lì, che è quello il posto in cui lui arriverà. Tra ventiquattr’ore, certo, ma vale la pena aspettare se si ha la certezza di averlo a pochi metri da sé. «Abbiamo la Baglionite! La malattia più bella del mondo – spiega Maria Antonietta di Lena, pugliese, 45 anni, arrivata da Ferrara un giorno prima, per assicurarsi un posto in prima fila. E ci riesce. Seduta di fronte al palco, non si muove da oltre due ore. Accanto, l’amica Francesca Pomarico, arrivata da Adria con la figlia Angela. «Claudio è unico, come artista e come uomo – spiega la mamma – Mi toglie il fiato. Lo seguo da anni, da quando lei era piccola» spiega indicando la figlia trentenne che aggiunge: «A casa abbiamo conservato tutti i biglietti dei suoi concerti. Sono oltre cento e non ci fermeremo qui».

A dispetto di chi pensa che Baglioni sia «datato», tra le fans più emozionate (che difendono con le unghie e con i denti la sedia davanti al palco), ci sono due venticinquenne torinesi: Ida Storino e Marika Manfrinato. Impegnate nel servizio civile con i pazienti del Cottolengo, nei momenti liberi si tuffano nelle canzoni del Claudio nazionale, di cui hanno un vero e proprio book fotografico sull’iPhone. «Queste le abbiamo scattate a Lampedusa con lui poche settimane fa – indicano sfogliando le immagini sul cellulare – E’ stato così disponibile. Nonostante fosse stanco, dopo un giorno in barca, si è fermato con noi e ha pure accettato di fare una foto tutti insieme».

Quell’artista che emerge dalle tante esperienze raccontate dal pubblico, mal si concilia con la figura della star con cui gli addetti ai lavori, e i giornalisti, si trovano a dover fare i conti. Venerdì, per la prima volta dall’inizio della Douja d’Or di quest’anno, la strada davanti all’Enofila è chiusa al traffico. L’ingresso dei fans è spostato dalla parte opposta rispetto a quello solito. Nonostante l’artista non arrivi prima delle 21,15, tutti quelli vogliono un posto a sedere devono arrivare entro le 19,30. Poi si transenna tutto. Ultimo elemento, non meno importante: l’ospite ha imposto il divieto di fare foto, soprattutto «primi piani». Quindi chiunque abbia una macchina fotografica più potente di quella di un cellulare, non entra. Concedere un’intervista? «Non se ne parla neanche».

Finalmente l’orologio segna le 21,30. Lui arriva. Puntualissimo. Tutti in piedi, occhi lucidi e lunghi applausi.

A presentarlo, il giornalista Ernesto Assante, con cui Baglioni dialoga per tutta la serata. L’incontro anticipa di qualche settimana la «ripartenza» – il 18 ottobre – del «ConVoi Retour» che vedrà Baglioni in scena nelle più importanti città italiane. L’artista ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera, soffermandosi sul «Retour», un progetto artistico ambientato in un cantiere, simbolo di quella ricostruzione etica «che non può più essere rimandata».

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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