Il Tour DODICI NOTE SOLO BIS di Claudio Baglioni ha fatto tappa questa sera al Teatro Sociale di Sondrio.
Concerto numero 143 da quando è partito il Tour DODICI NOTE SOLO
Teatro SOLD OUT e con pubblico caloroso e partecipe.
Per non togliere la sorpresa a chi vorrà essere presente alle prossime date e gustarsi lo spettacolo senza SPOILER, chiudiamo la scaletta in una tendina.
A voi la scelta se leggerla o meno
- Ore 21:00 Sale sul palco Claudio Baglioni
- Ore 21:01 Io sono qui – pianoforte
Claudio saluta, scherza con il pubblico.
Questo concerto è singolare almeno per 3 motivi:
- per il numero dei musicisti e cantanti è 1;
- perché il concerto assolo solitamente ha un repertorio singolare, è come una prova d’attore, come quando qualcuno si mette al centro del palco e sostiene tutta la rappresentazione. Nel caso di un concerto c’è la possibilità di ascoltare canzoni conosciute esibite come sono nate, prima che prendessero i vestiti degli arrangiamenti;
- . è un concerto che non era previsto, non era nei programmi, ma dato da una smania incredibile data dalla pandemia. Claudio pensava di farne alcuni, non molti, ma poi “ci ha preso gusto” e da 71 ne sono venuti fuori altri 85.
Le sale semicircolari disadorne dei teatri gli ricordano sempre le sale degli alcolisti anonimi.
“ciao a tutti, sono Claudio e non canto e non suono da… ieri! Non ce la faccio, è una dipendenza che non riesco a curare.”
Durante le pause tra i grandi concerti estivi e questi nei teatri i suoi musicisti si sono impiegati presso altri suoi colleghi – “credo con minori soddisfazioni” – alcuni sono a casa a riposo, uno in una casa di riposo!
È la mia prima volta al Teatro Sociale di Sondrio”.
Io invece questo riposo lo sto rimandando e sono qui… da solo!
- Ore 21:10 Solo – tastiera
Spiega che nel tour nei teatri precedente, 21 anni fa, c’era un pianoforte grancoda.
“Ma voi non c’eravate, perché siete tutti giovani, a parte qualcuno che non indicherò”. Scherza con il pubblico dicendo che “senza mascherina scopro che siete giovani”.
Claudio spiega di arruffianarsi il pubblico.
“Sei bellissimo! Ancora più bello di sabato a Milano”, esclamano dal pubblico. Claudio replica con un “Non contraddico mai il pubblico”.
21 anni prima c’era il gran coda ma all’inizio di questo tour ha trovato 3 pianoforti! “L’avranno segato in 3 parti! Ma mi hanno assicurato che non è stato fatto del male a nessun pianoforte a coda!”.
Il pianoforte – con suono di terra – che rappresenta il passato, tastiera – il piano elettrico con suono d’acqua – che rappresenta il presente e la clavinova che rappresenta il futuro.
“Nei posti grandi c’è la quantità, qui la qualità. Ciascuno ha il pubblico che si merita”.
“Specialmente in un teatro così come questo, davanti a voi, un musicista e un cantante devono pensare di proporsi con i propri arnesi del mestiere:
<un cuore e dieci dita>”
- Ore 21:21 Dieci dita – clavinova
Dal covid ci sono stati varie conseguenze e sintomi: alcuni con conseguenze collaterali, ma lui scherza dicendo di non avere un inizio di demenza senile, ma di pareggiare i conti andando contro il tempo.
La canzone che segue racconta un momento del suo estremo passato, un giorno di agosto del 1950 “in quel mese i miei genitori andarono in vacanza in un’isola del Mediterraneo – Ischia – dove sostennero di aver “fatto i fanghi” e venne concepito questo “popo di capolavoro”.
- Ore 21:31 Io dal mare
Claudio racconta quanto è difficile definire il presente e che l’uomo da sempre ha la smania di cristallizzare, intrappolare il presente e dopo le arti figurative, grazie alla tecnologia, l’uomo è riuscito a fermare il presente in un fermo immagine. Parlando di chi usa il telefono durante il concerto, soffermandosi sulle luci che dal basso illuminano e sembra un “Ti illumini di immenso!”,
Questa tecnologia è arrivata anche nei teatri, ma a questo punto Claudio raccomanda al pubblico di non fare foto col flash poiché (lui le ha viste le foto!) appare come un fantasma, un ectoplasma.
“Ma io sono VIVO e SONO QUI!”
- Ore 21:45 Fotografie – tastiera
Arrivare a Sondrio, un luogo così a nord dello stivale, fa usare gli elementi: pianoforte come suono di terra e suono del passato, piano elettrico come suono di acqua e suono del presente e clavinova come suono del futuro e suono di fuoco.
“Quel che in una canzone mi ha fatto dire: io ti amerò sempre, con tutto l’amore che posso.”
“Quel che in una canzone mi ha fatto dire: io ti amerò sempre, con tutto l’amore che posso.”
- Ore 21:52 Con tutto l’amore che posso
Claudio spiega che da sempre ricerca particolari e momenti in cui siamo stati bene per ricordarli (ricordare significa riportare al cuore).
- Ore 21:57 Gli anni più belli – pianoforte
Claudio racconta che il presente significa “regalo/dono” e per i musicisti il regalo che fa il mondo da subito è la musica che produce la natura, l’universo e i rumori. Per esempio, la pioggia che batte sui vetri.
- Ore 22:03 Pioggia blu – tastiera
Racconta dell’ansia da ultimo concerto! Parla di quando farà l’ultimo concerto (e qui gioca coi dissensi del pubblico: NOOO GIAMMAI!) … ringrazia per quanti hanno dedicato un po’ del proprio tempo a lui, ringrazia quanti ci saranno, soprattutto in vista dei 55 anni di carriera che farà l’anno prossimo. Si chiede come sarà, che canzoni farà e soprattutto cosa dirà. Aggiunge che ha scritto una canzone che un po’ racchiude il senso del privilegio che ha avuto condividendo con noi il tempo, che è la cosa più preziosa che si può donare: ci stringerà tutti in un abbraccio.
- Ore 22:14 Tutto in un abbraccio – clavinova
Claudio ringrazia il pubblico a braccia aperte e simula un abbraccio
“Grazie x questo abbraccio”
Poi racconta che forse ha iniziato a fare questo mestiere perché aveva bisogno raccontare la sua vita, un po’ come facciamo tutti: i propri problemi a qualche amico e poi molti si rivolgono ad un professionista. Uno psicologo, uno psicoterapeuta, uno psichiatra, uno psicoanalista insomma uno psicoqualcosa. Quando il caso è grave anche a tutti e 5… e pagano!
Lui fa la stessa cosa raccontando le sue problematiche, “i buchi del cuore” nelle canzoni e lo pagano.
Torna serio e spiega come sia strano che un autore si ritrova a somigliare ai protagonisti di una canzone scritta anni prima.
- Ore 22:23 I vecchi – pianoforte
Se i teatri perdessero il soffitto e si potesse guardare fuori, con il cielo che entra nel teatro per darci una sensazione di nuova tranquillità.
- Ore 22:31 Stai su – tastiera
Claudio invita il pubblico a canticchiare il ritornello a labbra socchiuse, in modo lascivo e sensuale, quasi erotico
- Ore 22:40 Notti – tastiera
Claudio racconta come sia magico che con solo 12 note, come fossero mattoncini, si riesce a costruire tutta la musica che conosciamo e che sarà composta.
- Ore 22:47 Dodici note – clavinova
Claudio dice che aveva pensato di fare a questo punto un intervallo ma… non lo farà, però potrebbe fare come in tv e mandare la pubblicità
- Ore 22:57 E adesso la pubblicità – tastiera
Grazie per essere rimasti sintonizzati con me!
- Ore 23:04 Ora che ho te – pianoforte
Il futuro somiglia a un eterno andare, abbandonare il qui e muoverci verso l’ignoto che ci attrae e nel contempo pensare “io me ne andrei”
- Ore 23:08 Io me ne andrei – clavinova (con l’aiuto del pubblico come contro coro)
Claudio spiega che ha voluto bissare il giro dei teatri per poter racchiudere in ogni teatro qualcosa di bello e stupefacente e far succedere cose impossibili, come far crescere acqua dalla luna.
- Ore 23:19 Acqua dalla luna – pianoforte
Ha raccontato tante volte la difficoltà di scegliere la scaletta, una vera e propria fatica perché “Non ci azzecchi mai” e soprattutto perché lui ne ha scritte 350. “Il problema, però, è uscire dal teatro atteso da comitati e delegazioni senza una casa: però QUELLA non me l’hai fatta!”.
“Falle tutte!”, si alza dal pubblico! Siparietto con le due donne che urlano, che Claudio definisce le gemelle Keslerr, oppure due donne con una doppia voce!
Una volta le farà tutte le sue canzoni, ma non sarà questa la volta.
- Ore 23:28 Quante Volte – tastiera
Dopo il successo arrivato da giovane, è andata bene per tanto tempo. Ma quel che fa è sempre meglio che lavorare! Le canzoni di un tempo non sono più solo dell’autore o di chi le ha scritte, ma sono di tutti; quelle nuove invece le definisce dei pulcini che devono ancora crescere.
- Ore 23:37 Amori in corso – clavinova
In tutto questo traffico di amori in corso ci sono quelli che hanno amato, si son scottati e sono malati di un morbo terribile ed allo stesso tempo bellissimo.
- Ore 23:43 Mal d’amore – pianoforte
- Ore 23:47 Poster – tastiera
Suona per il pubblico, che nella seconda parte lo accompagna cantando.
Claudio racconta che ha scritto una canzone come un’autobiografia cantata che chiude il nuovo album e gli ricorda chi è e dove ha cercato di ricordare tutto il suo percorso ed ha capito che la vita è come una specie di giostra e il tempo è un’estrazione da scandire e stasera lo farà con il metronomo
- Ore 23:57 Uomo di varie età – clavinova + metronomo
- Ore 00:01 Avrai – pianoforte
- Ore 00:06 Mille giorni di te e di me – clavinova
- Ore 00:12 Medley Amore bello / Questo piccolo grande amore (per la maggior parte cantata dal pubblico) / E tu come stai? – pianoforte.
- Ore 00:19 Sabato pomeriggio
- Ore 00:22 E tu – tastiera
- Ore 00:24 Strada facendo
Claudio ringrazia tutti coloro che lavorano con lui e che lo seguiranno in questo lungo giro e scherza dicendo che alla fine arriveranno a fare 50.000 km che è circa tutto il giro dell’equatore, la maggior parte fatta per venire a Sondrio. Siparietto con una signora del pubblico che, sotto il palco, ha ancora il flash del telefono acceso!
- Ore 00:32 La vita è adesso – clavinova
Il pubblico si alza in piedi per cantare
Ore 00:37 Claudio ringrazia e saluta battendosi il petto e lanciando il proprio cuore.
“Abbiate cura del vostro passato e abbiate voglia del vostro futuro. E tenete ancora un po’ di questo presente. E considerate che potrete dire… IO C’ERO!
Esce dal palco sulle note di Tieniammente.
(N.d.A.) Ricordare significa riportare al cuore – Grazie Claudio per l’emozione nell’attesa del concerto vicino a casa, grato per il presente che ho vissuto, così da poter attendere con più serenità il nuovo giorno.
Grazie a Marco Andreoli per lo splendido supporto da Sondrio
Nota di doremifasol: Claudio, anche in questo concerto, si è lamentato dall’inizio alla fine per i flash e fari che arrivano sul palco e gli creano problemi, ma senza successo.
Invitiamo anche noi ad eliminare i flash dai vostri cellulari. E’ molto semplice
Eccovi una piccola guida su come fare:
Come disabilitare il flash su iPhone
Per iniziare, apri l’app Fotocamera.
Nella parte superiore dello schermo, fai clic sull’icona della cerniera.
Appariranno tre opzioni:
Auto: In questa modalità, il flash si attiva solo quando necessario.
ON: Il flash si accende sempre.
off: Il flash non si attiva affatto, anche nella completa oscurità.
Metti su OFF
Come disabilitare il flash su cellulari Android
Avvia la fotocamera del tuo Smartphone e poi cerca l’icona a forma di lampo. Fai tap con il dito su di essa ed è fatta.
Prova a fare una foto per vedere se hai ottenuto il risultato sperato.
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