07/10/2016 Nota di Claudio Baglioni
I ricordi hanno odori e sapori.
Hanno suoni, colori e temperature.
Oggi c’era un tepore di luce di sole
da starsene fuori in maglietta
a scaldarsi le braccia e la fronte.
Così la memoria va a spasso
nei viottoli angusti e nei lunghi viali
della città del tempo passato.
E a forza di andare mi son ritrovato
più o meno nel luogo in cui sono
ma con la maglietta e i capelli del ’69.
La prima volta che mettevo piede
e le mie speranze di allora in Facoltà.
L’Università ora era il nuovo universo.
L’ateneo per una matricola è il tempio.
Un anno indietro, il primo marzo del ’68,
c’era stata quella che chiamarono poi
la battaglia di Valle Giulia
tra gli studenti occupanti e la polizia
e tutto il posto dava battiti e soggezione.
Un mese dopo cominciai a preparare
Disegno e Rilievo insieme con altri tre.
Soggetto e contenuto del nostro studio:
la basilica di S.Croce in Gerusalemme
chiesa di Roma all’Esquilino
di cui esisteva assai poco nel merito.
Riga, squadre, compasso, normografo.
Matite, tecnigrafo e penne Rapidograph.
Per prospettive e assonometrie
ancora non c’era in quell’epoca il Cad
– computer aided design o drafting – .
Filo a piombo, livella, goniometro.
Rotella metrica e bussola.
E file e ricerche in biblioteche ed archivi
che mica avevamo Internet.
Fu un percorso difficile e impegnativo
a parte quei tre pomeriggi passati
sull’aiuola di fronte alla grande facciata
a fare schizzi e prendere appunti
mentre la ragazzetta di allora
mi abbracciava seduta da dietro
e ogni tanto ci stava un bacio sul collo
con me che facevo anche l’infastidito.
Il lavoro fu duro e durò quattro mesi
ma c’era tutto il nostro entusiasmo,
il nostro orgoglio, il nostro sapere.
Quando ci presentammo all’esame,
carichi di fogli, disegni e aspettative,
mischiati a cento altri gruppetti
che stavano lì per la stessa ragione,
un assistente del professore di cattedra
sbirciò il materiale parecchio alla svelta
poi disse qualcosa sulla geometria
descrittiva o analitica o proiettiva
– neppure capimmo in mezzo al casino –
e ci sentenziò con una faccia da sberle
ch’eravamo sì e no all’antipasto di un test
che invece dev’essere un pranzo completo.
Quindi che al massimo ci avrebbe dato 21.
Alle nostre pretese e preghiere sul voto
suggerì che tornassimo l’altra sessione.
Prendemmo il 21 e la firma di quella merda
sui nostri libretti scolastici immacolati.
Non so se è tragedia o consolazione
ma la vita non è che sia tanto cambiata.
È sempre prova, verifica, interrogazione.
E siamo ancora agli stuzzichini.
A proposito di ricordi….al liceo il prof. Di italiano ci obbligava ad ascoltare dei dischi, lp, i discorsi di Mussolini alla città….e la classe doveva rimanere all’ascolto per tutta la mattina….nessun altro insegnamento…da li a poco, cambiai istituto…
ogni tanto ci penso e , sopratutto penso al perche’ nessuno si ribellò…… la buona educazione trasformatain dabenaggine…… Claudio caro…..
Gli esami non finiscono mai Claudio… a scuola come nella vita…. Ci sono prove da affrontare, verifiche da sostenere….
Per fortuna abbiamo anche sogni da inseguire e progetti che sentiamo di poter realizzare… studiando, imparando… con entusiasmo, impegno e determinazione…..
Purtroppo spesso (e non molto volentieri) lungo il cammino ci troviamo a fare i conti con persone che si permettono di dare voti e giudizi senza un minimo di competenza, come quell’assistente senza scrupoli… ma proprio a te doveva capitare?
Dici che siamo ancora agli stuzzichini? Allora buon appetito a te e a me… alla faccia dell’assistente…. Il dolce e il caffè te li offro io….
Sul tuo immacolato libretto scolastico… la firma di quella m……., sui miei diari del liceo, tra i compiti da svolgere a casa… le foto ritagliate dai giornali e il nome di quel ragazzo che nel ’69 (Il mio anno di nascita) si è degnato di prendere 21 in Disegno e Rilievo……
Un abbraccio!
Guarda le tue sagge parole le farò leggere alle mie ragazze! Ora frequentanti il liceo scientifico a volte si stupiscono dei voti bassi o comunque al di sotto delle loro aspettative e visto che si impegnano anch’io dico sempre loro di fregarsene del voto di alcuni prof perché conta ciò uno vale nella vita e non sui banchi di scuola dove a volte alcuni prof frustrati si sentono fenomeni solo se danno voti bassi.. Se uno e in gamba la vita e lunga e si avrà tempo di dimostrarlo! Complimenti Claudio per tutto ciò che sei e che fai !
Signor Architetto! Sapessi quanto ne ho cercato uno quest’ estate per lezioni private a mio figlio, che aveva avuto il debito in arte, al primo liceo scientifico ! Vi immaginate se veniva Lui a dare ripetizioni ! Che sogno!
Anche a me è successo qualcosa del genere con l’assistente che mi seguiva peer la tesi…uno che si sentiva arrivato…poi per fortuna ebbe un incidente automobilistico poco prima della mia seduta di laurea e il mio lavoro fu valutato dal Professore..tutt’altra pasta
…Quando i ricordi assalgono la mente…
“Ed ogni odore è un ricordo che torna a bruciapelo”.
Claudio siamo ancora agli stuzzichini hai detto bene ho idea che l’happy hour duri ancora a lungo..
Ci si chiede…dove sarà mai quell’assistente?
E dove quel mio professore, se così si può chiamare, che alle scuole medie, età delicata, mi ha inflitto umiliazioni e derisioni di ogni sorta mi urlava dietro che sarei dovuta andare in una scuola speciale…ero ritardata a suo parere.. anche se avevo 8 e 9 in tutte le altre materie…veri e propri maltrattamenti emotivi solo perché non ero ferrata nella sua materia (matematica) e detestava le mie origini? Era fuori di testa un sociopatico uno….s…..
Me lo chiedo oggi cosa sarebbe accaduto…ai tempi era normale oggi ci sarebbe un arresto immediato e un’interrogazione parlamentare.
Ci stanno le delusioni e le umiliazioni a scuola come nella vita… fanno parte del crescere ma a volte sono così cocenti che lasciano un segno troppo profondo….io ho ancora gli incubi a distanza di 45 anni.
Ma ormai è acqua passata…si non macina più anche se è passata come una macina sulla mia anima.
Pensa che fortuna avere avuto solo per un giorno un prof un assistente un maestro di vita come Robin Williams ne L’attimo fuggente….
mio Capitano oh mio Capitano….vivere la poesia e ridere con me e non di me….sarebbe stato un sogno…. ho la fortuna…ora che ho te e che leggo te e sto imparando tanto da te e mi fa bene….al cuore ai giorni al vivere.
E anche se gli esami non finiscono mai e le prove sono estenuanti c’è ancora il sole che scalda braccia e viso e una maglietta da indossare a inizio autunno….alla faccia di….
Per il caffè e il conto c’è ancora tempo.
Ciao amico mio….tvb. Patricia
…secondo te perchè i ragazzi fan le valigie e van via ?