Resoconti

L’uomo e l’artista nella musica di Claudio Baglioni

Sandro De Bonis per doremifasol.org

L’arte di Claudio è l’espressione dello straordinario spettacolo della vita, il luogo dove va di scena la rappresentazione di un uomo che ha lasciato un segno nella storia per diventare un nostro sogno.

Quella del cantautore romano è un’affascinante espressione in arte di una vita e la vita come un’esecuzione perfetta di un’arte. In questo orizzonte l’arte non solo è strumento per costruire narrazioni, ma diventa la figura attraverso la quale la vita di un uomo si mostra raccontandosi e nel racconto si realizza. Allora musica non è solo un racconto o raccolta di alcuni fotogrammi di una vita di un uomo, ma è lo spazio dove la vita di un uomo si rivela nella sua realtà, qui emerge il carattere esistenziale della musica, come fatto legato alla vita.

Nell’ultimo album In questa storia che che è la mia, Claudio mette in scena la propria storia in-musica, e lo fa attraverso un gioco di rimandi e sdoppiamenti, proseguendo tra distinzioni e sovrapposizioni che stupiscono e abbelliscono come l’intreccio di una superba e meravigliosa poesia.

La costruzione artistica si gioca su un doppio filo psicologico e dialettico, Claudio uomo e Claudio artista si scambiano i ruoli in un processo che dura una vita. Claudio parla di sé come un uomo che fa musica da più di cinquantanni, ma in quanto artista che può raccontarlo, qui siamo al primo raddoppio. La stessa scena presenta il rovesciamento della narrazione, l’artista che si racconta è lo stesso uomo che ha dato la parola all’artista, qui siamo al secondo raddoppio.

Allora Claudio quando racconta questa storia è consapevole di giocare i due ruoli, e non può non esserlo. Claudio è l’uomo che è diventato artista, può raccontare questa storia solo in quanto artista, ma quest’ultimo fa riferimento all’uomo del quale si racconta la storia dell’artista che è diventato. Claudio davanti a se stesso si mostra e si racconta anche come artista, gesto consapevole e nello stesso tempo sempre artistico. Qui siamo di fronte al raddoppio del raddoppio e così via all’infinito, perché l’intreccio tra il palcoscenico e la vita non ha mai fine.

La vita di Claudio e (è) la vita dell’artista condividono lo stesso destino, per cui la storia della quale si racconta (dell’uomo) è raccontata dalla persona della quale si racconta (dall’artista). In questa dinamica non c’è un distacco definitivo tra le due figure, ma distinzioni nella relazione.

Nella scena le distinzione poste nel percorso tra Claudio e l’artista vengono poste per essere subito superate, e di nuove ri-poste e nuovamente ri-superate, e così via, senza fine. In questo processo l’arte serve a mettere in scena la vita, ma l’arte fa parte stessa della vita che vuole rappresentare. Siamo di fronte ad una contraddizione che non può essere sciolta? Ad un’aporia irresolubile? No e si, questa è la vita, evento che che si mostra come un fatto inestricabile, un groviglio che non potrà mai essere oggettivato perché l’esperienza di ogni essere umano è il campo di relazioni, indice di un continuo rimando e accadere della vita.

Claudio ci porta dentro la magia dell’arte, ci fa vedere come il racconto della vita di un uomo coincida con quello dell’artista. Una costruzione che è poesia, perché ci mostra come l’arte attua quello che mostra. Qui l’arte e (è)il movimento della vita sono la stessa cosa. La storia di Claudio e la rappresentazione fanno parte entrambe della realtà, tutto fa parte dello stesso svolgimento armonico della vita. L’opera di un uomo coincide con l’opera della vita.

Sandro De Bonis

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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