Una super band per AIDO
Medicina: Trapianti, una superband tutta italiana incide brano per AIDO
Si intitola ”Vivo con te” la canzone in uscita lunedi’ 23 gennaio che racconta l’incredibile storia di Camilla e che verra’ distribuita dall’AIDO (Associazione Italiana Donatori di Organi, numero verde 800 20 10 88).
Il brano, composto dal musicista Andrea Mercurio e suonato da una superband formata da Andrea Braido (chitarrista di Vasco Rossi, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero e molti altri), Walter Savelli (pianista storico di Claudio Baglioni), Faso (storico bassista di Elio e le storie tese) e Flaviano Cuffari alla batteria (Claudio Baglioni, Renato Zero, e molti altri), e’ una canzone d’amore: quel sentimento di passione per ogni attimo del presente che prova chi ritrova la vita dopo essere stato vicino alla sua fine.
Un cast di superstar della musica italiana, insieme alla voce della giovanissima Manu, ha voluto raccontare infatti una storia umana e toccante per sensibilizzare le persone sull’importanza dei trapianti e della donazione; per dare una speranza a quelle 9mila persone che oggi, in Italia, sono in attesa di un trapianto e lenire, per quanto possibile, il dolore di chi ha perso qualcuno, ma ha avuto la forza e il coraggio di trasformare la fine in un nuovo inizio.
Camilla era una bambina molto vivace e spensierata, finche’, a 9 anni, eseguendo una semplice analisi del sangue, la sua vita cambio’ improvvisamente. Le fu diagnosticata un’epatite autoimmune: i suoi anticorpi aggredivano il fegato, riconoscendolo come elemento estraneo al suo corpo.
La sua situazione peggiorava di anno in anno, fino al giorno del suo 15mo compleanno che lei ricorda cosi’: ”ero da sola in ospedale, con la consapevolezza che molto probabilmente sarebbe stato il mio ultimo compleanno. Sapevo che non avrei vissuto a lungo. A 15 anni, e’ una sensazione bruttissima sapere che devi morire e non avrai mai un lavoro, una casa, una famiglia, non ti innamorerai, non invecchierai” Poi una speranza. La possibilita’ di un trapianto. Un trapianto che fece alcuni mesi dopo, in un giorno che lei ricorda come la seconda volta che nacque: il giorno in cui ricomincio’ a vivere, grazie alla donazione degli organi.