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Claudio Baglioni pubblica il disco della vita

In questa storia che è la mia in uscita il 4 dicembre è un’opera definitiva, un disco che racconta una vita, anzi la vita. Claudio Baglioni che ha aspettato ben 7 anni dalla pubblicazione dell’ultimo album, torna con un racconto completo, curato, pesato, pieno d’amore e di storia. Una sorta di enciclopedia alla vigilia dei suoi 70 anni e dopo 50 anni di canzoni , per fissare anni di musica: “Ho vissuto per lasciare un segno come se non fosse mai finita” è la prima frase del disco in Altrove e qui.

Un’opera breve, 80 minuti di musica che  sono una vera rivoluzione per durata e intensità e fanno parte di un album cinematografico con ouverture e intermezzi, un capo e un fine storia. Arrangiamenti di pregio e partiture orchestrali di grandissimo livello. Certo Baglioni non è nuovo a questo tipo di racconti e la complessità non l’ha mai spaventato, soprattutto da Oltre in poi. Ecco, se c’è un album a cui mi viene da accostare  In questa storia che è la mia è proprio il doppio capolavoro degli anni 90. E come quell’opera, anche questo disco arriva dopo tanto tempo, tante riflessioni e accadimenti. Eppure, pur nella semplicità di un messaggio pop, la risposta finale è una sola e non è fortunatamente definitiva: perché la vita è arte varia e io sono un uomo di varie età sempre a mezz’aria da un sogno alla realtà uomo di varietà (UOMO DI VARIE ETA’). 

Il tempo (proprio quello che si può battere solo a tempo di musica), ossessione e passione di Claudio Baglioni, scorre nella canzoni di questo nuovo disco ma non ne intacca l’attualità. E’ come se lo spazio narrativo  della storia personale e professionale dell’artista e quella delle generazioni che hanno condiviso con lui passioni, visioni, sogni, desideri, speranze ed emozioni si incontrassero per un bilancio, intriso ancora di futuroALTROVE E QUI: qui col tempo che è volato via altrove e qui con una musica che batte dentro qui per una vita che mi corre incontro altrove e qui dove sarò per sempre un fuoricentro qui in questa storia che è la mia.

Ed è l’amore, personale e universale, il filo rosso che lega queste 14 storie che hanno dediche sconosciute ma molto intense:  MENTRE IL FIUME VA ripenso a quanto ho corso fino a questa età dietro a un rimpianto o a un rimorso, tu stai sempre laggiù nel vento che ho rincorso, tu sei il mio menù il mio cammino senza sforzo. E l’amore è anche e ancora speranza IN UN MONDO NUOVO: un mondo senza aridità di abbracci senza ipocrisia di sguardi senza falsità di gesti senza codardia, un mondo senza oscenità né sciatteria, senza più volgarità né idiozia. La speranza è diventata come una vecchia militante piena di disillusioni – ha raccontato Baglioni durante la conferenza stampa – Con questa canzone voglio dire che è il caso di tornare a fare sogni al plurale, guardare in una stessa direzione e non solo nel laghetto del proprio narcisismo. Cantare l’amore per me è consuetudine anche perchè l’amore ha sempre qualcosa da raccontarci”. Un amore fatto di carne e che può sorprendere anche quando hai una situazione consolidata è ad esempio in  Quello che sarà di noi.

“Tutto il suono di questo disco arriva dai polpastrelli dei musicisti che vi hanno lavorato. Io ho fatto la preproduzione con Paolo GianolioCelso Valli e Giovanni (il figlio ndr). Ci sono tantissimi musicisti (un centinaio), alcuni che ritornano dopo tanti anni e che ritroverò sul palco alle Terme di Caracalla dal 4/6. Il padre di questo disco è Oltre e la madre Strada Facendo, sono un compositore felice, la musica mi attrae. Ci metto invece anche mesi a scrivere la prima parola, sono molto attento a scegliere quelle giuste che possano diventare rilevanti. Andando avanti con gli anni si cerca sempre di fare meglio, perchè la storia con cui confrontarsi diventa sempre più ampia”.

Questo disco conforterà sicuramente chi attendeva da tempo un disco di inediti di Claudio Baglioni, ma anche chi si vuole nutrire di bellezza. Era auspicabile che il cantautore non si snaturasse fuggendo in luoghi comodi o alla moda e quest’opera è un riferimento musicale, letterario e artistico per chiunque. Un libro di oggi che è già classico perchè garantisce un livello di competenza e contenuti di altissimo livello. Da studiare a scuola, da tenere sul comodino insieme alla letteratura di Oriana Fallaci o Elsa Morante. La musica non è arte di serie B e Claudio Baglioni ribadisce definitivamente il concetto.

Paola Gallo per ondefunky

VIDEO DI “IO NON SONO LI”

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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