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TESTI “In questa storia che è la mia”

Ultimo album di Claudio Baglioni

I testi del nuovo album di Claudio Baglioni IN QUESTA STORIA CHE E’ LA MIA

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Capostoria
Instrumental
Altrove e qui
Ho vissuto per lasciare un segno
come se non fosse mai finita
ho portato la mia fede in pegno
per non farla più cadere dalle dita
ho sentito i brividi del mare
quando canta ruggini di voci
ho pregato muto su un altare
di speranze vuote infrante come noci
ho disegnato un universo parallelo
dove non ero più così
e ho costruito una terrazza sopra il cielo
per stare ovunque ma non qui

Qui lungo una via per arrivare al centro
qui di fronte al vento che mi soffia contro altrove
qui sul limite del bosco in cui mi addentro
qui nel mulinello di una scia

Ho suonato il tema della sera
senza saper leggere le stelle
ho dormito tra le nubi a schiera
per trovare un posto a un’anima ribelle
ho inseguito più di mille anni
aspettando l’ultimo domani
ho sparato all’alba degli inganni
perché il sogno non si sporchi mai le mani
ho colorato un uomo come fa un bambino
che non si è alzato più da lì
ed ho smarrito il passaporto del destino
di esser chiunque ma non chi

Qui sul petto in cerca del mio baricentro
qui nell’eco di una stanza mai un riscontro altrove
qui dietro la porta tra una fuga e un rientro
qui in uno specchio che mi spia

In ogni notte accesa a far le prove
di storie nuove nell’attesa
di quell’impresa che commuove
che è mai si è arresa e che si muove altrove

Qui sul fondo del mio cuore l’epicentro
qui sotto la pelle di un eterno scontro altrove
qui nel mondo a chiedermi che cosa c’entro
qui col tempo che è volato via altrove
qui con una musica che batte dentro
qui per una vita che mi corre incontro altrove
qui dove sarò per sempre un fuoricentro
qui in questa storia che è la mia
la mia

1. Non So Com'è Cominciata
Non so come è cominciata
forse ascoltando una radio
ch’era un gigante di fronte a me
una vampata improvvisa
da quell’armadio parlante
qualcosa che non si sa cos’è
con una piccola fisa
giocare a fare il cantante
e su una sedia sei quanto un re
perché l’incanto è un brigante
ti assedia e ti ruba via per sé
Gli anni più belli

Noi
che sognavamo i giorni di domani
per crescere insieme mai lontani
E sapere già cos’è un dolore
e chiedere in cambio un po’ d’amore
Noi
occhi di laguna noi
Ladri di fortuna noi
cavalieri erranti della luna

Noi
Una bufera di capelli
In aria a far castelli noi
che abbiamo urlato al vento
Per cantare noi gli anni più belli

Noi
in una fuga da ribelli
Un pugno di granelli noi
che abbiamo preso strade
per cercare in noi gli anni più belli

Noi
che volevamo fare nostro il mondo
e vincere
o andare tutti a fondo
Ma il destino aspetta dietro un muro
e vivere
è il prezzo del futuro

Noi
guance senza fiato noi
Labbra di peccato noi
Passeggeri persi nel passato

Noi
Una rincorsa di ruscelli
Tra nuvole di uccelli noi
che abbiamo visto il sole accendere su noi
gli anni più belli

Noi
Una promessa da fratelli
Tra lacrime di ombrelli noi
Che abbiamo udito il mare
piangere con noi
Gli anni più belli

E quel tempo è un film di mille scene
non si sa com’è la fine
Se le cose che ci fanno stare bene
sono qui
proprio qui
forse no, forse sì
sempre qui,
E siamo noi
Ancora quelli

Noi
Con le ferite dei duelli
e spalle di fardelli
Noi
che abbiamo spinto il cuore
a battere per noi gli anni più belli
Noi che siamo stati lupi e agnelli
con l’anima a brandelli noi
che abbiamo chiesto al cielo
di ridare a noi
gli anni più belli
gli anni più belli

Quello Che Sarà Di Noi

Dopocena di discorsi e sguardi
Quasi a rimandare in la il saluto
finchè non si è fatto molto tardi
nel congedo un bacio ed è accaduto
e ritrovaci l’uno e l’altra addosso
come quando non si vede l’ora
di schiacciarci sopra il cuore grosso
senza chiederci per quanto ancora no

Non sognarci mai
per non risvegliarci
non pensarci mai
per non dimenticarci
non cercarci mai
per non lasciarci e perderci
e per non mancarci
non giurarci mai
per non rinnegarci
non trovarci mai
per non abbandonarci
per non domandarci quello che sarà di noi

L’eco di un silenzio sottovuoto
ascoltarci il vento del respiro
fra i timori di un domani ignoto
abbracciarci per un altro giro e
ricambiarci un debito struggente
che la vita non sarà la stessa
e tenerci senza dire niente
neanche l’alibi di una promessa no
Non sognarci mai
per non risvegliarci
non pensarci mai
per non dimenticarci
non cercarci mai
per non lasciarci perderci
e per non mancarci
non giurarci mai
per non rinnegarci
non trovarci mai
per non abbandonarci
per non domandarci quello che sarà di noi
insieme noi
quando va la notte e gli occhi tuoi
sono due candele noi contro noi
con le labbra rotte
e staccarci poi
sarà più crudele
noi verso noi
mentre si fa giorno
e anche se vuoi
non può trattenerci
noi solo noi
e nient’altro intorno
nei corridoi
di un arrivederci

Non sognarci mai
per non risvegliarci
non pensarci mai
per non dimenticarci
non cercarci mai
per non lasciarci perderci
e per non mancarci
non giurarci mai
per non rinnegarci
non trovarci mai
per non abbandonarci
per non domandarci quello che sarà di noi

In un mondo nuovo

Un mondo senza aridità
di abbracci senza ipocrisia
di sguardi senza falsità
di gesti senza codardia
un mondo senza oscenità
ne sciatteria senza più volgarità nè idiozia
un mondo senza crudeltà
di corpi senza malattia
di grembi senza povertà
di mani senza ruberia
un mondo senza siccità nè carestia
senza più disparità nè razzia
tra le tende e il vetro un mare biondo
dietro ad un sole rosso uovo scende a fondo

In un mondo nuovo che ho sperato e che non scovo nei miei giorni bui
quando giro in tondo e trovo me
che mi commuovo e mi confondo se
lei è il mondo nuovo che ho cercato e c’è
che provo a scorgere com’è
mentre fa da sfondo al covo in cui
io la ritrovo e mi nascondo in lei

Un mondo senza inciviltà
di facce senza idolatria
di spalle senza impunità
di bocche senza ideologia
un mondo senza slealtà nè furberia
senza più malvagità nè isteria
un mondo senza atrocità
di teste senza tirannia
di cuori senza iniquità
di polsi senza prigionia
un mondo senza avidità nè bramosia
senza più brutalità nè angheria
l’aria è un velo scuro e furibondo
sopra il muro un rovo e un cielo più profondo

In un mondo nuovo che ho sperato e che non scovo nei miei giorni bui
quando giro in tondo e trovo me
che mi commuovo e mi confondo se
lei è il mondo nuovo che ho cercato e c’è
che provo a scorgere com’è
mentre fa da sfondo al covo in cui
io la ritrovo e mi nascondo a vivere una favola
dove sia lei la principessa
giorno per giorno e sera in tavola
il pane e il vino come a messa
e noi in un mondo nuovo che ho sperato e che non scovo nei miei giorni bui
quando giro in tondo e provo me
che mi commuovo e mi confondo se
lei è il mondo nuovo che ho cercato e c’è
che provo a scorgere com’è
mentre fa da sfondo al covo in cui
io la ritrovo e mi nascondo in lei
io in lei

2. Al Pianoforte Ogni Giorno
Al pianoforte ogni giorno
lezioni sul pentagramma
e una chitarra attorno ad un falò
e accompagnato da mamma
a far concorsi e audizioni
col risultato di un altro no
poi ricomporsi e cercare
ma rassegnato occasioni
e riprovare finchè si può
che pure quando è abbastanza
una speranza c’è sempre un po’
Come ti dirò
Come ti dirò quanto sia sublime
Quello che io sento e che ho per te
E dentro me si imprime
Come ti dirò di strapiombi e cime
Di chi esprime a stento ciò che ha in sé
Le prime parole o i versi in rime

Cosa ti dirò che non sia un pattume
Mille e mille volte detto già nel mio romanticume
Cosa ti dirò letto sotto un lume
Nel volume di banalità un solo barlume di verità
La sorte di un fiume che nel suo mare va

Come ti dirò Non lo so come
Se mi sbaglierò dopo il tuo nome
Che ti metterò di soprannome
Come Come
Come ti dirò quanto mi preme
Se rifuggirò da frasi sceme
Che mi inventerò per stare insieme
Insieme come

Come ti dirò messo sotto esame
Qual è il senso di questa malia
Che non va via e che ha fame
Come ti dirò senza tante trame
Di un legame immenso di follia
E in pancia uno sciame di frenesia
Sul petto le lame della malinconia

Come ti dirò Non lo so come
Se mi sbaglierò dopo il tuo nome
Che ti metterò di soprannome
Come Come
Come ti dirò quanto mi preme
Se rifuggirò da frasi sceme
Che mi inventerò per stare insieme
Insieme come

Come ti vedrò
Come ti saprò
Come ti darò
Il tempo che non ho
Come ti riavrò
Come ti terrò
Come ti vivrò
Come

Come ti dirò Non lo so come
Se mi sbaglierò dopo il tuo nome
Che ti metterò di soprannome
Come Come
Come ti dirò quanto mi preme
Se rifuggirò da frasi sceme
Che mi inventerò per stare insieme
Insieme come

Come ti dirò
Che ti amo, ti amavo e ti amerò
Che ti amo, ti amavo e ti amerò
Che ti amo, ti amavo e ti amerò
Che ti amo, ti amavo e ti amerò

Uno e due
Io non so se ci sarai per sempre
Ma è da sempre che tu ci sei stata
È così da quando ti ho incontrata
Fra un crepuscolo di agosto
E un’aurora di settembre

Io non so spiegarmi ancora come
Ma mi sei da subito piaciuta
Quasi già ti avessi conosciuta
Nel viavai di un’altra vita
Quando ci davamo il nome di uno e due

Che siamo come
Fiume e sponda
Collina e bruma
Scoglio e onda
Battigia e schiuma
Vena e cuore
Parete e ghiaccio
Frutto e fiore
Bacio e abbraccio
Noi
Che siamo come
Tuono e lampo
Ferita e unguento
Brina e campo
Bandiera e vento
Pozzo e luna
Terreno e grano
Palme e duna
Mano e mano

Io non so che cosa sia successo
Ma è girato il mondo in un istante
Come andare su un ottovolante
E non ci credevo allora
E non ci credo neanche adesso

Io non so perché ci basta poco
Quando noi ci ritroviamo accanto
Forse perché ci bastiamo tanto
Chiusi nella nostra tana
A giocare insieme il gioco di uno e due

Che siamo come
Fiume e sponda
Collina e bruma
Scoglio e onda
Battigia e schiuma
Vena e cuore
Parete e ghiaccio
Frutto e fiore
Bacio e abbraccio
Noi che siamo
Come tuono e lampo
Ferita e unguento
Brina e campo
Bandiera e vento
Pozzo e luna
Terreno e grano
Palme e duna
Mano e mano

In una stretta ardente
Le mie con quelle tue
E abbiamo tutto e niente
Però facciamo un paio
Insieme corpo e mente
Soltanto uno e due
In mezzo a tanta gente
La pupa e il marinaio

Noi
Che siamo come
Fiume e sponda
Collina e bruma
Scoglio e onda
Battigia e schiuma
Vena e cuore
Parete e ghiaccio
Frutto e fiore
Bacio e abbraccio
Noi che siamo
Come tuono e lampo
Ferita e unguento
Brina e campo
Bandiera e vento
Pozzo e luna
Terreno e grano
Palme e duna
Mano e mano

Noi
Uno e due
Uno e due
Uno e due
Uno e due
Uno e due
Uno e due
Uno e due

Mentre il fiume va
Come due marmocchi
Su una giostra a casa nostra
Un’intesa di occhi
E noi entriamo in loop
Tra zompi sui divani
Mimi, saltimbanchi e nani
Tu che ruoti i fianchi
Dentro il tuo hula-hoop

Lo scaffale è un tirassegno
Lei signore vuol sparare
Io col mestolo di legno
Sulla guancia ruvida
Faccio finta di mirare
Dove tu ti dai un contegno
Con le smorfie dolci e amare
Da stupenda a stupida

Come due cretini
Fra le facce e le boccacce
Lanci di cuscini
Contro gli abat-jours
Da quella pantomima
Tra noi due a chi ride prima
A imboscate e sfide
E l’amour toujour

Io che ero quasi un santo
Con nient’altro da volere
E tu un vero e proprio schianto
Una bomba atomica
Quando dondoli il sedere
Vorrei tanto darti un morso
Nella morsa del piacere
Tu sei pure comica

Mentre il fiume va
Col tempo che è trascorso
Mi vedevo già
Verso la fine del percorso
Io che sono qua
Su e vivo come un orso
Ma la bella donna che sei tu
Lei mi ha soccorso

Un cuore fuoricorso e giù

Come due birbanti
Io fischietto in mezzo al letto
Se ti sfili i guanti
E fai uno striptease
Un defilè sui tacchi
In tubini e mini e spacchi
E anche se cucini
Sembri più una miss

E io il mister mezzo ciucco
Che ti guarda imbambolato
Quel musetto senza trucco
Che ha su un’aria tragica
Sei il mio zucchero filato
Filo e succo del discorso
Lo stupore mozzafiato
Di una storia magica

Mentre il fiume va
Ripenso a quanto ho corso
Fino a quest’età
Dietro a un rimpianto, ad un rimorso
Tu stai sempre laggiù nel vento che ho rincorso
Tu sei il mio menù
Il mio cammino senza sforzo

In un mattino quieto
Sotto alla città
Io corro lungo il greto
Mentre il fiume va
Tu scorri nel mio polso
Sei il mio segreto tu
Tu sei l’ultimo sorso in più

You you you you you
You you you you you
You you you you you you

Mentre il fiume va

You you you you you
You you you you you
You you you you you you

Mentre il fiume va

3. E Firmo In Fede Un Contratto
E firmo in fede un contratto
con il mio nome su un disco
quando nessuno ci crede più
poi tutto ad un tratto capisco
che la mia voce è alla radio
e la mia faccia è nella TV
quanti locali e teatri
fino ai concerti allo stadio
e canti e braccia che vanno su
ma ci si arrende espatriati
quando dal palco si scende giù
Pioggia blu

Pioggia blu
con un ritmo inquieto sopra il tetto
su due corpi snelli in mezzo al letto
dentro il nido fresco dei capelli sul tuo petto

Pioggia blu
su ogni tratto che ti riga il viso
nella neve pazza di un sorriso
fra le cosce lunghe di ragazza Mondariso
ma cos’è stare quassù
mentre addosso alla città
pesa tutto il cielo flou di una tempesta
e noi via dalla realtà come al caldo di un igloo
e il camino acceso fa un gran fuoco a festa

Pioggia blu
sopra i solchi dritti della schiena
dentro il fiume in piena di ogni vena
nella stanza in ombra solo un lume di falena

Pioggia blu
lungo i chiaroscuri della faccia
sopra il volo ambrato delle braccia
sulle labbra morse senza fiato sempre a caccia
la tua bella gioventù
la mia smemorata età
fra le noci di Acagiù
e lo spumante
non sia mai la libertà
se è così la schiavitù
sei la sola verità
e l’unica amante
un’immagine perfetta
la tua sagoma svestita

Non avere fretta mai mai mai
di avere fretta
se la vita non aspetta
come vento tra le dita
stammi stretta che è svanita
questa smania maledetta
e rimani giù assopita
fino a che non smetta
questa pioggia blu

Pioggia blu
Pioggia blu

Dietro un orizzonte dei tuoi occhi
tra le pietre lisce dei ginocchi
sulla pelle nuda che impazzisce se la tocchi

Pioggia blu
delle voglie chiuse oltre le ciglia
su una perla pura di conchiglia
sui sospiri di una voce scura che bisbiglia
e non separarci più come cellule a metà
di quel piccolo tatoo dell’infinito
Domandarci poi chissà se ogni volta è un deja vu
e se il tempo che verrà è già fuggito
via da questa sera oscura che ci tiene qua in ostaggio

Non aver paura mai mai mai
di aver paura
questo viaggio è un’avventura
l’illusione di un miraggio
ma tu giura che hai il coraggio
e che avrai per sempre cura
del tuo cuore un po’ selvaggio
ora e finché dura questa pioggia blu

Pioggia blu
Pioggia blu

Mal d'amore
Non correremo più la stessa strada
Di tramonti purosangue
O impazziti di rugiada
Sotto un’alba esangue

Non salteremo più tra quelle onde
In un valzer di delfini
Lungo orbite profonde
Senza confini
Non bruceremo più in un firmamento
Di occhi a dare luce al mondo
Con gli sguardi di un tormento
Lampi di un secondo

Non voleremo più su quelle stelle
Con le braccia sopra il vento
E col tempo sulla pelle

Non guariremo mai da questo mal d’amore
Per quella vita che rimane non si muore
Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore
E come un cane non ci lascia più

Non morderemo più coi nostri baci
Di acque fresche di cascate
Piogge timide e fugaci
E lunghe mareggiate

Non ruberemo più con queste mani
Le vertigini di un cielo
E un sudore di vulcani
In mezzo al gelo

Non pregheremo più la stessa luna
Figli unici randagi
Tra riflessi di laguna
E fuochi di presagi

Non vagheremo più in quell’universo
Di pianeti alla deriva
Dietro un orizzonte perso

Non guariremo mai da questo mal d’amore
Per quella vita che rimane e sai che non si muore
Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore
E come un cane non ci lascia più

E la domanda finale
È se hai più gioia o pene
Se sia più miele o sale
Se un bene può far male
E un male fare bene
Se conviene il male
Se è irreale o c’è
E se ci tiene insieme
Se è uguale anche per te

Non guariremo mai da questo mal d’amore
Per quella vita che rimane non si muore
Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore
E come un cane non ci lascia più

Quel mal d’amore
Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore
E come un cane non ci lascia più

Nemmeno un ultimo addio
Il tuo è il mio
Ognuno con il suo

Reo confesso
Non si può fermare perché è come un alluvione
Che trascina tutto e tutto si trasforma in fango
E non c’è più differenza tra condanna e assoluzione
Tra colpevole e innocente sia se rido o piango a una giuria

Sicario di un futuro
Dal quale ti ho estromesso
Per mettermi al sicuro
Nel caso di un processo
Reo reo reo confesso
Reo reo reo

Non si può domare perché è come un uragano
Che scoperchia il capo e il capo semina i pensieri
E si perdono dovunque ma non vanno mai lontano
Tanto poi domani non sarà com’era ieri l’allegria

E torno sul fondale
Più triste sul cipresso
E sconto tutto il male
Per quello che ho commesso

Sono stato io
Che ho bestemmiato al tempio della tua armonia
E scorticato l’anima e l’ingenuità
E che ho cercato un compromesso
Nell’omertà di quel che c’è successo
Sono stato io
Che ho rinnegato gli occhi della tua euforia
E frantumato tutte le fragilità
E che ho giurato e ripromesso
La mia onestà ma non ci ho mai scommesso

Reo reo reo confesso
Reo reo reo

Non si può calmare perché è come un terremoto
Che ti spacca il cuore e il cuore crolla raso al suolo
Tra macerie di ricordi su rovine sopra il vuoto
Me ne vado con la pioggia corsa nello scolo di una via

In mezzo a un labirinto
Col tempo disconnesso
E ancora vago vinto
Quella come un ossesso

Sono stato io
Che ho soffocato il muso della tua ironia
E avvelenato le ore di felicità
E ho rinunciato a ogni possesso
Con la viltà di chi si è genuflesso
Sono stato io
Che ho giustiziato il petto della tua agonia
E martellato ai fianchi della volontà
E che ho sprangato e manomesso
La verità che provo a dire adesso

Reo reo reo confesso
Reo reo reo io stesso
Reo reo reo confesso
Reo reo reo io stesso
Reo reo reo confesso
Reo reo reo io stesso
Reo reo reo confesso
Reo reo reo io stesso

4. Adesso è Strano Pensare
Adesso è strano pensare
a tutto ciò che è successo
se è passato o se è sempre là
ma quanto sono cambiato
se sono ancora lo stesso
tanto è durato però fin qua
e quando arriverà l’ora
della mia uscita di scena
so che da me lei non uscirà
poiché il futuro era allora
e quella vita l’ho avuta già
Io Non Sono Lì
Chi lo sa se ti alzi ancora mezza addormentata
se ti scaldi il petto con la tazza tra le dita
se ti fai la doccia sulle punte a schiena un po’ inarcata
se ti provi tutti gli abiti e non c’è mai un sì

Chi lo sa se cerchi dove l’auto è parcheggiata
se là in mezzo al traffico ti metti la matita
se ti volti verso me con la tua faccia stralunata
io mi vedo e chiedo perchè invece resto qui
se è meglio esserci o non esserci
Io non sono li
li dove eri tu
quando un’aurora ci stupì
in quel temporale che un’estate ci ammattì
dentro un bacio eterno che il cuore ci stordì
tra i desideri e giuramenti che il mondo non udì
mi sento come se io fossi lì

Chi lo sa se arrivi sempre all’ultimo affannata
se tu mangi poco e non ti trovi dimagrita
se ti alleni con la stessa maglia logora e bagnata
se ti vedi con le amiche a ridere di chi

Chi lo sa se a cena ti sei solo un po’ ubriacata
se rientri tardi e ti abbandoni giù sfinita
se ti appoggi al mio cuscino con la testa già assonata
Io ti penso e ha un senso pure viverti così
che è come esserci e non esserci

Io non sono li
dove fosti tu
mentre una stella ci smarrì
lungo il falsopiano che un inverno ci tradì
sotto quella neve che i passi ci sbiadì
nelle carezze e negli abbracci che il gelo intirizzì
che stringo come se io fossi lì

Io non sono lì
dove sarai tu
e il nostro amore che appassì
con le parole con le note
che poi il tempo ammutolì
che canto come se io fossi lì

Lei Lei Lei Lei
Un ritratto messo di traverso
Ora è tutto quel che c’è di lei
Il cellulare si sarà disperso
Tanto non vibra più se non è lei

La chitarra è stesa sul divano
Resta giù scordata senza lei
I mille fogli sparsi sul ripiano
In cui c’è scritto mille volte lei

Un giornale vola via svogliato
Non ha più notizie su di lei
Il cane dorme tutto rannicchiato
Guaisce appena e forse sogna lei

Un film in televisione
Dove ogni attrice è un po’ di lei
Un profumo di cotone
Come se a un tratto entrasse lei
Il vino rosso di un bicchiere
E la bocca ancora sa di lei
Quante notti e albe e sere
E in testa sempre lei

Lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei
o lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei
Lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei
Lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei

La candela è quasi a lumicino
Si consuma nell’idea di lei
Un libro aperto sopra il comodino
Smesso nel punto in cui se ne va lei

Il rasoio ha il filo di un pugnale
E si struscia al mento come lei
Una finestra che da sopra il viale
E lungo i marciapiedi tante lei

La bottiglia buona dentro il frigo
Frizza e aspetta che ritorni lei
Il pianoforte all’angolo in castigo
Non suona più da quando non c’è lei

La poltrona affonda vuota
Quasi ci si posasse lei
Un vinile vecchio ruota
Un tempo languido per lei
Il lucernario sulle stelle
E gli occhi non vedono che lei
Dentro casa e sotto pelle
E in cuore solo lei

Lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei
o lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei
Lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei
Lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei
Lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei
Lei lei lei lei, lei lei lei lei, lei lei lei lei

Dodici note
Tu sei la mia canzone che nessuno sa
Il bacio di chi è stato un secolo a digiuno
L’illusione sopra il treno di ciascuno
Quando se ne va

Sei la ragione che mi porta alla follia
La notte che andrà via con la stagione morta
L’emozione che è rimasta dentro assorta
Come una poesia
Tu sei un volo d’aquilone
La mia assurda tentazione
Sei la perdizione
E la virtù

Tu sei la confessione che non faccio mai
La buona azione dentro il ballo di un abbraccio
L’ovazione per un timido pagliaccio
Che fa solo guai

Sei l’attrazione che mi tiene fermo la’
Il canto e l’ossessione delle mie sirene
La prigione senza sbarre né catene
Ma rimango qua

Tu sei la mia dannazione
La mia sola religione
Sei il balcone
Che ora spio lassù
A braccia tese e mani vuote
Suonerò finché non senti tu
Non ho altro che dodici note
Un po’ di parole appresso e niente più

Tu sei la processione di tutti i miei se
La barra di un timone che è in balia dei flutti
L’acquazzone che disseta i campi asciutti
E che prosciuga a me

Sei la liberazione della mia città
Tu sei l’arpione che mi sta spellando il cuore
L’espressione che cancella ogni rancore
E in silenzio sta

Tu sei premio e punizione
Le mie ali di cartone
Sei il burrone
Dove cado giù

A braccia tese e mani vuote
Suonerò finché non senti tu
Non ho altro che dodici note
Un po’ di parole appresso e niente più
E niente più
E niente più

Sei la maledizione, la benedizione
La sottomissione e la ribellione
La disperazione, poi l’esaltazione
La passione e la crocifissione
La resurrezione e infine l’ascensione

A braccia tese e mani vuote
Suonerò finché non senti tu
Non ho altro che dodici note
Un po’ di parole appresso e niente più
E niente più
E niente più
Di dodici note

Uomo di varie età

Non so come è cominciata
Forse ascoltando una radio
Ch’era un gigante di fronte a me
Una vampata improvvisa
Da quell’armadio parlante
Qualcosa che non si sa cos’è
Con una piccola fisa
Giocare a fare il cantante
E su una sedia sei quanto un re
Perché l’incanto è un brigante

Ti assedia e ti ruba via per sé

Al pianoforte ogni giorno
Lezioni sul pentagramma
E una chitarra attorno a un falò
E accompagnato da mamma
A far concorsi e audizioni
Col risultato di un altro no
Poi ricomporsi e cercare
Mai rassegnato occasioni
E riprovare finché si può
Che pure quando è abbastanza
Una speranza c’è sempre un po’

Come una corsa a mezz’aria
Da un sogno alla realtà
Ta ta ta ta ta ta
Perché la vita è arte varia
E io sono un uomo di varie età

Ho trattenuto gli occhi e i miei polmoni
E ho battuto il tempo in modo che
Non si prendesse tutte le illusioni
Ma che si battesse contro me

E firmo in fede un contratto
Con il mio nome su un disco
Quando nessuno ci crede più
Poi tutt’a un tratto capisco
Che la mia voce è alla radio
E la mia faccia è nella TV
Quanti locali e teatri
Fino ai concerti allo stadio
E canti e braccia che vanno su
Ma ci si arrende espatriati
Quando dal palco si scende giù

Come una corsa a mezz’aria
Da un sogno alla realtà
Ta ta ta ta ta ta
Perché la vita è arte varia
E io sono un uomo di varie età
Ta ta ta ta ta ta

Ho attraversato gli anni e le stagioni
E ho contato il tempo a patto che
Non invecchiasse queste mie canzoni
Ma portasse il conto solo a me

E lascio il meglio all’ultimo
In questo ballo favoloso
Che è lungo mezzo secolo, un attimo
Ma è stato un brivido grandioso

Se ho più rimpianti o più rimorsi io
Quanti istanti che ricordo e quanti che non so

E adesso è strano pensare
A tutto ciò che è successo
E se è passato o se è sempre là
A quanto sono cambiato
Se sono ancora lo stesso
Tanto è durato però fin qua
E quando arriverà l’ora
Della mia uscita di scena
So che da me lei non uscirà
Poiché il futuro era allora
E quella vita l’ho avuta già
Chissà

Perché la vita è arte varia
E io sono un uomo di varie età
(Sempre a mezz’aria da un sogno alla realtà ta ta ta ta ta ta)
Uomo di varie età
(Sempre a mezz’aria da un sogno alla realtà ta ta ta ta ta ta)
Uomo di varie età
(Sempre a mezz’aria da un sogno alla realtà ta ta ta ta ta ta)
Uomo di varie età
(Sempre a mezz’aria da un sogno alla realtà ta ta ta ta ta ta)
Uomo di varie età

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The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

8 Commenti

  1. pane e vino come a messa non mensa ihihhihi
    “in un mondo nuovo”
    non capisco la mia preferita ogni ora cambia e ritorna

    1. Salve, volevo segnalare degli errori di ortografia. Nel titolo “Altrove e qui” la e e’ congiunzione non verbo quindi senza accento.
      Invece tutti i “nè” di “In un mondo nuovo” sono negazioni per cui necessitano di accento.
      Grazie per l’attenzione ☺️

    2. Salve altri due piccoli errori: in Pioggia blu “ il testo corretto è “dentro il fiume in piena di ogni vena” e non di una idea .
      In “Mentre il fiume va” la frase corretta è “che ha su un’aria tragica” e non “mentre ha un’aria tragica “.
      Grazie per l’attenzione e saluti

  2. Bella cosa però ci sono parecchi errori
    In un mondo nuovo dice: di abbracci, di sguardi, di gesti. Non gli..
    In quello che sarà di noi, manca la prima frase.
    In altrove e qui avete messo? Ci va invece,
    RUGGINI di VOCI
    QUESTO È SOLO NEI PRIMI 3 BRANI

    1. si li ho notate anche io, ho segnalato la prima che ho seguito, ma del resto chi ha il disco lo trovera’ inutile, ma io di solito li lascio nella custodia e mi faccio un bakup o le sento su youtube

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