Resoconti

In cammino

Età strana la mia, età di mezzo…come quella di Claudio.
Età di bilanci… è come svegliarsi nel guado di un giorno che non c’era, qualcuno sa trovare appagamento, qualcuno si sa accontentare, ma per i più i conti non tornano mai.
E’ l’età in cui le ore passano lente e gli anni veloci e ti sembra di non riuscire mai nella tua corsa a raggiungerli, ne vedi solo la coda.
I giorni si susseguono e con loro le emozioni e il tuo “esistere”, la vita non ti sembra mai vissuta abbastanza e ti prende una strana fretta di recuperare qualcosa che credi di aver lasciato ai margini della tua esistenza.
Eri sulla sponda dove credevi che tutto di te fosse intero, appagato, ma un giorno hai scoperto che ti mancava qualcosa, che intorno a te lo sguardo fa ancora mille scoperte e con lui… il cuore. Allora diventa forte la voglia di andare e uscire fuori da te, incontro ad un vento clandestino dove c’è un’altra origine, rompendo gli argini inseguendo un sogno da bambino diventato adulto e ti spingi in mezzo al guado, sicuro ormai di voler almeno toccare l’altra sponda e sei già… in cammino.
Quando qualcuno sembrava volerti dire: ” sei arrivato, spegni il rubinetto delle tue emozioni” le emozioni, i sogni, il fragore della vita si sono fatte sentire con prepotenza ancora di più del più che era stato fino a quel momento e ancora oggi, sembra che qualcuno ti chiede se il palloncino del bimbo che sei stato ce l’hai ancora, non sai chi è che veramente te lo sta chiedendo, forse sei te stesso che affidi la domanda a qualcun altro per non fartela da solo… un giorno di lasciarmi ti lasciai… e ti guardi le dita!
Il filo c’è ancora, strettamente serrato fra le tue dita…però si perde in cielo, fra le nuvole e non sai se la in mezzo a quella schiuma umida che te lo nasconde alla vista, il filo è attaccato al palloncino delle certezze o al sicuro gancio in mezzo al cielo delle illusioni… ed hai paura!
Quelle dita con uno starnuto potrebbero aprirsi e se il filo è attaccato al gancio, potresti riprenderlo, e con lui riprendere le tue illusioni, ma se il filo fosse attaccato al palloncino, volerebbe via e con lui volerebbero via le tue certezze. Allora stringi più forte le tue dita perchè di illusioni si vive,ma non si riesce ad averne se dietro non hai proprio nessuna certezza. Cosa lasci ai margini della tua esistenza è una cosa difficile da capire, ci vuole coraggio, il coraggio di guardarsi dentro e il coraggio di partire per questo viaggio che ti trovi a fare, laciando il tuo hangar dove ti sentivi tanto sicuro e dove stavi a lucidare il tuo sogno.
Ma quel tuo sogno non può essere solo un gingillo da lucidare, deve diventare linfa nuova per la tua esistenza, per farti superare l’abisso che ti tiene fermo fra la paura di scoprirti vuoto della capacità di alimentare quel sogno e il rischio di affrontare un’esistenza che sembra fuggirti via senza riuscire a coglierla.
La paura immobilizza, ma il rischio almeno sai che ti lascerà la consapevolezza di averci provato e allora dai motore al tuo mistero e parti affrontando la tua paura di vivere, andando via verso qul viaggio che ognuno fa solo con sè… perchè non è che si va lontano…perchè un destino non ha… perchè è un viaggio che si fa dentro di te!
Sarà come alzarsi in volo, come staccarsi piano per salpare via da un molo, che il futuro è ancora la, ancora intatto e ancora da vivere e ogni storia, ogni vicenda che vivrai, non sarà che il primo atto di una esistenza che scorre verso una luce che appare ogni volta che chiudi gli occhi e apri l’immaginazione.
Non saprai mai dove veramente hai trovato il coraggio di partire, ne saprai dove ti porterà il tuo viaggio, a che punto sei lungo la strada del tuo destino, se sei già oltre, vicino o lontano, guarderai chi cammina con te su quel sentiero che svanisce sotto i tuoi piedi  e che appare man mano che ti spingi nell’orizzonte, chiedendoti se ce l’ha già fatta o se è in cammino come te, ma finchè viaggerai, sarai protagonista del tuo “esistere” ed allora…

In cammino...

Ho lanciato il cuore oltre il guado,
fuori dall’hangar ormai,
allo scoperto,
uno sguardo ansioso
e avido di vita
lo accompagna da dietro la finestra  delle emozioni,
aperta,
per far uscire il coraggio
e la pioggia dell’inquietudine.
Va incontro al mondo,
allo sbaraglio
fragile, indifeso,
ma forte di un sogno
che brilla anche senza sole.
Cammina lento,
su un sentiero
verso un orizzonte
variegato di domande.
Cammina,
cercando occhi rubati dallo stesso orizzonte,
stesso linguaggio,
per parlarsi insieme
e inventare parole nuove.
Ora che il cuore si espande
nel suo nuovo cielo,
stretto porta,
oltre il confine,
il suo timido messaggio.
Ancora ignora
nel suo cammino,
dove germogliò il coraggio,
e nemmeno sa cosa nasconde…
la fine del viaggio.

Renato

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

2 Commenti

  1. La parola Ci infondate speranza ci dà risposte a molte domande Creandoci nuovi dubbi E nuove incertezze Forse è per questo che siamo umani?

  2. Cosa dire belle parole parole che anno vissuto trovate minimo sotto uno strato di polvere ma presentate limpidamente come se fossero vissute sempre alla luce del sole

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