Curiosità

Fiorello, fammi cantare Baglioni

Chiude in crescita «L’Edicola»: tornerà in autunno su Sky. Parla il giornalista «spalla» dello showman

Tranquilli. L’Edicola Fiore chiude oggi i battenti (ospite Francesca Michielin) dopo nove puntate in crescita esponenziale (quasi novecentomila spettatori, più 60 per cento rispetto all’esordio), ma in autunno tornerà su SkyUno e Tv8 per un vero ciclo, supportato verosimilmente anche da una radio. Impensabile che il “ct” Fiorello non confermi in blocco la sua squadra di irresistibili compagni di colazione, a partire dalla spalla, “l’ossuto” giornalista di SkySport Stefano Meloccaro. Che, con virile sussiego, accetta il destino di tornare a parlare seriamente di palloni e racchette. «Lunedì alle 7, invece di questo splendido cazzeggio, mi aspetta la conduzione del tg. E sarà il giorno del debutto dell’Italia agli Europei. Farò il mio dovere, in giacca e cravatta. Certo, non potrò esibire la mia faccia da Gomorra…».

Meloccaro, la sua vita da stimato narratore di sport è a un bivio. Dovrà reprimere la sua verve.

«No, ah ah. Ma ho imparato a fare di tutto. Nella mia vita precedente mi sono anche esibito nei pianobar. E strimpello la chitarra. L’ho fatto giorni fa fuori dall’Edicola cantando “Ragazzo di strada” dei Corvi».

Con Fiorello condivide il pedigree di ex animatore nei villaggi Valtur.

«È il nostro dna. Ci conosciamo da tanti anni, ma una frequentazione da veri amici è scattata più di recente. Siamo vicini di vacanza, in Sardegna. Schitarravamo insieme nelle cene».

Ha partecipato da ospite all’Edicola sul web, e avete condotto insieme “Laos” su Periscope. Ora la tv. «La prova è andata benino, no?». A che ora si alza per essere puntuale in diretta?

«Alle 4.30. Ho casa a Rieti, sono il re della Salaria. Alle 5.45 eccomi lì al bar con Rosario».

Ma una stanzuccia davanti al set?

«Macché. Per scaramanzia abbiamo deciso di no, e ho fatto avanti e indietro sulla statale».

Prima di dedicarsi al giornalismo sportivo fece un provino come “postino” della De Filippi.

«E fui ingaggiato! Era l’edizione successiva a quella in cui partecipò Zenga, praticamente lo sostituii. Mi fecero girare un paio di “consegne” della posta, ma non andarono mai in onda. Forse non ero piaciuto!».

Confessi: il suo sogno proibito è condurre Sanremo con Fiorello.

«Sì, ma tanto lui non lo farà mai. Però se esiste una possibilità su un miliardo sono sicuro che impazzirebbe a far presentare le canzoni dai suoi personaggi. Una da Agonia, una da John Wayne, una dal Vecchietto Ruggero. Una da Er Pompa. Anche perché quelli sono i loro reali caratteri. Non sono attori. Sai che spasso».

Avete fatto sbellicare gli italiani con le imitazioni della Germani. La satira sulla Raggi è da manuale.

«Gabriella è la più brava di tutti a parodiare, a trovare la voce anche quando l’originale è privo di caratterizzazione. Il genio della Germani è nelle battute. Virginia che elenca gli affluenti del Po è un capolavoro».

Per par condicio Rosario ha anche imitato Giachetti. I politici si sentono importanti quando diventano bersagli di satira, ma voi li avete disintegrati, e prima del ballottaggio.

«Dai, non abbiamo fatto danni. È un intrattenimento così surreale che nessuno può credere che contamini la vita vera».

Che dose di improvvisazione durante la diretta?

«La metà. Rosario è un perfezionista, ma tante gag nascono lì per lì. Come quando l’ho costretto a fare la voce del Panda che parla romanesco, con le occhiaie perché indotto ad accoppiarsi con una Panda».

Quale imboscata in onda tenderà prima o poi a Fiorello?

«Lo “convincerò” a farmi cantare un pezzo di Baglioni. È il mio sogno. E poi il soprannome da ragazzo di Claudio era “Agonia”. Tutto torna!».

Stefano Mannucci per IL TEMPO

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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