Eccomi dopo tanto tempo seduto davanti a questo che è soltanto un ammasso di plastica informe e colorata se non sei tu a dargli vita, ma i pensieri sono solo un gran rumore nella mente e le mani non riescono a correre sulla tastiera così come vorrei che corrano.
E’ venuto il giorno che tanto temevo, è venuto il giorno in cui i pensieri sembrano trovare un collo di bottiglia nel cervello e non fanno che stare li ammassati senza decidersi ad uscire.
Penso a Claudio…penso a quando si trova seduto davanti al suo pianoforte e non ci vede altro che un ammasso di ebano e avorio, barre metalliche e legno magari meno pregiato, ma lavorato da mani sapienti che si sono messe al servizio di chi sa comporre melodie e poesie.
Per lui quel momento certamente è ancora più brutto…è la sua vita, molto più di quanto sia per me la tastiera del mio pc.
E’ per lui la paura di non saper trovare musica e parole, per chi con quelle musiche e parole riesce a vivere.
Credo che però a lui basta guardarsi in giro, chiudere gli occhi, rovistare nell’angolo dei ricordi, una frase colta chissà dove… e il riflesso del sole diventa una nota, una vela in cielo o nel mare diventa un sogno da scrivere in musica, il fruscio degli alberi il via per una melodia, il sorriso o il pianto sul viso di una persona che ha vicino… una poesia!
Ed io ho bisogno di quell’energia che ti fa riprendere un viaggio, che dia un ritmo al mio cuore…che mi faccia urlare ancora una volta come tutti i giorni … “la vita è adessooooooooo”
Renato
