E’ tempo di una legge sulla musica
De Gregori, Arbore e i Capitani Coraggiosi: “E’ tempo di una legge sulla musica”
Assomusica lancia un appello a Parlamento e Istituzioni: una nuova normativa per disciplinare e rilanciare il settore. Con un occhio all’export e all’internazionalizzazione. “Siamo fermi all’Ottocento”. Tante le adesioni tra gli artisti italiani
ROMA – Mettere la musica al centro della politica culturale del Paese. Attraverso una riforma di sistema che riesca a fare da volano alle potenzialità di sviluppo del settore. Per difendere “il sistema musica”, interpretarlo come patrimonio nazionale, luogo dove si “coltivano emozioni”. E dotare gli addetti al settore di strumenti adeguati per la sfida dell’internazionalizzazione. Parte da qui l’appello di Assomusica rivolto al Parlamento e alle istituzioni: una legge quadro che riconosca le professionalità e che fornisca quelle prospettive in grado di consentire all’Italia di ridurre il gap con gli altri paesi europei.
QUI L’APPELLO DI ASSOMUSICA
Un appello lanciato e sottoscritto da numerosi artisti italiani: Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Antonio Cassano, Gigi D’Alessio, Francesco De Gregori, Sabrina Impacciatore, Mario Lavezzi, Gianni Morandi, Gianluigi Rondi, Carlo Verdone, Massimo Wertmuller e David Zard. “Chiediamo alla politica, agli artisti, al mondo della cultura, a tutte le organizzazioni coinvolte, a tutti i cittadini, di firmare questo appello per una riforma di sistema e per rimettere la musica al centro del dibattito sulle politiche culturali del Paese”, il commento di Vincenzo Spera, presidente di Assomusica.
E le proposte contenute nell’appello sono molte: dal tax credit per gli investimenti alla semplificazione dei processi amministrativi, passando per finanziamenti agevolati per ammodernare le attrezzature e al riconoscimento della musica quale “leva culturale fondamentale per il Paese”. Ancora: l’alleggerimento della pressione fiscale che grava sui luoghi di spettacolo dal vivo per rendere più “equa e sostenibile la tassazione di sale teatrali e musicali”. Con un occhio all’Europa e al mondo, per una normativa “che disciplini anche la necessità di politiche per internazionalizzare la nostra musica e consentire una sua maggiore penetrazione all’estero”.
Cardine di tutto, il riconoscimento della figura professionale del musicista. Da considerare come un operatore culturale che “promuove e difende” un patrimonio ed una tradizione assolutamente straordinari, che trovano ispirazione nell’industria discografica, musicale e digitale, e nella
musica popolare dal vivo in tutte le sue forme. “Per tutto questo Assomusica chiede al Governo e al Parlamento di dare alla musica popolare dal vivo una legge che ne riconosca dignità e professionalità artistiche nonché un preciso quadro normativo per il settore”.
CARMINE SAVIANO per Repubblica
La musica pop fa parte della nostra cultura ed è un patrimonio da tutelare. I nostri meravigliosi artisti ci fanno vivere di emozioni….sono operatori di sogni….siamo Con Voi!
La musica popolare fa parte del nostro bagaglio culturale e va difesa e regolamentata e incentivata in ogni sua forma. Avanti tutta!
Mi trovate d’accordo, una legge che tuteli musica e suoi fautori: gli artisti tutti.